Psychotic Reaction (singolo)

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Psychotic Reaction
singolo discografico
ArtistaCount Five
Pubblicazionegiugno 1966
Durata2:56
Album di provenienzaPsychotic Reaction
GenereAcid rock
Rock psichedelico
Proto-punk
Garage rock
EtichettaDouble Shot Records
ProduttoreHal Winn,
Joseph Hooven
Registrazione1965
Count Five - cronologia
Singolo precedente
Singolo successivo
Peace of Mind
(1966)

Psychotic Reaction, contenuta nell'omonimo album, è un brano musicale e un singolo del gruppo garage rock statunitense Count Five.

Fu il più grosso successo commerciale della band raggiungendo la posizione numero 5 nella classifica Billboard Hot 100 negli Stati Uniti, e si tratta di una delle prime canzoni acid rock (o psichedeliche), caratterizzata dall'uso del feedback e della distorsione,[1] che divenne una delle maggiori hit dell'epoca psichedelica.

Il brano è stato inserito nella lista della Rock and Roll Hall of Fame "500 Songs That Shaped Rock and Roll".[2] Nel 2014 la rivista Paste ha inserito la canzone alla settima posizione della classifica "50 Best Garage Rock Songs of All Time" da loro redatta.[3]

Il brano[modifica | modifica wikitesto]

Verso la fine del 1964, il chitarrista irlandese John "Sean" Byrne frequentò un corso di educazione sanitaria durante il suo primo anno al San Jose City College in California, studiando psicosi e neurosi. L'amico Ron Lamb gli disse: «Sai quale sarebbe un gran titolo per una canzone? Psychotic Reaction! ("reazione psicotica")».[4] Byrne aveva già composto una canzone quello stesso giorno, e quindi utilizzò il titolo suggerito per finirla, e l'intera band fu accreditata della composizione.

Secondo quanto dichiarato in un'intervista da Byrne, la sezione "scatenata" dell'assolo nella canzone venne influenzato dalla cover degli Yardbirds datata 1965 del classico di Bo Diddley I'm a Man,[5] mentre il resto della traccia fu un contributo originale collettivo della band.

Quando i Count Five, con manager il padre del cantante Kenn Ellner, Sol Ellner, suonarono la canzone dal vivo qualche settimana dopo durante un ballo scolastico al West Valley College di Campbell, il disc jockey Brian Lord della locale KLIV radio, che era presente alla serata, rimase molto impressionato. Dopo aver dato loro qualche suggerimento circa l'arrangiamento della canzone così da renderla ancora più "esplosiva", Lord mise in contatto la band con una coppia di suoi amici di Los Angeles, Hal Winn e Joe Hooven, in procinto di creare la propria etichetta discografica, la Double Shot Records.

Sebbene il singolo si rivelasse un buon successo a livello locale, le principali case discografiche non si dissero interessate ai Count Five e la band trascorse mesi a fare audizioni senza successo. Dopo una ennesima revisione di Psychotic Reaction, alla fine fu proprio la Double Shot che decise di dare una possibilità al gruppo, e venne programmato di incidere il pezzo in studio e di far uscire il brano come singolo.

Psychotic Reaction è un brano musicale che può definirsi garage rock,[6] acid rock,[7] rock psichedelico[8] e proto-punk[9]. La canzone possiede un ritmo ripetitivo che va in accelerando, e un'ipnotica melodia suonata dalla chitarra elettrica distorta. I produttori discografici Winn e Hooven copiarono la sezione "festaiola" centrale del brano, per riproporla alla fine della canzone in dissolvenza.

Psychotic Reaction venne pubblicata su singolo in due occasioni: nel febbraio 1965 riscuotendo un successo a livello locale, e nel giugno 1966. La seconda edizione sfondò a livello nazionale negli Stati Uniti, e il singolo raggiunse la quinta posizione nella classifica di Billboard in settembre.[10]

Per capitalizzare il successo riscosso dal 45 giri, la Double Shot volle che la band incidesse immediatamente un album intero.[11] Il disco di debutto venne ovviamente intitolato Psychotic Reaction, e fu pubblicato nell'ottobre 1966. Nel disco, oltre alla hit del titolo, erano incluse sette nuove composizioni principalmente opera di John Byrne.

Riferimenti in altri media[modifica | modifica wikitesto]

La canzone è stata inclusa nei videogiochi Battlefield Vietnam (2004) e Mafia 3 (2016).

Psychotic Reaction è inoltre contenuta nei film Al di là di tutti i limiti di Marek Kanievska (1987), Drugstore Cowboy di Gus Van Sant (1989), Auto Focus di Paul Schrader (2002) e CBGB di Randall Miller (2013).

Il brano è stato inserito nell'episodio "Bad Friend" della seconda stagione della serie televisiva Girls.

Cover[modifica | modifica wikitesto]

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Count Five

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Browne, 2001, pag. 8
  2. ^ 500 Songs That Shaped Rock, su Infoplease.com. URL consultato l'11 gennaio 2016.
  3. ^ Bonnie Stiernberg, The 50 Best Garage Rock Songs of All Time, Paste, 15 maggio 2016.
  4. ^ Psychotic Reaction - Count Five, su youtube.com, YouTube, 25 agosto 2008. URL consultato l'11 gennaio 2016.
  5. ^ San Jose Rocks, su sanjoserocks.org, San Jose Rocks, 15 dicembre 2008. URL consultato l'11 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  6. ^ Michael Hicks, Sixties Rock: Garage, Psychedelic, and Other Satisfactions, University of Illinois Press, 1º agosto 2000, p. 37, ISBN 978-0-252-06915-4.
  7. ^ Ray Broadus Browne e Pat Browne, The Guide to United States Popular Culture, Popular Press, 2001, p. 8, ISBN 978-0-87972-821-2.
  8. ^ Jim DeRogatis, Turn on Your Mind: Four Decades of Great Psychedelic Rock, Hal Leonard Corporation, 1º gennaio 2003, p. 64, ISBN 978-0-634-05548-5.
  9. ^ George Case, Out of Our Heads: Rock 'n' Roll Before the Drugs Wore Off, Backbeat Books, 1º marzo 2010, p. 23, ISBN 978-0-87930-967-1.
  10. ^ Cost, Jud (1994). Count Five: liner notes to Psychotic Reaction CD. New Jersey, Performance Records.
  11. ^ Count Five "Psychotic Reaction" 1966 | Rising Storm Review, su Therisingstorm.net, 2 marzo 2011. URL consultato l'11 gennaio 2016.
  12. ^ I may be killed in my attempt to get Reagan, su lettersofnote.com, Letters of Note. URL consultato l'11 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 1º marzo 2016).
  13. ^ Bill Pearis, Metronomy, American Royalty, Twin Sister, Sonny & the Sunsets, Night Beats, Craft Spells, Avi Buffalo & more, in This Week in Indie, brooklynvegan.com, 27 luglio 2011. URL consultato il 12 ottobre 2011.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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