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Chiesa di Santa Maria Nova (Vicenza): differenze tra le versioni

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Le opere d'arte furono disperse dopo che la chiesa fu sconsacrata agli inizi dell'[[XIX secolo|Ottocento]]. Di esse sopravvivono le tre grandi pale inserite in origine nella parete di fondo della chiesa: ''L'annunciazione'' di Palma il Giovane, oggi collocata nella [[Chiesa della Madonna dell'Orto]] a [[Venezia]], ''L'incoronazione di spine'' di Alessandro Maganza, data in deposito dalle [[Galleria dell'Accademia]] di Venezia alla chiesa parrocchiale di [[Sossano]], e ''Dio tra gli angeli con in basso San Francesco e Sant'Agostino e un donatore'', di Andrea Vicentino, conservata nelle Gallerie dell'Accademia. Presso la [[Pinacoteca civica di Vicenza]] è inoltre conservato il dipinto ''Gesù che consegna le chiavi a Pietro'' di Francesco Maffei.<ref>{{cita web|url=http://www.nuovavicenza.it/2013/08/santa-maria-nova-un-gioiello-nascosto/|autore=Alberto Cerioni |titolo=Santa Maria Nova, un gioiello nascosto|data=1 agosto 2013|sito=La Nuova Vicenza Giornale online|accesso=20 febbraio 2014}}</ref>
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== Altri progetti ==
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Versione delle 03:46, 22 ago 2014

Chiesa di Santa Maria Nova
Facciata della chiesa di Santa Maria Nova a Vicenza
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Veneto
LocalitàVicenza
Coordinate45°32′53.88″N 11°32′15″E{{#coordinates:}}: non è possibile avere più di un tag principale per pagina
Religionecattolica
TitolareMaria, madre di Gesù
DiocesiVicenza
ArchitettoAndrea Palladio
Stile architettonicorinascimentale, palladiano
Inizio costruzione1583

Santa Maria Nova è una ex chiesa di Vicenza della fine del Cinquecento attribuita all'architetto Andrea Palladio, che l'avrebbe progettata intorno al 1578 senza riuscire a vederla realizzata.

Rappresenta l’unica architettura religiosa progettata da Palladio e costruita a Vicenza, dove per il resto si limitò a interventi su parti degli edifici sacri, come la cappella Valmarana, un portale e la cupola della cattedrale e, forse, il portale della chiesa di Santa Maria dei Servi. È inserita dal 1994 nell'elenco dei 23 monumenti palladiani della città facenti parte dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.[1]

La chiesa, sconsacrata nel XIX secolo, non è visitabile ed è utilizzata dal comune come deposito di libri.[2]

Storia

Nel 1578 il nobile vicentino Lodovico Trento destina una forte somma di denaro per la ricostruzione di una chiesetta annessa al convento delle monache agostiniane di santa Maria Nova in borgo Porta Nuova, a ovest della città. Dodici anni dopo, nel 1590, la chiesa risulta realizzata.

Il convento, costruito a partire dal 1539, è fra i più importanti della città e accoglie numerose figlie delle famiglie aristocratiche vicentine: Valmarana, Piovene, Angarano, Revese, Garzadori, Monza.

Il progetto di Palladio

Sezione da Ottavio Bertotti Scamozzi, 1776
Pianta da Ottavio Bertotti Scamozzi, 1776

Nonostante non vi sia alcun documento che attesti la paternità palladiana della chiesa, né si siano conservati disegni autografi, appare molto probabile che la chiesa sia frutto di un progetto palladiano steso intorno al 1578 e realizzato (dopo la morte di Palladio avvenuta nel 1580) ad opera del capomastro Domenico Groppino, il cui nome appare invece nelle carte. Del resto, nel 1583 Montano Barbarano — il committente del palladiano palazzo Barbaran da Porto di contra' Porti — destina una notevole somma di denaro alla costruzione della chiesa del monastero che accoglie le sue due figlie, e Domenico Groppino risulta essere il costruttore di fiducia di Montano. È l'evidenza dell'architettura della chiesa a escludere che il Groppino, un semplice capomastro, possa esserne l'ideatore.

La chiesa è ad aula unica, presentata come la cella di un tempio antico, interamente fasciata da semicolonne corinzie su basamenti: qualcosa di molto vicino a un tempio romano di Nîmes, disegnato da Palladio nei Quattro Libri dell'Architettura. La forza e la libertà inventiva dell'interno e anche della facciata difficilmente possono prescindere dal nome di Andrea Palladio, se non altro perché un semplice imitatore avrebbe usato un registro più convenzionale: caso mai sono da ascrivere al Groppino alcuni errori e incertezze di esecuzione.

Decorazione

L'interno della chiesa fu decorato, sia alle pareti laterali sia nei lacunari del soffitto, con le tele dei maggiori artisti operanti a Vicenza nel Cinquecento e Seicento, come Francesco Maffei, i Maganza (i collaboratori di Alessandro Maganza)[3], Andrea Vicentino, Palma il Giovane, Giulio Carpioni. Nella parete di sinistra, partendo dall'ingresso, erano collocati La Pentecoste, Gesù che disputa tra i dottori, La presentazione di Gesù al Tempio, L'adorazione dei pastori e La visitazione di Maria a Elisabetta. A destra, dalla facciata verso l'altare maggiore, La resurrezione di Cristo, La crocefissione, L'andata al Calvario e in pendant, La circoncisione, La flagellazione di Cristo e L'orazione nell'orto.[4]

Le opere d'arte furono disperse dopo che la chiesa fu sconsacrata agli inizi dell'Ottocento. Di esse sopravvivono le tre grandi pale inserite in origine nella parete di fondo della chiesa: L'annunciazione di Palma il Giovane, oggi collocata nella Chiesa della Madonna dell'Orto a Venezia, L'incoronazione di spine di Alessandro Maganza, data in deposito dalle Galleria dell'Accademia di Venezia alla chiesa parrocchiale di Sossano, e Dio tra gli angeli con in basso San Francesco e Sant'Agostino e un donatore, di Andrea Vicentino, conservata nelle Gallerie dell'Accademia. Presso la Pinacoteca civica di Vicenza è inoltre conservato il dipinto Gesù che consegna le chiavi a Pietro di Francesco Maffei.[5]

Note

  1. ^ Forum Center - Comune Di Vicenza - Vicenza Città Unesco
  2. ^ La Domenica di Vicenza - Settimanale di Politica e Attualità - Quel Palladio ancora chiuso
  3. ^ Le tele dei Maganza, su vicenza.com, 14 febbraio 2003. URL consultato il 29-08-09.
  4. ^ Pinacoteca: i dipinti dei Maganza nella Chiesa di Santa Maria Nova, su Opera Pia Cordellina. URL consultato il 20 febbraio 2014.
  5. ^ Alberto Cerioni, Santa Maria Nova, un gioiello nascosto, su La Nuova Vicenza Giornale online, 1º agosto 2013. URL consultato il 20 febbraio 2014.

Bibliografia

Fonti

Chiesa di Santa Maria Nova (Vicenza), in Mediateca, Palladio Museum. (fonte per la prima revisione di questa voce)

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