Scott Brown (politico)

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Scott Philip Brown

Ambasciatore in Nuova Zelanda
Durata mandato27 giugno 2017 –
20 dicembre 2020
PresidenteDonald Trump
PredecessoreMark Gilbert
SuccessoreTom Udall

Senatore degli Stati Uniti per il Massachusetts
Durata mandato4 febbraio 2010 –
3 gennaio 2013
PredecessorePaul G. Kirk
SuccessoreElizabeth Warren

Dati generali
Partito politicoRepubblicano
ProfessioneAvvocato

Scott Philip Brown (Kittery, 12 settembre 1959) è un politico e avvocato statunitense, senatore per lo stato del Massachusetts dal 2010 al 2013.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato nel Maine, Brown crebbe nel Massachusetts dopo il divorzio dei genitori. Nel 1985 si laureò in legge e intraprese la professione di avvocato.

Nel 1982, all'età di 23 anni, vinse il concorso "L'uomo più sexy d'America" indetto dalla rivista Cosmopolitan, che gli fece ottenere un servizio fotografico sulla stessa rivista, in cui Brown appariva nudo. Il servizio gli valse una modesta carriera da modello negli anni ottanta.

Il 19 gennaio 2010 ha battuto la sfidante democratica Martha Coakley alle elezioni per aggiudicarsi il seggio del Senato lasciato vacante da Ted Kennedy. Brown, inizialmente dato pesantemente sfavorito dai sondaggi, ha ottenuto il 52% delle preferenze, diventando in questo modo il primo repubblicano a conquistare uno dei due seggi del Massachusetts dal 1972.[1]

Nel 2012 Brown chiese la rielezione, ma la sua avversaria democratica fu Elizabeth Warren, una nota accademica ed economista che aveva collaborato con l'amministrazione Obama. La Warren sconfisse Brown con un margine di scarto pari a circa sei punti percentuali e così Brown dovette abbandonare il Congresso.

Nel 2017 il Presidente Trump lo nominò ambasciatore statunitense in Nuova Zelanda.

Politicamente Brown si configura come conservatore, nonostante supporti le unioni civili e abbia votato contro l'Atto di difesa del matrimonio. Scott Brown è contrario all'aborto parziale, ma è favorevole al consenso genitoriale nel caso in cui sia una minorenne a voler abortire. Inoltre è favorevole alla pena di morte.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN162791724 · ISNI (EN0000 0001 1187 1416 · LCCN (ENno2011013168 · WorldCat Identities (ENlccn-no2011013168