Rodong Sinmun

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Rodong Sinmun
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StatoBandiera della Corea del Nord Corea del Nord
Linguacoreano
Periodicitàquotidiano
Formatoformato lenzuolo
Fondazione1945
SedePyongyang
EditorePartito del Lavoro di Corea e Rodong News Agency
Diffusione cartacea600 000 copie
DirettoreRi Yong-sik
Sito webwww.rodong.rep.kp/en/
 
Ufficio del Rodong Sinmun a Pyongyang

Rodong Sinmun (로동신문?, lett. "Giornale dei lavoratori") è il giornale ufficiale del Comitato centrale del Partito del Lavoro di Corea. Venne pubblicato la prima volta il primo novembre 1945, come Chǒngro (정로?, "percorso giusto"), ed è servito come canale di comunicazione per il bureau nordcoreano del Partito Comunista di Corea. Venne rinominato nel settembre del 1946 con l'attuale nome durante lo sviluppo del Partito del Lavoro di Corea. Citato molto spesso dalla Korean Central News Agency (KCNA) e dai media internazionali, viene indicato come fonte ufficiale per le opinioni del governo nordcoreano su varie questioni.

La versione in lingua inglese del Rodong Sinmun venne lanciata nel gennaio del 2012.[1]

Contenuti[modifica | modifica wikitesto]

Rodong Sinmun viene pubblicato in tutti i giorni dell'anno e di solito è costituito da sei pagine.[2] Al giornale lavorano approssimativamente 100 reporter.

Dopo la purga e l'esecuzione di Chang Sung-taek, Rodong Sinmun cancellò circa 20000 articoli dai suoi archivi web,[3] mentre altri vennero modificati omettendo il suo nome.[4]

Editoriali di Capodanno[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1996, il Rodong Sinmun, la Korean Central News Agency, Minju Choson, e Joson Inmingun hanno pubblicato un editoriale di Capodanno che delinea le politiche della nazione per il nuovo anno.[5][6] Questi articoli esprimono di solito delle lodi alla politica Songun, al governo e alla leadership, e incoraggiano la crescita della nazione. Sono anche critici sulle politiche della Corea del Sud, del Giappone, degli Stati Uniti d'America e dei paesi occidentali nei confronti della Corea del Nord.[7][8] Il 1º gennaio 2006, l'agenzia pubblicò un editoriale da parte dei giornali di stato nordcoreani chiedendo il ritiro delle US Forces Korea dalla Corea del Sud. Mentre gli editoriali per il primo gennaio sono una tradizione diffusa tra i giornali, quello del 2006 attirò l'attenzione dei media occidentali, per il suo appello ad una "campagna nazionale per allontanare le truppe americane".[9] L'articolo fece molti riferimenti alla riunificazione coreana. L'editoriale del 2009 ricevette un'attenzione simile, per la mancanza di critiche alla politica degli Stati Uniti e l'ammissione dei gravi problemi economici presenti in Corea del Nord. L'articolo faceva riferimento anche alla denuclearizzazione della penisola coreana, che gli analisti interpretarono come un segno di "speranza".[10][11] Venne ripetuto nell'editoriale del 2010, dove si chiedeva anche la fine delle ostilità con l'America.[12]

L'editoriale congiunto del 2011,[13] oltre alle richieste di denuclearizzazione e di una diminuzione delle ostilità tra le due Coree, ha menzionato per la prima volta le industrie nascenti della Corea del Nord, come segno di un possibile incremento dell'economia nazionale nel nuovo anno.

L'editoriale congiunto del 2012, il primo sotto la leadership di Kim Jong-un, iniziava con un grande tributo a Kim Jong-il, oltre all'invito a migliorare i rapporti inter-coreani e alla realizzazione della politica del Kangsong Taeguk ("stato potente e prospero").

Questa pratica finì nel 2013, quando Kim Jong-un fece il primo discorso di Capodanno in televisione dopo 19 anni.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) NK’s main paper launches English website, in koreatimes, 11 gennaio 2012. URL consultato il 14 giugno 2018.
  2. ^ (EN) Andrew Holloway, A Year in Pyongyang, su Aidan Foster-Carter - Honorary Senior Research Fellow in Sociology and Modern Korea, Leeds University, 2003. URL consultato il 7 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2009).
  3. ^ (EN) Michelle FlorCruz, Korean Central News Agency (KCNA) Deletes Online Archive Of News After Execution Of Jang Song Thaek, su International Business Times, 16 dicembre 2013.
  4. ^ (EN) Martin Weiser, On Reading North Korean Media: The Curse of the Web, su Sino NK, 31 ottobre 2016.
  5. ^ (EN) Joint New Year Editorial Issued, su Korean Central News Agency, 1º gennaio 2006 (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2006).
  6. ^ (EN) Paul Tighe e Jungmin Hong, North Korea, in New Year Message, Says Regional Tensions Should Be Defused, su Bloomberg, 1º gennaio 2011.
  7. ^ (EN) Jon Herskovitz, North Korea issues New Year denuclearization pledge, su Reuters, 31 dicembre 2008.
  8. ^ (EN) N. Korea Vows to Rebuild Economy in New Year Message, su The Korea Times, 1º gennaio 2009.
  9. ^ North Korea Demands U.S. Troop Withdrawal, su Fox News, 31 dicembre 2005 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2007).
  10. ^ (EN) 2009 Joint New Year Editorial Issued, su KCNA, 1º gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2009).
  11. ^ (EN) North Korea message is mild on US, su BBC News, 1º gennaio 2009.
  12. ^ (EN) Kim Sam, N. Korea calls for end to enmity with U.S., hints at return to nuclear talks, su Yonhap News Agency, 1º gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2012).
  13. ^ (EN) Paul Tighe e Jungmin Hong, North Korea, in New Year Message, Says Regional Tensions Should Be Defused, su Bloomberg, 1º gennaio 2011. URL consultato il 16 dicembre 2013.
    «'The danger of war should be removed and peace safeguarded in the Korean Peninsula,' the state-run Korean Central News Agency reported, citing a New Year editorial carried by newspapers including Rodong Sinmun and Joson Inmingun.»

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