Andrea da Montecchio: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
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Nasce probabilmente a [[Montecchio]]. Scarse sono le notizie che lo riguardano prima del [[1409]], anno in cui compare quale [[ambasciatore]] del [[Patriarca (cristianesimo)|patriarca]] di [[Patriarcato di Aquileia|Aquileia]] [[Antonio Panciera]], con il titolo di licenziato in legge<ref name=compagnoni>Pompeo Compagnoni - Filippo Vecchietti, Memorie istorico critiche della Chiesa e de' Vescovi di Osimo, nella stamperia di Giovanni Zempel, Roma, 1782</ref>. Si può quindi presumere che fosse già un personaggio illustre nella diplomazia [[Repubblica Serenissima|veneziana]] dell'epoca, cosicché non stupisce che nel [[1431]], appena eletto al [[Papato|soglio pontificio]] il cardinale [[Gabriele Condulmer]] con il nome di Eugenio IV, venga nominato [[vescovo]] di [[Diocesi di Caorle|Caorle]], lasciata vacante per la morte di [[Antonio de Caturcio]]<ref name=orlandi>Cesare Orlandi, Delle Città d'Italia e sue isole adiacenti (tomo V), nella stamperia camerale presso Mario Riginaldi, Perugia, 1778</ref><ref name=compagnoni/><ref name=corner>Flaminio Corner, Notizie storiche delle chiese e monasteri di Venezia, e di Torcello, nella stamperia del Seminario, Padova, 1758</ref>. [[Konrad Eubel|Eubel]]<ref name=Eubel>Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, Regensburg, Libraeriae Regensbergianae, 1914</ref>, riporta il 13 luglio come data della sua elezione alla sede caprulana, mentre l'[[Ferdinando Ughelli|Ughelli]]<ref name=ughelli>Ferdinando Ughelli, Italia Sacra (tomo V), presso Sebastiano Coleti, Venezia, 1720</ref> riporta la data «2 Id. Maii» (14 maggio), ripreso in seguito da diversi altri autori<ref name=compagnoni/><ref name=musolino>Giovanni Musolino, Storia di Caorle, La Tipografica, Venezia, 1960</ref><ref name=caorlesacra>Paolo Francesco Gusso e Renata Candiago Gandolfo, Caorle sacra, Marcianum Press, Venezia, 2012</ref>.
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Le notizie relative al suo governo pastorale nella diocesi caprulana sono pressoché assenti. È probabile che la nomina episcopale fosse essenzialmente un riconoscimento per i suoi meriti in terra veneta<ref name=compagnoni/>, e non stupisce che in un periodo molto difficile per Eugenio IV, costretto a lasciare la città di [[Roma]] per degli aspri scontri avuti con la [[famiglia Colonna]], il vescovo Andrea venga traslato alla [[Diocesi di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola|diocesi di Fossombrone]], il 6 settembre [[1434]]<ref name=ughelli/><ref name=compagnoni/>. Questa non fu, tuttavia, una destinazione definitiva, in quanto già il 29 ottobre dello stesso anno gli succedeva sulla cattedra Forosemproniense Gabriele Benveduti, mentre il vescovo Andrea appare destinato alla [[Arcidiocesi di Ancona-Osimo|diocesi di Osimo]]. Questo si deve probabilmente ad un rapporto privilegiato con il papa veneziano, come attesta lettera inviata dal [[Concilio di Basilea]] al [[Osimo|comune di Osimo]] datata 22 novembre 1434<ref name=compagnoni/><ref name=cappelletti>Giuseppe Cappelletti, Le Chiese d'Italia dalla loro origine sino ai giorni nostri, G. Antonelli editore, Venezia, 1848</ref>, con il quale si elogiano le qualità umane e pastorali del vescovo Andrea, che proprio quale legato di Eugenio IV stava partecipando a quel Concilio. Inoltre Osimo era a quel tempo sotto il dominio di [[Francesco Sforza]], nemico del papa, al quale dunque serviva un legato fedele per contrastarne il potere<ref name=cappelletti/>.
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Quello di Basilea era un concilio avverso al papa di Roma, il quale di lì a breve lo avrebbe chiuso, per riaprirlo in seguito a [[Ferrara]]; non deve dunque stupire che Andrea da Montecchio, che già godeva della fiducia del pontefice in terra veneziana, fosse spostato ad una sede più vicina a quella romana. In questo stesso periodo, infatti, e precisamente nell'anno [[1437]] si trova il vescovo Andrea quale vicario ''in spiritalibus'' per la città di [[Roma]] (che, come sopra menzionato, il papa aveva lasciato per partire in esilio)<ref name=compagnoni/>. In qualità di vicario di Roma, inoltre, il vescovo Andrea partecipò anche al Concilio riaperto a Ferrara nel [[1438]]. È inoltre menzionato per aver voluto aprire il processo di [[canonizzazione]] di [[Santa Francesca Romana]] nel [[1440]], anno della morte della santa<ref name=compagnoni/>.
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Versione delle 14:05, 1 dic 2020

Andrea da Montecchio
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricoperti
 
Natoa Montecchio ?
Nominato vescovo14 maggio 1431 da papa Eugenio IV
Deceduto1454
 

Andrea da Montecchio (Montecchio, ... – 1454) è stato un vescovo cattolico italiano.

Biografia

Nasce probabilmente a Montecchio. Scarse sono le notizie che lo riguardano prima del 1409, anno in cui compare quale ambasciatore del patriarca di Aquileia Antonio Panciera, con il titolo di licenziato in legge[1]. Si può quindi presumere che fosse già un personaggio illustre nella diplomazia veneziana dell'epoca, cosicché non stupisce che nel 1431, appena eletto al soglio pontificio il cardinale Gabriele Condulmer con il nome di Eugenio IV, venga nominato vescovo di Caorle, lasciata vacante per la morte di Antonio de Caturcio[2][1][3]. Eubel[4], riporta il 13 luglio come data della sua elezione alla sede caprulana, mentre l'Ughelli[5] riporta la data «2 Id. Maii» (14 maggio), ripreso in seguito da diversi altri autori[1][6][7].

Le notizie relative al suo governo pastorale nella diocesi caprulana sono pressoché assenti. È probabile che la nomina episcopale fosse essenzialmente un riconoscimento per i suoi meriti in terra veneta[1], e non stupisce che in un periodo molto difficile per Eugenio IV, costretto a lasciare la città di Roma per degli aspri scontri avuti con la famiglia Colonna, il vescovo Andrea venga traslato alla diocesi di Fossombrone, il 6 settembre 1434[5][1]. Questa non fu, tuttavia, una destinazione definitiva, in quanto già il 29 ottobre dello stesso anno gli succedeva sulla cattedra Forosemproniense Gabriele Benveduti, mentre il vescovo Andrea appare destinato alla diocesi di Osimo. Questo si deve probabilmente a un rapporto privilegiato con il papa veneziano, come attesta lettera inviata dal Concilio di Basilea al comune di Osimo datata 22 novembre 1434[1][8], con il quale si elogiano le qualità umane e pastorali del vescovo Andrea, che proprio quale legato di Eugenio IV stava partecipando a quel Concilio. Inoltre Osimo era a quel tempo sotto il dominio di Francesco Sforza, nemico del papa, al quale dunque serviva un legato fedele per contrastarne il potere[8].

Quello di Basilea era un concilio avverso al papa di Roma, il quale di lì a breve lo avrebbe chiuso, per riaprirlo in seguito a Ferrara; non deve dunque stupire che Andrea da Montecchio, che già godeva della fiducia del pontefice in terra veneziana, fosse spostato ad una sede più vicina a quella romana. In questo stesso periodo, infatti, e precisamente nell'anno 1437 si trova il vescovo Andrea quale vicario in spiritalibus per la città di Roma (che, come sopra menzionato, il papa aveva lasciato per partire in esilio)[1]. In qualità di vicario di Roma, inoltre, il vescovo Andrea partecipò anche al Concilio riaperto a Ferrara nel 1438. È inoltre menzionato per aver voluto aprire il processo di canonizzazione di Santa Francesca Romana nel 1440, anno della morte della santa[1].

In qualità di vescovo di Osimo, Andrea da Montecchio viene ricordato per aver traslato le reliquie dei santi martiri Fiorenzo, Sisinnio, Diocleziano e Massimo dalla chiesa loro dedicata alla cattedrale il 13 settembre 1444, per aver organizzato le missioni di San Giacomo della Marca e Giovanni da Ischia nella diocesi e per diversi atti e donazioni[1][8]. Nel 1448 compare con il titolo di governatore della Marca per conto del papa Niccolò V, succeduto al suo mecenate Eugenio IV, come scritto in uno degli statuti di una confraternita della città di Montecchio[1].

Morì nel 1454, probabilmente attorno al 16 agosto, e fu sepolto nella sua cattedrale, come riportato dall'Ughelli[5][1].

Note

  1. ^ a b c d e f g h i j k Pompeo Compagnoni - Filippo Vecchietti, Memorie istorico critiche della Chiesa e de' Vescovi di Osimo, Roma, nella stamperia di Giovanni Zempel, 1782
  2. ^ Cesare Orlandi, Delle Città d'Italia e sue isole adiacenti, tomo V, Perugia, nella stamperia camerale presso Mario Riginaldi, 1778
  3. ^ Flaminio Corner, Notizie storiche delle chiese e monasteri di Venezia, e di Torcello, Padova, nella stamperia del Seminario, 1758
  4. ^ Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, Regensburg, Libraeriae Regensbergianae, 1914
  5. ^ a b c Ferdinando Ughelli, Italia Sacra, tomo V, Venezia, presso Sebastiano Coleti, 1720
  6. ^ Giovanni Musolino, Storia di Caorle, La Tipografica, Venezia, 1960
  7. ^ Paolo Francesco Gusso e Renata Candiago Gandolfo, Caorle sacra, Venezia, Marcianum Press, 2012
  8. ^ a b c Giuseppe Cappelletti, Le Chiese d'Italia dalla loro origine sino ai giorni nostri, Venezia, G. Antonelli editore, 1848

Voci correlate

Collegamenti esterni

Predecessore Vescovo di Caorle Successore
Antonio de Caturcio 1431 - 1434 Luca Muazzo
Predecessore Vescovo di Fossombrone Successore
Delfino Gozzardini 1434 - 1434 Gabriele Benveduti
Predecessore Vescovo di Osimo Successore
Nicolò Bianchi 1434 - 1454 Giovanni de' Prefetti