Riserva naturale regionale Tor Caldara: differenze tra le versioni

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Riserva naturale Regionale Tor Caldara
Tipo di areaRiserva regionale
Codice WDPA162021
Codice EUAPEUAP0275
Class. internaz.Categoria IUCN IV: area di conservazione di habitat/specie
StatiBandiera dell'Italia Italia
Regioni  Lazio
Province  Roma
ComuniAnzio
Superficie a terra43,00 ha
Provvedimenti istitutiviL.R. 50, 26.08.88
GestoreComune di Anzio
Mappa di localizzazione
Map
Sito istituzionale
Coordinate: 41°29′18.79″N 12°35′36.16″E / 41.488553°N 12.593379°E41.488553; 12.593379
Coordinate: 41°29′18.79″N 12°35′36.16″E / 41.488553°N 12.593379°E41.488553; 12.593379

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La Riserva naturale Regionale Tor Caldara, situata presso Lavinio Lido di Enea nel comune di Anzio è un'area naturale protetta istituita nel 1988 con provvedimento legislativo della Regione Lazio [1], ed è diretta dal WWF.

Sulla base del Decreto 25/3/2005, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 157 dell'8 luglio 2005 e predisposto dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ai sensi della direttiva CEE, la Riserva naturale Regionale Tor Caldara viene considerata Sito di interesse comunitario


Territorio

Il territorio si presenta pressoché pianeggiante, consentendo delle piacevoli passeggiate, e termina verso mare al di sopra di una falesia di circa 15 metri. La torre che dà il nome alla riserva sorge sul punto più alto di questa falesia ed aveva la funzione di controllare la costa laziale, tra Tor San Lorenzo e Anzio, dalle incursioni dei pirati saraceni.
All'interno il territorio è caratterizzato da numerose piccole sorgenti sulfuree, un residuo termale di un'attività vulcanica molto più intensa legata al distretto vulcanico dei Colli Albani (Vulcano Laziale), che qui ne rappresenta l'estrema propaggine a mare. A volte le sorgive formano dei piccoli specchi d'acqua dai quali è possibile osservare il gorgoglio delle esalazioni sulfuree che permeano l'aria con il caratteristico odore di "uova marce".


Flora

La zona rappresenta un esempio peculiare di macchia mediterranea, caratterizzato dalla prevalenza di lecci (Quercus ilex), querce sempreverdi con foglie verde scuro e coriacee, da numerose sughere (Quercus suber) e da alcuni esemplari di Quercus crenata, una rarità botanica.
Intorno alle sorgive si è sviluppata una vegetazione caratteristica, tra cui spiccano il cappellino comune (Agrostis albula) e il rarissimo zigolo termale (Cyperus polystachyus).


Fauna

La riserva ospita 15 specie differenti di mammiferi, 9 specie di rettili, 5 specie di anfibi e almeno 50 specie di uccelli, sia stanziali che migratori.



Punti di interesse

La Torre

Lo stesso argomento in dettaglio: Tor Caldara.

Come le altre torri costiere della marina laziale, la torre (nota anche come Torre delle Caldane) è stata eretta intorno alla metà del Cinquecento; tuttavia sembra che sia stata costruita prima delle altre per difendere le miniere retrostanti per estrarre lo zolfo. La torre è a pianta circolare, inizialmente più alta dell'attuale, a causa dei danni subiti dalle varie vicende storiche.




Le miniere di zolfo

Questa attività estrattiva, che si svolgeva con particolari tecniche artigianali, fu iniziata già in età romana, poi interrotta nel medioevo e ripresa nel Cinquecento, finché venne abbandonata definitivamente intorno al XIX secolo.

Note

  1. ^ Elenco ufficiale delle aree protette (EUAP) 5° Aggiornamento approvato con Delibera della Conferenza Stato Regioni del 24 luglio 2003 e pubblicato nel Supplemento ordinario n. 144 alla Gazzetta Ufficiale n. 205 del 4 settembre 2003.

Bibliografia

  • Bonifazi L., Giacopini L., Mantero D., Mantero F.M., Tor Caldara: dalla selva al bosco, Roma, Libreria Editrice Viella, 1995.

Voci correlate

Collegamenti esterni