Azienda Ospedaliera Universitaria "Luigi Vanvitelli": differenze tra le versioni

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== Storia ==
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Fu costruito a partire dal [[1899]] e concluso nel [[1907]] secondo i progetti degli ingegneri della ''Società pel Risanamento'' Pierpaolo Quaglia e Guglielmo Melisurgo in un'ampia area del centro storico occupata da ben due monasteri: quello della Sapienza e quello della Croce di Lucca. L'abbattimento di queste strutture provocò allora la forte e sdegnata opposizione di molte figure importanti della cultura napoletana, tra cui [[Benedetto Croce]], il quale si scagliò con fermezza contro la distruzione del grande patrimonio storico costituito dalle strutture monastiche, in particolare nel [[1903]] si appellò al sindaco [[Luigi Miraglia (politico)|Luigi Miraglia]] dalle colonne della rivista [[Napoli nobilissima]].<ref>{{cita|Renato Caserta}}.</ref>
Fu costruito a partire dal [[1899]] e concluso nel [[1907]] secondo i progetti degli ingegneri della ''Società pel risanamento'' Pierpaolo Quaglia e Guglielmo Melisurgo in un'ampia area del centro storico occupata da ben due monasteri: quello della Sapienza e quello della Croce di Lucca. L'abbattimento di queste strutture provocò allora la forte e sdegnata opposizione di molte figure importanti della cultura napoletana, tra cui [[Benedetto Croce]], il quale si scagliò con fermezza contro la distruzione del grande patrimonio storico costituito dalle strutture monastiche, in particolare nel [[1903]] si appellò al sindaco [[Luigi Miraglia (politico)|Luigi Miraglia]] dalle colonne della rivista [[Napoli nobilissima]].<ref>{{cita|Renato Caserta}}.</ref>


Nonostante tutto, i conventi (nonché due importanti palazzi nobiliari situati in vico Sole: palazzo D'Aponte, che dal [[1596]] ricadeva nelle proprietà del monastero della Sapienza, e palazzo De Curtis) furono rasi al suolo. Rimase soltanto la [[chiesa della Croce di Lucca]] (benché mutilata dell'abside), salvata grazie alla strenua attività di Croce. Anche la [[chiesa di Santa Maria della Sapienza|chiesa della Sapienza]] doveva essere distrutta lasciando solo l'ingresso monumentale e anche per questa struttura alla fine fu decisa la conservazione. I progetti, che subirono moltissime modifiche nel tempo, hanno portato in conclusione all'erezione di sei edifici, raggruppati in tre isolati separati tra di loro.
Nonostante tutto, i conventi (nonché due importanti palazzi nobiliari situati in vico Sole: palazzo D'Aponte, che dal [[1596]] ricadeva nelle proprietà del monastero della Sapienza, e palazzo De Curtis) furono rasi al suolo. Rimase soltanto la [[chiesa della Croce di Lucca]] (benché mutilata dell'abside), salvata grazie alla strenua attività di Croce. Anche la [[chiesa di Santa Maria della Sapienza|chiesa della Sapienza]] doveva essere distrutta lasciando solo l'ingresso monumentale e anche per questa struttura alla fine fu decisa la conservazione. I progetti, che subirono moltissime modifiche nel tempo, hanno portato in conclusione all'erezione di sei edifici, raggruppati in tre isolati separati tra di loro.

Versione delle 16:01, 17 gen 2020

Primo policlinico di Napoli
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàNapoli
Indirizzopiazza Luigi Miraglia
Sito webwww.policliniconapoli.it/ e www.policliniconapoli.it/Home
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 40°51′02.22″N 14°15′05.26″E / 40.850618°N 14.25146°E40.850618; 14.25146

Il primo policlinico di Napoli (noto anche come primo policlinico) è un policlinico localizzato nel centro storico di Napoli, con ingressi dalla piazza Luigi Miraglia e da via Santa Maria di Costantinopoli. È una azienda ospedaliera universitaria facente parte dell'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli.

Storia

Fu costruito a partire dal 1899 e concluso nel 1907 secondo i progetti degli ingegneri della Società pel risanamento Pierpaolo Quaglia e Guglielmo Melisurgo in un'ampia area del centro storico occupata da ben due monasteri: quello della Sapienza e quello della Croce di Lucca. L'abbattimento di queste strutture provocò allora la forte e sdegnata opposizione di molte figure importanti della cultura napoletana, tra cui Benedetto Croce, il quale si scagliò con fermezza contro la distruzione del grande patrimonio storico costituito dalle strutture monastiche, in particolare nel 1903 si appellò al sindaco Luigi Miraglia dalle colonne della rivista Napoli nobilissima.[1]

Nonostante tutto, i conventi (nonché due importanti palazzi nobiliari situati in vico Sole: palazzo D'Aponte, che dal 1596 ricadeva nelle proprietà del monastero della Sapienza, e palazzo De Curtis) furono rasi al suolo. Rimase soltanto la chiesa della Croce di Lucca (benché mutilata dell'abside), salvata grazie alla strenua attività di Croce. Anche la chiesa della Sapienza doveva essere distrutta lasciando solo l'ingresso monumentale e anche per questa struttura alla fine fu decisa la conservazione. I progetti, che subirono moltissime modifiche nel tempo, hanno portato in conclusione all'erezione di sei edifici, raggruppati in tre isolati separati tra di loro.

In seguito al terremoto in Irpinia del 1980 che interessò anche la città di Napoli, i due edifici meridionali, a ridosso della chiesa della Croce di Lucca, furono demoliti per ragioni di sicurezza, in quanto risultarono molto danneggiati e del tutto irrecuperabili. Nel 1990, con la nascita della Seconda Università degli studi di Napoli, il policlinico divenne sede della facoltà universitaria del corso di laurea in "Medicina e chirurgia", nonché del rettorato e dell'URP della neonata università in Italia, la sede della omologa facoltà dell'Università degli Studi di Napoli Federico II venne poi trasferita al Secondo Policlinico. All'inizio degli anni 2000 l'intera struttura era destinata ad essere abbattuta per essere sostituita da un grande parco archeologico, dal momento che al di sotto di essa sono conservate tracce dell'antica Neapolis, in particolare dell'acropoli,[2] ma successivamente il progetto venne abbandonato.

Note

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni


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