Mercato delle Pulci (Palermo): differenze tra le versioni

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[[File:Mercato delle Pulci di Palermo.png|thumb|Venditori al mercato delle pulci.]]
Il '''mercato delle pulci''' è un noto mercatino di [[Palermo]].


Il '''mercato delle pulci''' è un mercatino storico di [[Palermo]], noto per rappresentare una mostra permanente dell'[[antiquariato]] italiano e siciliano; nel mercato infatti è possibile reperire oggetti antichi, mobili vecchi e curiosità varie, fra cui sempre più frequenti oggetti di modernariato degli [[anni 1960|anni sessanta]] e [[anni 1970|settanta]].
Nato nel [[1949]] su iniziativa dei rigattieri che raccoglievano articoli usati dai palazzi nobiliari<ref>[http://palermo.repubblica.it/dettaglio/papireto-il-rilancio-del-mercato-delle-pulci/1591553] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150726030459/http://palermo.repubblica.it/dettaglio/papireto-il-rilancio-del-mercato-delle-pulci/1591553 |date=26 luglio 2015 }}"Papireto, il rilancio del Mercato delle pulci", Repubblica.it</ref>, e pertanto organizzato con baracche in lamiera, rappresenta una mostra permanente dell'[[antiquariato]] italiano e in particolare di quello siciliano. <br>
Assieme altri mercati di Palermo come [[Ballarò (Palermo)|Ballarò]], [[La Vucciria (Palermo)|La Vucciria]], [[Lattarini]] e [[Il Capo (Palermo)|Il Capo]], svolge un importante compito di punto di smercio al dettaglio.<ref>{{Cita web|url=https://www.quotidiano.net/itinerari/sicilia/i-mercati-di-palermo-tra-storia-arte-e-cultura-rd7r9p8m|titolo=I mercati di Palermo tra storia, arte e cultura|data=23 luglio 2023|accesso=17 luglio 2024}}</ref>


Si trova nei pressi della [[Cattedrale di Palermo]] accanto alla Piazza del Papireto, chiamata così per via del laghetto dei papiri che si formava proprio nelle vicinanze, dove si incontravano i fiumi che solcavano la città vecchia: il [[Kemonia]] e il [[Papireto]].
Si trova nei pressi della [[Cattedrale di Palermo]] accanto alla Piazza Peranni, anche detta ''u Papireto'' per via del laghetto dei papiri che si formava proprio nelle vicinanze, dove si incontravano i fiumi che solcavano la città vecchia: il [[Kemonia]] e il [[Papireto]].


== Storia ==
Nel mercato si possono reperire oggetti antichi, mobili vecchi e curiosità varie, fra cui sempre più frequenti oggetti di modernariato degli [[anni 1960|anni sessanta]] e [[anni 1970|settanta]]. Le botteghe sono aperte i giorni feriali fino al tramonto e i giorni festivi fino alle 13.
Nato nel [[1949]],<ref name=":0">{{Cita news|url=http://palermo.repubblica.it/dettaglio/papireto-il-rilancio-del-mercato-delle-pulci/1591553|titolo= Papireto, il rilancio del Mercato delle pulci|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|autore=Carla Incovaia|data=26 luglio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150726030459/http://palermo.repubblica.it/dettaglio/papireto-il-rilancio-del-mercato-delle-pulci/1591553|urlmorto=sì}}</ref> è prodotto di una microeconomia postbellica povera guidata dai rigattieri che raccoglievano articoli usati dai palazzi nobiliari e li rivendevano nell'area dove è poi sorto il [[Palazzo di Giustizia (Palermo)|Palazzo di Giustizia]], nota come piazza Marmi.<ref name=":0"/> Fra questi è nota la figura di Giuseppe Virruso, raccoglitore di ferro e cuscinetti a sfera, tra i fondatori del mercatino.

Un giorno del gennaio 1949, Virruso, durante uno dei giri che giornalmente effettuava con il suo carrettino pieno di ferri, si fermò presso la dimora dei [[Lanza (famiglia)|principi Lanza]] di [[Principato di Trabia|Trabia]], la [[Villa Trabia]].<ref name=":0"/> Lì, il factotum della famiglia, il parmense Armando Rolli, gli diede otto sacchi pieni di vecchi utensili di [[rame]] e 250 [[Lira italiana|lire]] come regalia per portare via gli oggetti.<ref name=":0"/>
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Al suo seguito si aggiunsero altri rigattieri come Saro Occhipinti e Michele Savasta, ma dopo due anni i tre furono costretti a lasciare piazza Marmo, trasferendosi nella zona di piazza Domenico Peranni, il cosiddetto ''u Papireto''.<ref name=":0"/><ref name=":1"/>
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== Note ==
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== Altri progetti ==
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== Voci correlate ==
* [[Ballarò (Palermo)|Ballarò]]
* [[La Vucciria (Palermo)|La Vucciria]]
* [[Lattarini]]
* [[Il Capo (Palermo)|Il Capo]]


{{Portale|Palermo}}
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Versione attuale delle 21:24, 17 lug 2024

Venditori al mercato delle pulci.

Il mercato delle pulci è un mercatino storico di Palermo, noto per rappresentare una mostra permanente dell'antiquariato italiano e siciliano; nel mercato infatti è possibile reperire oggetti antichi, mobili vecchi e curiosità varie, fra cui sempre più frequenti oggetti di modernariato degli anni sessanta e settanta. Assieme altri mercati di Palermo come Ballarò, La Vucciria, Lattarini e Il Capo, svolge un importante compito di punto di smercio al dettaglio.[1]

Si trova nei pressi della Cattedrale di Palermo accanto alla Piazza Peranni, anche detta u Papireto per via del laghetto dei papiri che si formava proprio nelle vicinanze, dove si incontravano i fiumi che solcavano la città vecchia: il Kemonia e il Papireto.

Nato nel 1949,[2] è prodotto di una microeconomia postbellica povera guidata dai rigattieri che raccoglievano articoli usati dai palazzi nobiliari e li rivendevano nell'area dove è poi sorto il Palazzo di Giustizia, nota come piazza Marmi.[2] Fra questi è nota la figura di Giuseppe Virruso, raccoglitore di ferro e cuscinetti a sfera, tra i fondatori del mercatino.

Un giorno del gennaio 1949, Virruso, durante uno dei giri che giornalmente effettuava con il suo carrettino pieno di ferri, si fermò presso la dimora dei principi Lanza di Trabia, la Villa Trabia.[2] Lì, il factotum della famiglia, il parmense Armando Rolli, gli diede otto sacchi pieni di vecchi utensili di rame e 250 lire come regalia per portare via gli oggetti.[2] Virruso portò la merce a piazza Marmi e in meno di due giorni riuscì a vendere tutto guadagnando circa 15 mila lire, decidendo di conseguenza di iniziare a bussare ai portoni dei palazzi nobiliari del centro storico in cerca di oggetti usati da raccattare.[3] Al suo seguito si aggiunsero altri rigattieri come Saro Occhipinti e Michele Savasta, ma dopo due anni i tre furono costretti a lasciare piazza Marmo, trasferendosi nella zona di piazza Domenico Peranni, il cosiddetto u Papireto.[2][3] Qui i mercanti innalzarono le prime baracche, realizzate con materiale di risulta e addossate ai tronchi degli alberi di ippocastano della zona che fungevano da struttura portante e garantivano ombra e frescura durante il periodo estivo.[4] In brevissimo tempo i venditori diventarono dieci e sul finire degli anni Cinquanta si triplicarono.[2]

Nel 1962 il Comune di Palermo trasformò la strada in asse di scorrimento e in quel periodo il mercato visse il periodo di massimo splendore e vide la vendita di tavoli e scrittoi del XVIII secolo, ceramiche da farmacia del Seicento, dipinti di buona fattura, argenti sacri e persino un dipinto del pittore fiammingo Antoon van Dyck.[2][3]

  1. ^ I mercati di Palermo tra storia, arte e cultura, su quotidiano.net, 23 luglio 2023. URL consultato il 17 luglio 2024.
  2. ^ a b c d e f g Carla Incovaia, Papireto, il rilancio del Mercato delle pulci, in La Repubblica, 26 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2015).
  3. ^ a b c Santi Gnoffo, Dalla "casa della morte" alle sedie Luigi XIV: la storia del Mercato delle Pulci di Palermo, su balarm.it, 17 gennaio 2019. URL consultato il 17 luglio 2024.
  4. ^ Antonio Aurelio Piazza, Storia del Mercato delle Pulci di Palermo, su terradamare.org, maggio 2005. URL consultato il 17 luglio 2024.

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