Solanum linnaeanum

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Pomo di Sodoma
Frutto immaturo di Solanum linnaeanum
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Lamiidi
Ordine Solanales
Famiglia Solanaceae
Sottofamiglia Solanoideae
Tribù Solaneae
Genere Solanum
Specie S. linnaeanum
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Solanales
Famiglia Solanaceae
Genere Solanum
Specie S. linnaeanum
Nomenclatura binomiale
Solanum linnaeanum
Hepper & P.-M.L. Jaeger, 1986
Sinonimi

Solanum sodomaeum
L., 1753

Il pomo di Sodoma (Solanum linnaeanum Hepper & P.-M.L. Jaeger, 1986) è una pianta appartenente alla famiglia delle Solanaceae[2].

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il pomo di Sodoma deve il suo nome comune ad una leggenda legata all'episodio biblico dell'incendio di Sodoma, in seguito al quale la regione sarebbe divenuta totalmente sterile. L'unica pianta a cui fu permesso di crescere dalla volontà divina fu appunto il "pomo di Sodoma", i cui frutti, all'apparenza belli ed invitanti, una volta aperti contenevano solo cenere e fumo.[3] Le bacche del Solanum sodomaeum hanno in effetti una polpa che dopo la maturazione si riduce in polvere nerastra, il che ha portato a identificarle, appunto, con le mitiche "mele di Sodoma" colme di cenere.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È una specie a portamento arbustivo che può raggiungere i 2 m di altezza. Sul fusto e sui rami, ma anche sui peduncoli delle foglie e dei frutti, sono presenti robuste spine.

Le foglie, plurilobate, sono lunghe 5–12 cm, larghe 3–6 cm. Sono di colore verde brillante sulla pagina superiore, con venatura centrale più chiara e rilevata.

I fiori, di colore violaceo, sono riuniti in infiorescenze a corimbo; ciascun fiore presenta 5 petali uniti alla base e con parte apicale sfrangiata. Fiorisce da maggio a novembre.

I frutti sono delle bacche tondeggianti del diametro di 2–3 cm, di colorazione dapprima verde screziata di bianco quindi gialla a maturazione. Contengono solanina, un alcaloide tossico.

I semi sono di colore bruno e si liberano quando la capsula, ormai secca, si rompe.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La specie è originaria del Sudafrica[2]. È stata introdotta in Europa agli inizi del Settecento, ed è ormai naturalizzata in gran parte del bacino del Mediterraneo occidentale, dal sud della Spagna sino alla Grecia e alla costa occidentale del Nord Africa[1]. In Italia è comune lungo le coste del mar Tirreno e nelle isole maggiori (Sicilia e Sardegna), mentre sul versante adriatico si spinge sino all'Abruzzo[4].

Predilige i terreni sabbiosi sino ai 500–600 m di altitudine.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Knapp, S. 2021, Solanum linnaeanum, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 26/4/2024.
  2. ^ a b (EN) Solanum linnaeanum, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 26/4/2024.
  3. ^ (EN) The mythical plants of Middle age: the Apple of Sodoma, su godecookery.com.
  4. ^ Solanum linnaeanum, su actaplantarum.org. URL consultato il 26/4/2024.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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