Santuario della Madonna di Valleluogo

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Santuario Salus Infirmorum
Il santuario all'ombra di un vetusto tiglio
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneCampania
LocalitàAriano Irpino
Coordinate41°10′36.48″N 15°04′57.36″E / 41.1768°N 15.0826°E41.1768; 15.0826
Religionecattolica di rito romano
TitolareMadonna, salute degli infermi
Diocesi Ariano Irpino-Lacedonia

Il santuario della Madonna di Valleluogo è un santuario mariano ubicato circa km a nord-ovest del centro abitato di Ariano Irpino, nell'Appennino campano. Il santuario sorge presso un ruscello in una vallata ricca di alberi secolari, a un'altitudine di 530 m s.l.m.[1].

Il nome originario dell'edificio religioso era Sancta Maria belli loci (letteralmente Santa Maria del bel luogo), poi alteratosi in "Santa Maria di Valleluogo"[2]; tuttavia, a decorrere dal 1957, la denominazione ufficiale nell'ambito della diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia cui appartiene[3] è santuario Salus Infirmorum ("Salute degli Infermi")[4].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La facciata del santuario; in basso a sinistra è visibile il portale che conduce al luogo dell'apparizione

Le origini del santuario risalgono a un'apparizione mariana[5] avvenuta secondo la tradizione nel tardo Medioevo, probabilmente all'epoca della dominazione angioina: la Madonna apparve a una giovane pastorella sordomuta, figlia un mugnaio residente nella stessa valle; il prodigio avvenne infatti nelle immediate vicinanze del mulino ad acqua, tuttora esistente e visitabile. Nel momento stesso dell'apparizione la fanciulla acquisì l'udito e la parola, mentre la Madonna richiese che venisse edificata una cappella in quello stesso luogo[6].

In una prima fase ci si limitò ad allestire un semplice tabernacolo ma, in considerazione dell'afflusso sempre maggiore di fedeli, delle guarigioni via via più numerose e delle laute offerte spontanee si riuscì finalmente a edificare la cappella[7], sebbene l'anno esatto di costruzione rimanga ignoto. L'edificio venne però assai danneggiato da una lunga serie di terremoti verificatisi tra il 1688 e il 1732 e soltanto alla fine del Settecento, dopo lunghe vicissitudini, venne eretta la chiesuola attuale[8]; al suo interno, decorato in stile barocco[8], è però ancora custodita una statua della Madonna risalente al Quattrocento[9].

Culto[modifica | modifica wikitesto]

Edicola votiva risalente al 1956 (restaurata nel 1989) all'incrocio tra la strada provinciale 414 e la strada comunale Valleluogo

Nei primi secoli il santuario fu assai frequentato durante l'intero corso dell'anno; a partire già dall'Ottocento gli afflussi, sempre piuttosto intensi e provenienti anche da fuori diocesi, tendono però a concentrarsi nel triduo di Pentecoste[10].

Ricettività[modifica | modifica wikitesto]

A metà Novecento, in adiacenza al santuario della Madonna di Valleluogo, fu edificata una notevole struttura[11] destinata all'accoglienza degli infermi e dei pellegrini: si tratta della casa madre dei Silenziosi operai della Croce, un'organizzazione privata di fedeli fondata dal beato Luigi Novarese e riconosciuta dal Pontificio Consiglio per i Laici[12].

Veduta del mulino dal viale d'accesso...
...e dal canaletto d'apporto sul retro.

In occasione del Giubileo del 2000, conformemente agli auspici espressi in vita da Novarese, si è provveduto a restaurare l'antico mulino dopo lunghi secoli di abbandono[13].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Istituto Geografico Militare, Carta topografica d'Italia, M691, 4ª ed., foglio n° 174 Ariano Irpino.
  2. ^ Santuario di Santa Maria di Valleluogo, su Napoli99. URL consultato il 29 aprile 2018 (archiviato il 29 aprile 2018).
  3. ^ Salus Infirmorum-Valleluogo, su Diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia. URL consultato il 29 aprile 2018 (archiviato il 29 aprile 2018).
  4. ^ Ottaviano D'Antuono e Raffaele Guardabascio, Ariano turistica, Ariano Irpino, 1992.
  5. ^ Rino Cammilleri, Tutti i giorni con Maria: Calendario delle apparizioni, Edizioni Ares (formato Kindle), 2020, p. 47, ISBN 9788881559619.
  6. ^ Santuario Salus Infirmorum, su Maria di Nazareth. URL consultato il 28 aprile 2018 (archiviato l'8 agosto 2018).
  7. ^ Tommaso Vitale, Storia della regia città di Ariano e sua diocesi, Roma, Stamperia Salomoni, 1794, p. 285. URL consultato il 29 aprile 2018 (archiviato il 5 maggio 2016).
  8. ^ a b Carmine Iuorio, Ariano Irpino (mappa turistica), Ariano Irpino, 1996.
  9. ^ Ottaviano D'Antuono, Ariano Sacra - Itinerario alla scoperta dei principali edifici di culto cittadini, Ariano Irpino, Diocesi di Ariano Irpino - Lacedonia, Ufficio Diocesano Beni Culturali, 2011.
  10. ^ Nicola Flammia, Storia della città di Ariano, Ariano di Puglia, Tipografia Marino, 1893, p. 161.
  11. ^ Archeoclub d'Italia (sede di Casalbore), Progetto itinerari turistici Campania interna - La Valle del Miscano, a cura di Nicola D'Antuono, Regione Campania, vol. 2, Avellino, 1995, pp. 142-143.
  12. ^ Silenziosi Operai della Croce, su Luigi Novarese. URL consultato il 28 aprile 2018 (archiviato il 12 giugno 2018).
  13. ^ Il Mulino delle apparizioni, su Silenziosi Operai della Croce - Valleluogo. URL consultato il 29 aprile 2018 (archiviato il 29 aprile 2018).

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