Seconda battaglia di Homs

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Seconda battaglia di Homs
I Mamelucchi sconfissero i mongoli (a sinistra) nella battaglia di Homs del 1281.
Data29 ottobre 1281
LuogoHoms
EsitoVittoria dei Mamelucchi d'Egitto
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
50.000 mongoli
30.000 ausiliari
Sconosciuti
Perdite
SconosciuteSconosciute
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La seconda battaglia di Homs fu combattuta, il 29 ottobre 1281, tra gli eserciti della dinastia dei Mamelucchi d'Egitto e l'Ilkhanato, la divisione dell'Impero mongolo incentrata in Iran. La battaglia fu parte del tentativo di Abāqā di riprendere la Siria ai Mamelucchi.

Dopo le vittorie dei Mamelucchi sui Mongoli ad ʿAyn Jālūt nel 1260 ed Albistan nel 1277, l'Il-khan Abāqā inviò suo fratello Möngke Temur al comando di un grande esercito, che contava, oltre a 50.000 mongoli, anche 30.000 ausiliari: principalmente georgiani comandati da re Demetrio II e armeni di Cilicia guidati da re Leone III.

I due eserciti si incontrarono a sud di Homs. In una battaglia campale i georgiani, gli armeni e gli Oirati, guidati dal re Leone III e da generali mongoli, misero in rotta il fianco sinistro dei Mamelucchi e dispersero i musulmani, ma gli egiziani, guidati dal Sultano Qalawun in persona, distrussero il centro mongolo. Möngke Temur fu ferito e fuggì, seguito dal suo disorganizzato esercito. Qalawun decise di non inseguire il nemico sconfitto, e gli ausiliari georgiano-armeni riuscirono a ritirarsi.

L'anno successivo Abaqa morì ed il suo successore, Tekuder, invertì la sua politica. Egli si convertì all'Islam e formò un'alleanza con il sultano mamelucco.[1][2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Richard,  p. 453.
  2. ^ Amitai, pp. 179-225.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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