Glycine max: differenze tra le versioni

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Soia
Classificazione scientifica
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineFabales
FamigliaFabaceae
GenereGlycine
SpecieG. max
Nomenclatura binomiale
Glycine max
(L.) Merr.
Nomi comuni

soia

La soia o soja (Glycine max (L.) Merr.) è una pianta erbacea della famiglia delle Leguminose, originaria dell'Asia orientale e coltivata per scopi alimentari. Allo stato spontaneo esiste una specie affine, Glycine soja, la soia selvatica.

Etimologia

La parola soia deriva dal giapponese shoyu (salsa di soia), che a sua volta deriva da una parola manciù.

Descrizione

Piante di soia

La soia è una pianta annuale, a crescita da prostràta (con altezza massima di 20 cm) ad eretta (altezza 2m). È tipica la peluria brunastra che ricopre molte parti della pianta (legume, fusti, foglie).

Le foglie sono trifogliate, con singole foglioline piuttosto grandi (lunghe 6–15 cm e larghe 2–7 cm).

I fiori sono bianchi, rosa o viola, riuniti in piccoli grappoli (racemi) e sono generalmente autofertili.

I frutti sono legumi corti (3-8 cm) e contengono pochi semi (di solito da 2 a 4) di diametro 5-11 mm.

Le radici, analogamente ad altre leguminose, ospitano un batterio simbionte, Bradyrhizobium japonicum che opera la fissazione dell'azoto atmosferico.

Distribuzione e storia

La soia selvatica (Glycine soja) cresce in un vasto areale dalla Cina al Giappone.

La soia vera e propria (Glycine max) non esiste allo stato spontaneo, ma si ritiene che sia derivata da Glycine soja (per altri però da Glycine ussuriensis). La sua coltivazione fu iniziata in Cina almeno 5000 anni fa.

In Europa la soia arrivò inizialmente come oggetto di studio nei giardini botanici (1737 in Olanda, 1739 in Francia ecc.) e solo nell'Ottocento se ne iniziò la coltivazione. In America la soia è nominata già da Benjamin Franklin nel 1775, ma la sua coltivazione è iniziata in modo significativo solo ai primi del Novecento.

Oggi la soia è coltivata in tutto il mondo. I primi cinque produttori sono, nell'ordine, Stati Uniti, Brasile, Argentina, Cina e India. Va peraltro notato che la produzione nei paesi extra-asiatici è destinata in gran parte all'alimentazione degli animali e all'esportazione, mentre la soia rimane un componente marginale nella dieta delle popolazioni locali.

Forma transgenica

Oltre alla forma di origine naturale, esiste oggi anche la soia geneticamente modificata (OGM).

Già nel 1995 la Monsanto ha introdotto i semi di soia Roundup Ready, modificati per essere più resistenti agli erbicidi. La modifica consiste nell'inserimento di un gene proveniente dal batterio Agrobacterium e rende la pianta insensibile al glifosato [1]

La forma OGM si è diffusa notevolmente, tanto che negli Stati Uniti è divenuta largamente maggioritaria.

Coltivazione

La soia può essere coltivata in tutti i climi temperati e subtropicali. I risultati migliori si ottengono dove l'estate è calda, ma non troppo, con temperature medie comprese tra i 20 °C e i 30 °C. Temperature medie tra 30 °C e 40 °C sono comunque ben tollerate.

La soia cresce in una grande varietà di terreni, e sopporta anche terreni poveri grazie alla presenza di batteri simbionti che fissano l'azoto. Tuttavia, per i migliori risultati, si pratica frequentemente l'inoculazione del ceppo preferito di batterio, mescolandolo ai semi in occasione della semina.

Usi

La soia trova applicazione in tre modi principali:

L'uso per l'alimentazione umana viene approfondito nella voce soia (alimento).

L'uso nei mangimi per animali da allevamento ha assunto importanza solo in tempi recenti. La soia è infatti in grado di fornire abbondanti dosi di proteine ad animali erbivori come i bovini. Oggi questo tipo di impiego della soia è di primaria importanza.

L'uso come fertilizzante naturale, in particolare con la tecnica della rotazione delle culture, è documentato fin dall'antichità. È un uso che trova paralleli con altre leguminose, per esempio in Italia con l'erba medica.

Esistono usi secondari della soia, oltre ai tre principali. Per esempio, la soia è stata usata, in misura limitata, come fibra tessile.

Problemi in discussione

L'uso della soia OGM ha sollevato un vivace dibattito tra fautori e oppositori, sia per gli effetti economici (positivi per la maggior produttività, negativi per la dipendenza da un brevetto), sia per gli effetti ambientali e sanitari (ben tollerati o irrilevanti secondo i sostenitori, incerti o pesantemente negativi secondo gli oppositori).

La coltivazione stessa della soia, indipendentemente dal fatto che sia naturale o OGM, è stata oggetto di discussioni. Infatti alcuni criticano il fatto che la soia sia usata più per l'alimentazione animale che per l'alimentazione umana diretta, prediletta dai vegetariani. Gli ambientalisti sono anche preoccupati per l'espansione delle coltivazioni di soia ai danni delle foreste tropicali, p.es. in Brasile.

Infine, è aperto il dibattito sulle proprietà alimentari della soia. I suoi fautori notano che, essendo molto ricca di proteine, costituisce un ottimo sostituto della carne. Gli oppositori attribuiscono effetti negativi a diverse sostanze contenute, che avrebbero effetti antinutritivi (fitoestrogeni, allergeni ecc.).

Note

  1. ^ Padgette SR, Kolacz KH, Delannay X, Re DB, LaVallee BJ, Tinius CN, Rhodes WK, Otero YI, Barry GF, Eichholz DA, Peschke VM, Nida DL, Taylor NB, Kishore GM, Development, identification, and characterization of a glyphosate-tolerant soybean line, in Crop Sci, vol. 35, 1995, pp. 1451–61.

Bibliografia

  • Nagy T., Fock A.: Soja: eine widerspenstige Giftpflanze; EU.L.En - Spiegel 2008/4/p.3-9; Europäisches Institut für Lebensmittel- und Ernährungswissenschaft
  • Pollmer U.: Die Sojastory; EU.L.En - Spiegel 2008/4/p.1-2; Europäisches Institut für Lebensmittel- und Ernährungswissenschaft
  • Cassidy A. et al. : Critical review of health effects of soyabeans phytoestrogens in post-menopausal women; Proceedings of the Nutrition Society 2006/65/p.76-92
  • Hogervorst E. et al : High tofu intake is is associated with worse memory in elderly indonesian men and women ; Dementia and Geriatric Cognitive Disorders 2008/26/p.50-57
  • Messina M. et al. : Adressing the soy and breast cancer relationship ; Journal of the National Cancer Institute 2006/98/p.1275-1284
  • Seiberg M. et al. : Soymilk reduces hair growth and hair follicle dimensions ; Experimental Dermatology 2001/10/p.405-413
  • Sirtori C.R et al. : Phytoestrogens: end of a tale? ; Annals of Medicine 2005/37/p.423-438

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Informazioni generali e siti che sostengono l'uso della soia:

Critica all'uso alimentare della soia

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