Pyrrocoma

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Pyrrocoma
Pyrrocoma uniflora
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Astereae

North American lineage

Sottotribù Machaerantherinae
Genere Pyrrocoma
Hook., 1833
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Astereae
Genere Pyrrocoma
Specie
(Vedi testo)

Pyrrocoma Hook., 1833 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Astereae (North American lineage) e sottotribù Machaerantherinae.[1][2][3]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del genere deriva dal greco "pyrrhos" (= rossastro o fulvo) e "kome" (= capelli della testa). Il nome allude al pappo rossastro di alcune specie del genere.[4]

Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico William Jackson Hooker (1785-1865) nella pubblicazione " Flora Boreali-Americana [Hooker]; or, the botany of the northern parts of British America..." ( Fl. Bor.-Amer. (Hooker) 1(6): 306) del 1833.[5]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il portamento
Pyrrocoma lanceolata
Le foglie
Pyrrocoma liatriformis
Infiorescenza
Pyrrocoma insecticruris
I fiori
Pyrrocoma apargioides

Portamento. Le specie di questo genere hanno un ciclo biologico perenne con habitus erbaceo. Le varie parti di queste piante sono glabre o tomentose fino a sericee. Sono presenti ghiandole puntate o stipitate.[6][7][8][9][10][4]

Fusto. La parte aerea è eretta o decombente, semplice o ramosa. Altezza media: 5 - 50 cm.

Foglie. Sono presenti sia foglie basali (brevemente picciolate) che cauline (sessili). Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alternato; la lamina è intera con forme da oblanceolate a ellittiche o lineari; i margini sono interi o dentato-spinosi fino a laciniati. Le foglie superiori sono ridotte. Dimensione delle foglie: 3 - 250 x 3 - 30 mm.

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono scapose (capolini solitari) raccolte in sciolte formazioni corimbose o in altro modo. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale peduncolato di tipo radiato o disciforme (raramente discoidali). I capolini sono formati da un involucro, con forme da emisferiche a strettamente campanulate, composto da 10 - 40 brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, con forme da oblanceolate a oblunghe o lineari e a consistenza erbacea (la base è indurita e gli apici sono verdi), sono disposte in modo più o meno embricato su 2 - 6 serie. Il ricettacolo (senza pagliette) bucherellato a protezione della base dei fiori ha delle forme convesse. Dimensione degli involucri: 5 - 15 x 5 - 60 mm.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni): sono da 10 a 80 per capolino, femminili e disposti su 1 - 2 serie; la forma è ligulata (zigomorfa);
  • fiori del disco (centrali): sono più numerosi (da 20 a 100) con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi.
*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio [11]
  • fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa, mentre all'apice è ligulata (talvolta la corolla è ridotta); la ligula può terminare con alcuni denti; il colore è giallo o arancio; lunghezza delle corolle: 10 - 35 mm;
  • fiori del disco: la forma è imbutiforme-tubulare bruscamente divaricata in 5 lobi; i lobi, eretti, hanno una forma deltata; il colore è giallo.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) alla base sono troncate e sono lievemente auricolate (molto raramente sono speronate o hanno una coda); le appendici apicali delle antere hanno delle forme piatte e lanceolate; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate. I due bracci dello stilo hanno una forma deltoide e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo: il corpo, con delle forme da subcilindriche a fusiformi e compresso con 3 - 4 angoli, con 10 - 12 nervature longitudinali, ha la superficie glabra, strigosa o sericea. Le setole del pappo sono poche (da 15 a 60), rigide, colorate di bruno disposte su una sola serie.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[7][8]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Le specie di questo genere sono distribuite dagli U.S.A. occidentali fino al Canada settentrionale.[3]

Sistematica[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[12], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[13] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[14]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][9][10]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

La tribù Astereae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae) comprende circa 40 sottotribù. In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 5 principali lignaggi:[2]

  • Basal grade: include alcuni generi isolati, il gruppo "South American-Oceania", alcune sottotribù africane e il gruppo dei generi legnosi del Madagascar.
  • Bellis lineage: comprende le sottotribù eurasiatiche e una sottotribù africana.
  • Aster lineage: include i generi asiatici di Asterinae e i principali gruppi dell'Australia e dell'Oceania.
  • Baccharis lineage: include alcuni gruppi sudamericani.
  • North American lineage: include la vasta gamma di sottotribù del Nordamerica, Messico e alcuni gruppi distribuiti nel Sudamerica.

Il genere Pyrrocoma (insieme alla sottotribù Machaerantherinae) è incluso nel lignaggio "North American lineage". Attualmente la sottotribù è suddivisa in 5 gruppi informali: Basal grade - Machaeranthera group - Haplopappus group - Xanthocephalum group - Lessingia group. Questo genere si trova nel "Xanthocephalum group".[2][15]

I caratteri distintivi del genere sono:[10]

  • le foglie, quelle basali sono persistenti, mentre verso l'infiorescenza sono fortemente ridotte;
  • se la lamina delle foglie è dentata o lobata, normalmente non sono presenti setole appuntite;
  • i capolini sono raccolti in racemi o in spighe, meno comunemente solitari o in formazioni corimbose.

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 12.[10] La maggior parte delle specie di Pyrrocoma sono diploidi, alcune tetraploidi o esaploidi. Diverse specie sono polimorfiche e nell'ambito del genere sono state individuate molte sottospecie e varietà.[4]

Le specie di questo genere, in precedenti trattazioni, sono state spesso descritte all'interno del genere Haplopappus Cassini sect. Pyrrocoma (Hooker) H. M. Hall.[4]

Elenco delle specie[modifica | modifica wikitesto]

Questo genere ha 15 specie:[3]

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[3]

  • Homopappus Nutt.

Alcune immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c Nesom 2020
  3. ^ a b c d World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 1º aprile 2024.
  4. ^ a b c d eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 1º aprile 2024.
  5. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 1º aprile 2024.
  6. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1
  7. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860
  8. ^ a b Judd 2007, pag.517
  9. ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 612.
  10. ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, p. 328 e 332.
  11. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  12. ^ Judd 2007, pag. 520.
  13. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  14. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  15. ^ Morgan et al. 2009

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Botanica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di botanica