Prince of Jutland

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Prince of Jutland
Helen Mirren e Christian Bale in una scena del film
Titolo originalePrince of Jutland
Paese di produzioneRegno Unito, Paesi Bassi, Danimarca
Anno1994
Durata85 min
Genereavventura, drammatico
RegiaGabriel Axel
SoggettoSaxo Grammaticus
SceneggiaturaGabriel Axel, Erik Kjersgaard
FotografiaHenning Kristiansen
MontaggioJean-François Naudon
ScenografiaSven Wichmann
Interpreti e personaggi

Prince of Jutland (noto anche come Royal Deceit) è un film del 1994 diretto da Gabriel Axel, basato sul terzo libro delle Gesta Danorum[1], opera storica della Danimarca di Saxo Grammaticus che è stata usata da William Shakespeare per scrivere l'Amleto.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Regno di Jutland, VI secolo. Il re e suo figlio vengono assassinati dal principe Fenge, che sale al trono e raggiunge il letto della regina Geruth. Amled, nipote di Fenge e testimone dell'omicidio, decide di vendicarsi.

Cast[modifica | modifica wikitesto]

La pellicola vede protagonista Gabriel Byrne nel ruolo dello zio di Amled, interpretato dall'allora ventenne Christian Bale. Tom Wilkinson è il re assassinato Hardvendel, Helen Mirren è la moglie Geruth, mentre Kate Beckinsale è Ethel, personaggio prototipo della shakespeariana Ofelia.

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Derek Elley di Variety apprezza l'interpretazione di Gabriel Byrne e di Brian Cox, citando un Christian Bale in crescendo nella pellicola, e una piatta Kate Beckinsale[2]. Time Out London si domanda se non si tratti invece di una parodia di Shakespeare in quanto lo ritiene un film «povero, sia finanziaremente che d'immaginazione»[3]. MyMovies definisce «trascurabile» questa «ennesima rilettura dell'Amleto»[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Full cast and crew for Prince of Jutland, su imdb.com, IMDb Sito ufficiale. URL consultato il 3 marzo 2010.
  2. ^ (EN) Derek Elley, Prince of Jutland Review[collegamento interrotto], Variety, 28-02-1994
  3. ^ (EN) Prince of Jutland Review[collegamento interrotto], Time Out London
  4. ^ Gianni Canova (a cura di), Garzantina del Cinema (citato in Gabriel Axel, MyMovies.it)

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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