Prospero Colonna (di Paliano)

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Prospero Colonna di Paliano
Prospero Colonna di Paliano nel 1903 circa

Senatore del Regno d'Italia
LegislaturaXXI
Sito istituzionale

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaXIX, XX
Gruppo
parlamentare
Destra
CircoscrizioneAnagni
Sito istituzionale

Sindaco di Roma
Durata mandatodicembre 1899 –
ottobre 1904
PredecessoreEnrico Galluppi
SuccessoreCarlo Palomba

Durata mandato6 luglio 1914 –
8 giugno 1919[1]
PredecessoreFausto Aphel
SuccessoreAdolfo Apolloni

Dati generali
Prefisso onorificoonorevole
Partito politicoDestra storica
ProfessionePossidente

Sua Grazia, il Principe romano Don Prospero Colonna di Paliano, IV duca di Rignano e principe di Sonnino (Napoli, 18 luglio 1858Roma, 16 settembre 1937), è stato un nobile e politico italiano.

Stemma della famiglia Colonna

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio del Principe Giovanni Andrea I Colonna e di Isabella Alvarez di Toledo, nacque 18 giugno 1858. Sposò Maria Ignazia, ultima erede dei Massimo d'Aracoeli duchi di Rignano; la coppia ebbe Mario, Oddone, Piero (futuro Governatore di Roma) e Fabrizio.

Fu eletto alla Camera dei deputati per XIX legislatura per la XX legislatura, entrambe le volte nella circoscrizione di Anagni. Si dimise da deputato il 31 gennaio del 1900.

Il 14 giugno del 1900, relatore Antonino Di Prampero, fu nominato senatore.

Già assessore comunale, fu sindaco di Roma due volte: la prima nel periodo dicembre 1899 - ottobre 1904 e la seconda, durante la prima guerra mondiale, nel periodo luglio 1914 - giugno 1919. Durante il suo primo mandato ebbe a celebrare la rottura dell'ultimo diaframma del traforo sotto il Quirinale,[2] che fu inaugurato il 20 ottobre 1902, con il passaggio di tre tram destinati alle autorità.[3]

Nel giugno del 1904 il Comitato Olimpico presieduto da Pierre de Coubertin assegnò a Roma l'organizzazione della IV edizione dei giochi olimpici, designazione che prima fu accettata da Colonna, poi fatta decadere a seguito del grave dissesto finanziario in cui versava la Capitale e al mancato intervento a sostegno dei Giochi da parte del governo Giolitti. A seguito di questa rinuncia, il principe Colonna si dimise dalla carica di sindaco.[4]

Allo scoppio della prima guerra mondiale, volontario con il grado di tenente colonnello di cavalleria, non partecipò agli eventi bellici in quanto sindaco di Roma: diede comunque un contributo importante nella sanità militare come presidente dell'associazione dei cavalieri italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta (tra 1915 e 1937). Morì il 16 settembre 1937.

Sposò a Roma, il 26 novembre 1884, donna Maria Ignazia Massimo, duchessa di Rignano e di Calcata (Roma, 30 luglio 1859 - Roma, 27 ottobre 1916), ultima discendente del ramo dei Massimo d'Aracoeli. La villa Massimo Colonna, ereditata da Maria Massimo, fu da lui venduta all'INA Assitalia che al suo posto edificò il palazzo INA di via Sallustiana. Fu padre di:

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Fabrizio Colonna di Paliano Lorenzo Onofrio II Colonna, X principe di Paliano  
 
Marianna d'Este di San Martino in Rio  
Aspreno I Colonna, XII principe di Paliano  
Bianca Doria, duchessa di Tursi Francesco Doria Sforza Visconti  
 
Maria Giovanna Doria del Carretto, VII principessa di Avella  
Giovanni Andrea I Colonna, XIII principe di Paliano  
Augusto Cattaneo della Volta, V principe de San Nicandro Francesco Augusto Cattaneo della Volte, IV principe di San Nicandro  
 
Giulia di Capua, XII duchessa de Termoli  
Maria Giovanna Cattaneo della Volta  
Marianna Boncompagni Ludovisi Gaetano I Boncompagni Ludovisi, IV principe di Piombino  
 
Laura Chigi Albani della Rovere  
Prospero Colonna di Paliano  
Francisco de Borja Álvarez de Toledo y Gonzaga, XVI duca di Medina Sidonia Antonio Álvarez de Toledo y Pérez de Guzmán, X marchese di Villafranca  
 
Maria Antonia Dorotea Gonzaga di Solferino  
Pedro de Alcántara Álvarez de Toledo y Palafox, XVII duca di Medina Sidonia  
María Tomasa de Palafox y Portocarrero Felipe Antonio de Palafox y Croy d'Havré, VII marchese di Ariza  
 
María Francisca de Palafox Portocarrero y Kirkpatrick  
Isabel Álvarez de Toledo y Silva-Bazán  
José Gabriel Silva-Bazán y Waldstein, X marchese di Santacruz José Joaquín de Silva Bazán y Sarmiento, IX marchese di Santa Cruz y del Viso  
 
Marie-Anne von Waldstein-Wartenberg  
María Joaquina del Pilar Silva-Bazán y Téllez-Girón  
Joaquina María del Pilar Téllez-Girón y Pimentel, II contessa di Osilo Pedro de Alcántara Téllez-Girón y Pacheco, IX duca di Osuna  
 
María Josefa Pimentel y Téllez-Girón, XIII duchessa di Béjar  
 

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di gran croce dell'ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'argento al valor civile - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia di bronzo al valor civile - nastrino per uniforme ordinaria
Croce al merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia di benemerenza per i volontari della guerra italo-austriaca 1915-1918 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra 1915-1918 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa italiana della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria
Balì e Gran Croce di Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta - nastrino per uniforme ordinaria
Balì e Gran Croce di Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta
— 4 gennaio 1915

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vita italiana, Volume 20, Presidenza del Consiglio dei ministri, Servizio delle informazioni, 1970, pg. 862.
  2. ^ La notizia su Il Corriere della Sera
  3. ^ Le fotografie su Roma Ieri e Oggi
  4. ^ L'Italia e i giochi olimpici: un secolo di candidature : politica, istituzioni e diplomazia sportiva, Tito Forcellese, edizioni FrancoAngeli, 2013

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]


Predecessore Sindaco di Roma Successore
Enrico Galluppi dicembre 1899 - ottobre 1904 Carlo Palomba I
Fausto Aphel 6 luglio 1914 - 8 giugno 1919 Adolfo Apolloni II
Controllo di autoritàVIAF (EN257456780 · BAV 495/74011 · WorldCat Identities (ENviaf-257456780