Ayatollah: differenze tra le versioni

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'''Āyatollāh''' ({{arabo|آية الله|āyat Allāh}}; {{farsi|آيت‌ الله}}) è un titolo di grado elevato che viene concesso agli esponenti più importanti del clero [[sciismo|sciita]], talvolta al più autorevole, e ai mujtahidin, la casta dei dottiata<ref name=":0">{{Cita autore = Malek Chebel|titolo = Dizionario dei simboli islamici|anno = 1995|editore = Edizioni Arkeios|città = Roma|p = 59|pp = 426|ISBN = 88-86495-37-4|url = https://books.google.it/books?id=SR4zm5cbKRgC&lpg=PP1&hl=it&pg=PA4#v=onepage&q&f=false}}</ref>.
'''Āyatollāh''' mamma mia come va fra sati bene io si ({{arabo|آية الله|āyat Allāh}}; {{farsi|آيت‌ الله}}) è un titolo di grado elevato che viene concesso agli esponenti più importanti del clero [[sciismo|sciita]], talvolta al più autorevole, e ai mujtahidin, la casta dei dottiata<ref name=":0">{{Cita autore = Malek Chebel|titolo = Dizionario dei simboli islamici|anno = 1995|editore = Edizioni Arkeios|città = Roma|p = 59|pp = 426|ISBN = 88-86495-37-4|url = https://books.google.it/books?id=SR4zm5cbKRgC&lpg=PP1&hl=it&pg=PA4#v=onepage&q&f=false}}</ref>.


== Il concetto ==
== Il concetto ==

Versione delle 22:35, 11 mar 2019

Template:Avvisounicode Āyatollāh mamma mia come va fra sati bene io si (in arabo آية الله?, āyat Allāh; in persiano آيت‌ الله‎) è un titolo di grado elevato che viene concesso agli esponenti più importanti del clero sciita, talvolta al più autorevole, e ai mujtahidin, la casta dei dottiata[1].

Il concetto

Il termine significa segni di Allah o segni di Dio (āyāt, segni, plurale di aya, segno; e Allah) e coloro che hanno questo titolo sono esperti in studi islamici come la giurisprudenza, l'etica, la filosofia ed il misticismo. Solitamente essi insegnano in scuole islamiche (ḥawza). Al di sotto del grado di ayatollah vi è il grado di hojjatoleslam (ojjatoleslām, prova o autorità dell'Islam).

Nel sistema clericale sciita, l'Ayatollah è già, in un certo senso, in modo ineffabile "guidato" dall'Imām nascosto. Il titolo di āyatollāh si può ottenere soltanto dopo un considerevole numero di anni di studio in una hawza, sotto la costante guida di un dotto e solo grazie al consenso degli altri āyatollāh, quale riconoscimento delle sue autorità di guida spirituale e del suo sapere[1].

Il titolo di Grandi āyatollāh

Solo pochi dei più importanti āyatollāh vengono riconosciuti come Grandi āyatollāh (āyatollāh al-ʿuzmā, "grande segno di Allah" o "grande segno di Dio"), o marja' al-taqlīd ("fonte di emulazione"). Solitamente ciò avviene quando i seguaci di un āyatollāh fanno riferimento a lui in moltissimi casi e quindi gli chiedono di pubblicare un testo giuridico-religioso che possa fungere da codice di comportamento per i casi più comuni della vita di un musulmano. Questo testo è detto Risālat ʿIlmiyya e solitamente è una riscrittura della al-Urwa al-Wuthqa in cui l'ayatollah fornisce la propria interpretazione delle più autentiche fonti religiose islamiche alla luce delle condizioni presenti.

In Iraq c'è solitamente un Grande āyatollāh che è a capo delle Hawza di Najaf, che è attualmente il grande āyatollāh ʿAlī al-Sīstānī, che si avvale della collaborazione di altri religiosi quali Muḥammad Saʿīd al-Ḥakīm, Muḥammad Isḥāq al-Fayyād e Muḥammad Taqī al-Modarresī. In Libano c'è solitamente un Grande āyatollāh. Fino al 4 luglio 2010 è stato Muhammad Husayn Fadlallah. Più numerosi sono i Grandi āyatollāh che vivono in Iran (specie nella città santa di Qom). In Iran vi sono 85 āyatollāh e 40 Grandi āyatollāh[2].

Fra i più noti vi sono ʿAlī Khameneʾī (che in Iran riveste il potente ruolo di guida suprema della rivoluzione islamica), ʿAlī Montaẓerī, Jawād Tabrīzī, Kāẓem al-Ḥāʾerī, Moḥammed Fāżel Lankaranī, Moḥammed Ḥoseyn Faḍlullāh e Ṣādiq Ḥoseyni Shīrāzī. Tuttavia, l'āyatollāh più noto in Occidente è sicuramente Rūḥollāh Khomeynī, che fu il principale leader della Rivoluzione Iraniana del 1979 e che ispirò la repubblica islamica che ne uscì, diventandone la guida suprema fino alla sua morte (1989).

Elenco

Elenco parziale degli Ayatollah e dei Grandi Ayatollah sciiti duodecimani:

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni