Revit

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Revit
software
Screenshot di un progetto realizzato con Revit 2009
Screenshot di un progetto realizzato con Revit 2009
Screenshot di un progetto realizzato con Revit 2009
GenereCAD
SviluppatoreAutodesk
Data prima versione5 aprile 2000
Ultima versione2022 (Aprile 2021)
Sistema operativoMicrosoft Windows
LicenzaSoftware proprietario
(licenza non libera)
Sito webwww.autodesk.com/products/revit/overview

Autodesk Revit è un programma CAD e BIM per sistemi operativi Windows, creato dalla Revit Technologies Inc. e comprato nel 2002 dalla Autodesk per 133 milioni di dollari[1], che consente la progettazione con elementi di modellazione parametrica e di disegno.

Revit negli ultimi sette anni ha subito profondi cambiamenti e miglioramenti. Prima di tutto, esso è stato modificato per poter supportare in maniera nativa i formati DWG, DXF e DWF. Inoltre, è stato migliorato in termini di velocità ed accuratezza di esecuzione dei rendering. A tal fine, nel 2008 il motore di rendering esistente, AccuRender, è stato sostituito con Mental Ray.

Tramite la parametrizzazione e la tecnologia 3D nativa è possibile impostare la concettualizzazione di architetture e forme tridimensionali. Questo nuovo paradigma comporta una rivoluzione nella percezione progettuale, poiché questa si sostanzia in termini non più cartesiani ma spaziali, con i vantaggi che questa può apportare alla progettazione[2].

Revit permette, inoltre, l'integrazione in un unico modello di tutte le informazioni utili in ogni fase del processo architettonico; è quindi possibile tenere insieme documentazione e disegno, aspetto questo che semplifica la gestione dell'intero iter progettuale, dalla sua ideazione alla realizzazione e gestione.

Revit, come programma BIM, è da intendersi come un approccio più vicino alla realtà percepita dagli esseri umani.

Uno dei punti di forza di Revit è quello di poter generare con estrema facilità viste prospettiche o assonometriche, che richiederebbero notevoli sforzi nel disegno manuale; un esempio è la creazione di spaccati prospettici ombreggiati. Altra caratteristica di estrema importanza è quello di costruire il modello utilizzando elementi costruttivi, mentre in altri software analoghi la creazione delle forme è svincolata dalla funzione costruttiva e strutturale. Elemento portante di Revit è lo sfruttamento della "quarta dimensione", cioè il tempo. Si possono infatti impostare le fasi temporali: ad esempio, Stato di Fatto e Stato di Progetto. Ogni elemento del modello può essere creato in una fase e demolito in un'altra, avendo poi la possibilità di creare viste di raffronto con le opportune evidenziazioni: "Gialli e Rossi". I punti deboli del programma sono rappresentati, invece, dall'interfaccia talvolta poco intuitiva, dalla qualità dei rendering, che, pur utilizzando il motore "radiosity", non è paragonabile a quella ottenibile con software di rendering dedicati, infine il programma limita la progettazione alle strutture "edili" mentre non è predisposto per l'ingegneria civile (strade e infrastrutture in generale). Per questo motivo Autodesk commercializza software BIM specifici come Civil 3D.

Linee di prodotto Revit[modifica | modifica wikitesto]

Autodesk ha sviluppato tre versioni di Revit per differenti discipline di progettazione edilizia:

  • Revit Architecture, per architetti e progettisti edilizi (precedentemente Revit Building)
  • Revit Structure, per ingegneri strutturali
  • Revit MEP, per ingegneri meccanici, elettrici e termotecnici (precedentemente Revit Systems)

Oggi le tre versioni sono accorpate in un unico programma, che contiene i tre moduli e un modulo di analisi.

Novità introdotte[modifica | modifica wikitesto]

Con l'intento di rendere Revit più rispondente alle esigenze di mercato, in fase di modellazione è stato introdotto lo strumento della Massa Concettuale, che meglio assiste il progettista nel percorso della definizione dell'idea nel progetto.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Articolo su CADdigest Archiviato il 7 gennaio 2009 in Internet Archive.
  2. ^ Il BIM come rivoluzione copernicana, su puntorevit.blogspot.com, puntorevit, 2007.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]