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Degli affreschi per la cappella Cavalcanti in [[Santa Croce (Firenze)|Santa Croce]] ([[1454]]), staccati nel [[1566]], rimangono i ''[[Santi Giovanni Battista e Francesco]]'' nel museo della basilica. Un documento testimonia il pagamento per gli affreschi nel [[1454]]<ref name=P54/>.
Successivamente l'artista è citato in un documento quale uno dei più valenti pittori esistenti in Italia, chiamato per valutare gli affreschi di [[Benedetto Bonfigli]] nella Cappella dei Priori di perugia, assieme a [[Filippo Lippi]] e all'[[Angelico]]. Ancora nel [[1457]] era citato nel libro delle spese di Santa Trinità a Pistoia per aver giudicato la ''Pala della Trinità'' di [[Pesellino]] e [[Filippo Lippi]]. Tali testimonianze gettano luce su come l'
Due dipinti suoi sono citati nell'Inventario mediceo del [[1492]] e oggi perduti: "una figura a sedere in un tabernacolo mezza nuda, con un teschio in mano" e "una testa di dama"<ref name=P54/>.
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