Riciclaggio del vetro

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Voce principale: Riciclaggio dei rifiuti.
Un contenitore utilizzato per la raccolta del vetro da riciclare

Il riciclaggio del vetro (o riciclo del vetro[1]) è un settore del riciclaggio dei rifiuti, e consiste in un insieme di operazioni che vengono svolte sui rifiuti composti da vetro per ottenere nuovo materiale da reimmettere nei processi produttivi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La possibilità di ottenere nuovi oggetti in vetro fondendo rottami di vetro invece che a partire da materie prime vergini è nota sin dai tempi antichi. Almeno dal II secolo d.C i Romani si erano resi conto che la fusione dei frammenti di vetro avveniva a temperature più basse rispetto a quelle necessarie e fondere le materie prime permettendo quindi un risparmio di combustibile. Nel 1986 nei fondali del Mare Adriatico al largo di Grado è stato ritrovato il relitto dell'imbarcazione romana Julia Felix, contenente fra le altre cose anche dei rottami di vetro presumibilmente destinati a tale scopo.[2]

Tradizionalmente i contenitori in vetro erano perlopiù destinati al riutilizzo (vuoto a rendere) e venivano gettati solo se rotti. Negli ultimi decenni del '900, con la diffusione del vuoto a perdere, emerge la necessità di organizzare su vasta scala il riciclo del vetro, al fine di risparmiare materie prime e di ridurre la quantità di rifiuti da conferire in discarica. In Italia, il riciclaggio dei contenitori in vetro è stato imposto con la legge n. 475 del 1988, che istituì i "Consorzi nazionali obbligatori per il riciclaggio dei contenitori od imballaggi per liquidi in vetro, metallo e plastica". Il successivo D.lgs. n. 22 del 1997 costituì il Co.Re.Ve. (Consorzio Recupero Vetro), tuttora esistente e inserito nel sistema Conai.

Rifiuti[modifica | modifica wikitesto]

Parabrezza danneggiati destinati al riciclo.

I rifiuti hanno origine industriale, urbana o di altra natura.

Tra i rifiuti industriali in vetro, suscettibili di riciclaggio, hanno una particolare collocazione gli scarti di produzione, cioè quei prodotti in vetro (o loro frammenti) che non sono giudicati idonei alla distribuzione e sono generalmente riciclati nella sede stessa che li ha prodotti. La loro qualificazione davanti alla legge è molto diversa dalle altre tipologie.

I rifiuti urbani in vetro (principalmente imballaggi) vengono normalmente separati dagli altri rifiuti solidi urbani mediante la raccolta differenziata del vetro, cioè vengono conferiti in apposite campane o cassonetti dai cittadini e dalle attività commerciali e di ristorazione, o ritirati attraverso appositi servizi di raccolta porta a porta.

I rifiuti in vetro ingombranti, come lastre di vetro e damigiane, devono essere conferiti presso le isole ecologiche.

I rifiuti in vetro di origine ospedaliera sono soggetti a particolari limitazioni e verifiche, perché potrebbero essere soggetti a contaminazione chimica o biologica ed essere quindi da classificare come rifiuti pericolosi.

Cosa conferire nel vetro[modifica | modifica wikitesto]

  • Bottiglie
  • Fiaschi di piccole dimensioni e senza paglia
  • Vasetti e barattoli
  • Fialette
  • Boccette di profumo
  • Deodoranti in vetro

Cosa NON conferire nel vetro

  • Ceramica, porcellana e terracotta
  • Contenitori per forno (vetro borosilicato/pyrex)
  • Cristallo
  • Bicchieri, stoviglie e oggettistica in vetro
  • Lastre di vetro (consentite nelle isole ecologiche)
  • Specchi
  • Lampadine
  • Vetro temperato per smartphone

Al fine di mantenere elevata la qualità del vetro raccolto è opportuno conferirlo negli appositi contenitori senza sacchetto, togliere i tappi delle bottiglie e i coperchi dei barattoli e svuotare i contenitori da eventuale contenuto. Non è invece necessario lavare i contenitori o rimuovere componenti difficilmente separabili come le etichette adesive o gli anelli e i dosatori delle bottiglie di olio o aceto.

Procedure[modifica | modifica wikitesto]

Un cumulo di rottami di vetro in attesa di essere riciclato.

Il rottame di vetro depurato è introdotto nel ciclo produttivo in una percentuale che va dal 10% del peso dell'impasto fino a quasi sostituire le altre componenti primarie. Grazie alla sua natura può essere rifuso infinite volte, consentendo un significativo risparmio energetico e di materie prime.

Primo trattamento[modifica | modifica wikitesto]

Affinché il vetro raccolto possa essere riciclato in vetreria è necessario sottoporlo a un'operazione di selezione presso un impianto di trattamento specializzato.

Il trattamento è composto di varie operazioni di cernita, frantumazione, vagliatura. In particolare, vengono eliminati nell'ordine:

  • corpi estranei di grosse dimensioni
  • frammenti di ceramica, porcellana, pietre, corpi metallici, plastica, ecc.
  • corpi magnetici (ferro e acciaio)
  • corpi leggeri (carta, alluminio, legno, ecc.)
  • corpi metallici non ferrosi (alluminio, piombo, rame)
  • corpi opachi

In particolare, l'efficienza nella separazione dei corpi opachi rappresenta un limite tecnologico alla nobilitazione del rottame: essendo costituiti ad esempio da prodotti non fusibili o con un punto di fusione più elevato rispetto a quello del vetro, quali ceramica, vetroceramica, porcellana, sassi, ecc. possono causare problemi nella fusione del vetro.

Purezza[modifica | modifica wikitesto]

Il vetro ricavato dai materiali, subite le dovute operazioni, non è più un rifiuto ma una materia prima secondaria (o materia prima seconda).

In particolare si può denominare pronto a forno se rispetta precise specifiche merceologiche minime, in particolare se contiene una quantità di impurità inferiore ai parametri stabiliti dal DM 5/2/98[3] e successive modifiche e integrazioni[4] tra cui:

  • metalli magnetici < 0,002%;
  • metalli amagnetici < 0,01% (< 0,003% per il rottame di vetro trasparente);
  • ceramica e porcellana < 0,01% (il limite è più basso per alcune categorie);
  • pietre < 0,02% (il limite è più basso per alcune categorie);
  • materiali organici < 0,1%;
  • umidità < 3% in peso;
  • frazione sottovaglio (< 3 mm) < 5%;
  • piombo < 0,3 ppm sull'eluato.

Per differenza, prescindendo dall'umidità e dalla frazione sottovaglio, il vetro dev'essere almeno il 99,85%. In questa quantità sono compresi i cosiddetti "altri vetri", anch'essi limitati dalla norma citata. Se non supera il "test" non è possibile mandarlo in vetreria

La legge disciplina anche l'uso del vetro per la produzione di materie prime secondarie per l'edilizia, i lavori stradali e altre attività affini, per i quali sono accettati vetri con impurezze molto più elevate.

Viceversa, per l'accettazione in vetreria i parametri di purezza devono rispettare solitamente vincoli più stringenti di quelli minimi imposti dalla legge (condizioni di capitolato in vetreria, tipicamente: vetro 99,932%, metalli magnetici 0,0005%, metalli amagnetici 0,0015%, ceramica e porcellana 0,008%, pietre 0,008%, materiali organici 0,05%).

Fasi finali[modifica | modifica wikitesto]

Primo piano delle bottiglie di birra schiacciate in vetro fine. Questa miscela viene alimentata nel forno di vetro e nuove bottiglie sono realizzate da vetro fuso.

Dopo il trattamento, il vetro viene trasportato nell'impianto di produzione (vetreria) dove viene fuso e diventa un nuovo contenitore. Finita questa fase, l'imballaggio di vetro viene portato negli impianti di imbottigliamento, dove vengono riempiti e tornano quindi alla rete distributiva.

Prodotti[modifica | modifica wikitesto]

Una bottiglia di vetro

Il vetro è un materiale con molteplici applicazioni, sia industriali che domestiche:

  • Vetro cavo: contenitori per alimenti, bevande, farmaci, cosmetici (imballaggi in vetro)
  • Vetro piano: usato ad esempio negli edifici, in interni ed esterni
  • Vetro artistico: oggetti d'arte, arredo, design
  • Vetro auto: finestrature dei mezzi di trasporto
  • Settori specializzati: ottica, fibre ottiche, chirurgia, lana di vetro.

Riciclaggio del vetro nel mondo[modifica | modifica wikitesto]

In Italia[modifica | modifica wikitesto]

A livello nazionale, esistono opportuni Consorzi di filiera, nati con il Decreto Ronchi[5], che si occupano del recupero di differenti frazioni merceologiche. Per gli imballaggi di vetro, tale entità è il Co.Re.Ve. (Consorzio Recupero Vetro), che ha il compito di gestire il ritiro dei rifiuti in vetro da raccolta differenziata, garantirne l'avvio al riciclo e predisporre le linee guida per le attività di prevenzione.

Nel 2009 il riciclo di imballaggi di vetro in Italia ha raggiunto quota 66% (1.362.000 t su un totale di 2.065.000)[6]. La raccolta differenziata, gestita per il 71% tramite il Co.Re.Ve., produce prevalentemente vetro "grezzo" e in parte minore vetro "pronto al forno"[6].

La raccolta di tipo "misto", come avviene oggi in Italia, permette la produzione unicamente di vetro di colore marrone e verde limitando considerevolmente l'utilizzo del rottame di vetro. Un riciclaggio più efficiente sarebbe possibile mediante la separazione dei diversi colori di vetro: verde, marrone e bianco. La raccolta del vetro per colore è attualmente diffusa in Germania, Austria e Svizzera (in Italia solo in alcuni comuni del Friuli-Venezia Giulia).

Per completare il quadro, ogni anno vengono riciclate in Italia circa 200 t di vetro "non imballaggio" (vetro piano), prevalentemente incolore[7].

In Europa[modifica | modifica wikitesto]

I dati 2009 forniti da FEVE[8] confrontano il consumo di imballaggi di vetro con la raccolta e/o con quella parte di raccolta effettivamente inviata al riciclaggio.

La raccolta rispetto al consumo raggiunge più del 90% e più (fino al 96%) in Austria, Belgio, Paesi Bassi, Svezia e Svizzera. È interessante notare che, con la sola eccezione di Grecia e Cipro, anche i paesi con minori tassi di riciclaggio, tra quelli considerati (quasi tutti i paesi europei), raggiungono rapporti raccolta/consumo simili a quelli dell'Ungheria.

Ecco un confronto limitato ai paesi maggiori (raccolta/consumo; tra parentesi, inviato al riciclo/consumo):

  1. Germania: 81%
  2. Italia: 77% (66%)
  3. Regno Unito: (62%)
  4. Spagna: 67%
  5. Francia: 63%
  6. Polonia: 44%.

Altri paesi[modifica | modifica wikitesto]

Negli Stati Uniti il riciclaggio delle bottiglie di vetro si attestava nel 2006 al 28% circa[9]. Successivamente, nel 2009, hanno raggiunto risultati pari al 31%[10].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Enciclopedia Treccani - riciclaggio
  2. ^ Archeocarta FVG, su archeocartafvg.it.
  3. ^ DECRETO MINISTERIALE 5 febbraio 1998, su www.gazzettaufficiale.it. URL consultato il 17 marzo 2023.
  4. ^ Decreto-legge 5 marzo 2006, n. 186
  5. ^ Decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22
  6. ^ a b CoRoVe, Programma Specifico di Prevenzione 2010 (Risultati di Riciclo 2009) (PDF), su coreve.it (archiviato dall'url originale il 22 maggio 2013).
  7. ^ Assovetro, Riciclo, su assovetro.it (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2012).
  8. ^ (EN) FEVE - Federazione Europea degli Imballaggi in Vetro, Glass collection for recycling - Year 2009, su feve.org (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2015).
  9. ^ CRI - Container Recycling Institute - Recycling rates by material and class Archiviato il 16 novembre 2011 in Internet Archive.
  10. ^ EPA - U.S.Environmental Protection Agency - Municipal Solid Waste Generation, Recycling, and Disposal in the United States: Facts and Figures for 2009

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Cogelme S.a.s. - Italy - Europe, Magnetic and Eddy Current Separators, Glass Crushers, Stainless Steel sorters, Recycling Machines, su cogelme.it. URL consultato il 29 gennaio 2018.