Rosalie Sjöman

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Autoritratto, 1875 circa

Rosalie Sjöman, nata Rosalie Sofie Hammarqvist (Kalmar, 16 ottobre 1833Stoccolma, 25 gennaio 1919) è stata una fotografa svedese, negli anni '60 e '70 dell'Ottocento fece parte delle 15 professioniste del suo paese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlia del capitano della marina mercantile svedese John Peter, sposò all'età di 22 anni il capitano Sven Sjöman, anche lui nella marina mercantile[1]. La coppia si trasferì a Stoccolma nel 1857 ed ebbe due figli e una figlia. Il marito morì alcolizzato nel 1864 e lei divenne assistente di laboratorio del fotografo Carl Johan Malmberg, fondatore di uno dei primi studi fotografici di Stoccolma nel 1859. In seguito acquistò lo studio e lo gestì a proprio nome[2][3].

Ben presto Sjöman divenne una delle migliori ritrattiste di Stoccolma tanto da assumere una decina di assistenti, molti dei quali donne, ed aprendo atelier a Kalmar, Halmstad e Vaxholm. I suoi ritratti, le sue carte de visite furono realizzati anche a colori, ottenuti attraverso il processo di imbibizione[2]. Era inoltre particolarmente esperta e rinomata per la fotografia su smalto, prodotta coprendo lo strato esterno dell'immagine con un sottile strato di collodio, ottenendo in questo modo un effetto lucido. Notevoli anche le foto colorate a mano, con estrema abilità, da parte della figlia Alma[4]. Tra gli acquirenti dei suoi ritratti figurò Artur Immanuel Hazelius che ne acquistò 26 per la sua collezione nel 1877[2].

Ritratto della figlia Alma, 1880 circa

Nel 1875 sposò il fotografo norvegese Gustaf Fredrik Diehl (1847-1904) che era stato attivo a Vyborg, in Finlandia, e dal quale quale ebbe due figli, un maschio ed una femmina[2]. Sembra che abbia divorziato nel 1878 e lui abbia sposato nel 1884 la fotografa svedese Wilhelmina Maria Charlotta Dryselius (1859-1926) con il quale ebbe cinque figli[5]. Nel 1881 Sjöman si trasferì con i figli del primo e del secondo marito in un nuovo studio e all'inizio degli anni Ottanta scattò il suo ritratto più celebre, una fotografia di sua figlia Alma circondata da rose. Sappiamo che gestì l'atelier fotografico fino al 1905[2].

Ritratto dell'attrice Hilma Frankenfeldt, 1871

Viene ricordata come una delle prime fotografe professioniste svedesi insieme a Bertha Valerius a Stoccolma, Emma Schenson a Uppsala, Hilda Sjölin a Malmö, Wilhelmina Lagerholm a Örebro, Caroline von Knorring a Göteborg e Lotten von Düben che, accompagnando il marito in Lapponia, documentò la cultura Sami[4].

Le sue fotografie si trovano presso il Museo nordico e la Biblioteca nazionale svedese di Stoccolma.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (SE) Eva Dahlman, Women photographers, European experience, in Acta Universitatis Gothoburgensis, 2004.
  2. ^ a b c d e (SE) Eva Dahlman, Kvinnliga pionjärer osynliga i fotohistorien, in Università di Göteborg, 1993, p. 45-54. URL consultato il 6 novembre 2023.
  3. ^ (SE) Åke Sidwall, Leif Wigh, Bäckströms Bilder: Professor Helmer Bäckströms fotografihistoriska samling i Fotografiska Museet, in Fotografiska Museet, Stoccolma, 1980.
  4. ^ a b (EN) Anna Tellgren, Rosalie Sofie Sjöman, in Svenskt kvinnobiografiskt lexikon, 8 marzo 2018. URL consultato il 6 novembre 2023.
  5. ^ (SE) Gustav Fredrik Diehl, in Personuppgifter, 3 aprile 2008. URL consultato il 6 novembre 2023.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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