Alea iacta est: differenze tra le versioni

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Trarre significa già lanciare, tirare
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La celebre traduzione italiana «Il dado è tratto» risale a Paolo Del Rosso
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==Storia==
==Storia==
[[File:Rimini088.jpg|thumb|Colonna che segna il punto in cui secondo la tradizione [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]] pronuncia la frase ''Alea iacta est'' ([[Rimini]]).]]
[[File:Rimini088.jpg|thumb|Colonna che segna il punto in cui secondo la tradizione [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]] pronuncia la frase ''Alea iacta est'' ([[Rimini]]).]]
{{Citazione|Allhora Cesare disse […] tratto è il dado.|[[Gaio Svetonio Tranquillo]], ''Divus Iulius'', 32. Traduzione di Paolo Del Rosso<ref>{{Cita libro|autore=Gaio Suetonio Tranquillo|titolo=Le vite de dodici Cesari tradotte in lingua toscana per m. Paolo Del Rosso cittadino fiorentino|url=https://books.google.it/books?id=gOzK_Jf5O60C&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false|capitolo=Vita di Iulio Cesare|città=In Roma|editore=per Antonio Blado Asulano, ad istanza et a spese di m. Francesco Priscianese fiorentino|anno=1544|posizione=c. 13''v''-14''r''}}</ref>|Tunc Caesar […] "Iacta alea est", inquit.|lingua=la}}

È una frase attribuita da [[Gaio Svetonio Tranquillo|Svetonio]] - che la riprende probabilmente da [[Gaio Asinio Pollione|Asinio Pollione]]<ref name=Canfora/> - nel suo ''[[Vite dei Cesari|De vita Caesarum]]''<ref>Svetonio, ''Cesare'', 31.</ref> (''Divus Iulius'') a [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]] che l'avrebbe proferita dopo aver varcato, nella notte del 13 gennaio del [[49 a.C.]], il fiume [[Rubicone]] (o il [[Pisciatello]])<ref>Susanna Calandrini, ''Storia di San Mauro Pascoli'', Il Ponte Vecchio, Cesena, 2000, ISBN 88-8312-105-8. Vedi anche [[Localizzazione dell'antico Rubicone]].</ref> alla testa di un esercito, violando apertamente la legge che proibiva l'ingresso armato entro i confini dell'[[Italia romana|Italia]] e dando il via alla [[Guerra civile romana (49 a.C.)|seconda guerra civile]].
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Versione delle 12:31, 10 set 2021

Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo videogioco di strategia, vedi Alea Iacta Est (videogioco).
Immagine composita di tutti i sei lati di un dado romano.

Alea iacta est è una locuzione latina che viene tradizionalmente tradotta in lingua italiana come "il dado è tratto". Tale frase, divenuta celeberrima, viene presa come motto e si cita quando si prende una decisione dalla quale non si può più recedere.

Storia

Colonna che segna il punto in cui secondo la tradizione Giulio Cesare pronuncia la frase Alea iacta est (Rimini).
(LA)

«Tunc Caesar […] "Iacta alea est", inquit.»

(IT)

«Allhora Cesare disse […] tratto è il dado.»

È una frase attribuita da Svetonio - che la riprende probabilmente da Asinio Pollione[2] - nel suo De vita Caesarum[3] (Divus Iulius) a Giulio Cesare che l'avrebbe proferita dopo aver varcato, nella notte del 13 gennaio del 49 a.C., il fiume Rubicone (o il Pisciatello)[4] alla testa di un esercito, violando apertamente la legge che proibiva l'ingresso armato entro i confini dell'Italia e dando il via alla seconda guerra civile.

La traduzione italiana "Il dado è tratto", pur generalmente divulgata in ogni contesto, in realtà è frutto di errori e non lascia intuire immediatamente il senso della locuzione. La frase, probabilmente come citazione di una commedia di Menandro, l'Arreforo, fu proferita in greco come tramanda Plutarco[5] nelle Vite parallele:

(GRC)

«Ἑλληνιστὶ πρὸς τοὺς παρόντας ἐκβοήσας, «Ἀνερρίφθω κύβος», διεβίβαζε τὸν στρατόν'.»

(IT)

«Egli [Cesare] dichiarò in greco a gran voce a coloro che erano presenti: 'sia lanciato il dado' e condusse l'esercito.»

L'ambiguità nella traduzione deriva dalla versione tràdita di Svetonio: "iacta alea est". Probabilmente un errore di trascrizione (aplografia) ha portato alla perdita dell'ultima lettera, mutando "esto", imperativo futuro 2°/3° singolare, in "est", indicativo presente 3° singolare; "iacta alea esto" pare dunque essere la frase corretta e perfettamente si accorda con l'imperativo di terza persona tramandato da Plutarco "ἀνερρίφθω κύβος" (anerrìphtho kybos) ovvero "sia lanciato il dado"[2]. La congettura si attribuisce a Erasmo da Rotterdam.

Note

  1. ^ Gaio Suetonio Tranquillo, Vita di Iulio Cesare, in Le vite de dodici Cesari tradotte in lingua toscana per m. Paolo Del Rosso cittadino fiorentino, In Roma, per Antonio Blado Asulano, ad istanza et a spese di m. Francesco Priscianese fiorentino, 1544, c. 13v-14r.
  2. ^ a b Luciano Canfora, Giulio Cesare. Il dittatore democratico, Roma-Bari, Laterza, 2006 [1999], pp. 160-161, ISBN 88-420-8156-6.
  3. ^ Svetonio, Cesare, 31.
  4. ^ Susanna Calandrini, Storia di San Mauro Pascoli, Il Ponte Vecchio, Cesena, 2000, ISBN 88-8312-105-8. Vedi anche Localizzazione dell'antico Rubicone.
  5. ^ Plutarco, Cesare 32, 7; Pompeo 60, 4.

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