Salmo carpio

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Carpione del Garda
Stato di conservazione
Critico[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Actinopterygii
Ordine Salmoniformes
Famiglia Salmonidae
Genere Salmo
Specie S. carpio
Nomenclatura binomiale
Salmo carpio
Linnaeus, 1758

Il carpione del Garda (Salmo carpio Linnaeus, 1758) è un pesce osseo di acqua dolce appartenente alla famiglia dei Salmonidi, endemico dell'Italia.[1]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

È una specie endemica del lago di Garda.
Questo pesce compie il suo intero ciclo vitale nel lago, senza mai risalire gli affluenti, senza avvicinarsi alle rive o alla superficie e, essendo pelagico, senza avere mai rapporti con il fondo se non nel periodo riproduttivo. Di solito staziona a profondità notevoli, fino a 200 metri.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Assai simile alla trota di lago ma più slanciato e con scaglie più grandi. La livrea è argentea su fianchi e dorso (maculati da poche macchiette nere irregolari) e bianca sul ventre. Le pinne dorsale e caudale sono scure, le altre chiare. Non ci sono punti neri sulla pinna dorsale.
La taglia non supera mediamente i 40 cm per 500 grammi di peso, tuttavia sono stati pescati esemplari attorno ai 3 kg.[2][3]

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Basata su piccoli crostacei planctonici come copepodi e cladoceri.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Unico tra i salmonidi italiani, il carpione ha due stagioni riproduttive: una invernale e una estiva, anche se attualmente alcuni ittiologi ritengono che vi sia un solo periodo riproduttivo prolungato. La riproduzione avviene su fondi mobili della parte nord del lago, ad alte profondità, tra gli 80 ed i 300 metri.

Minacce[modifica | modifica wikitesto]

Questo pesce, ricercato per le sue ottime carni fin dal tempo degli antichi romani, ha subito una sovrapesca tale da essere oggi in pericolo critico di estinzione.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

È stato a lungo considerato come una sottospecie di Salmo trutta. Recenti indagini biogeografiche e molecolari sul DNA mitocondriale hanno mostrato come questo taxon sia da considerare una sottospecie della ancora non descritta trota mediterranea Salmo mediterraneus[4][5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Crivelli, A.J. 2006, Salmo carpio, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 17 aprile 2017.
  2. ^ La notte del «supercarpione» - Garda - Giornale di Brescia
  3. ^ Il supercarpione? Eccolo qua - Garda - Giornale di Brescia
  4. ^ BERNATCHEZ L., 2001. The evolutionary history of brown trout (Salmo trutta L.) inferred from phyleogeografic, nested clade, and mismatich analyses of mitochondrial DNA variation. Evolution, 55: 351-379.
  5. ^ GIBERTONI P.P., PENSERINI M., ESPOSITO S., LEONZIO C., RADI M., QUERCI G., 2010. Ipotesi di distribuzione originaria delle popolazioni di salmonidi nativi per le acque italiane. Atti del XII congresso AIIAD, S. Michele dell'Adige (Tn), 6-7 giugno 2008. Studi Trentini di Scienze Naturali – Acta Biologica (in press).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Stefano Porcellotti, Pesci d'Italia, Ittiofauna delle acque dolci Edizioni PLAN 2005; pagg. 16-17
  • Zerunian S. Condannati all'estinzione? Biodiversità, biologia, minacce e strategie di conservazione dei Pesci d'acqua dolce indigeni in Italia, Edagricole 2002; pagg. 61-62

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