Chiesa della Natività di San Giovanni Battista (San Giovanni di Fassa)

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Chiesa della Natività di San Giovanni Battista
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneTrentino-Alto Adige
LocalitàVigo di Fassa (San Giovanni di Fassa)
Coordinate46°25′15.7″N 11°40′50.6″E / 46.421028°N 11.680722°E46.421028; 11.680722
Religionecattolica di rito romano
TitolareNatività di San Giovanni Battista
Arcidiocesi Trento

La chiesa della Natività di San Giovanni Battista è la parrocchiale a Vigo di Fassa, frazione di San Giovanni di Fassa, in Trentino. Potrebbe forse risalire al X secolo.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Interno
L'altare maggiore

Secondo fonti non confermate sarebbe stata fondata nel 962 e citata nel 1105. Una prima citazione documentale è del 1227[2], ma il riferimento esplicito alla chiesa arriva solo nel 1288.[1]

Viene ricordata per le sue decorazioni ad affreschi del XIV secolo, posti su pareti di una stanza vicino alla cripta usata per molto tempo come ossario. Dopo la metà del XV secolo venne demolita e ricostruita in quasi tutte le sue strutture per adeguarla alle esigenze dei fedeli e la cripta che ci è pervenuta è stata costruita in quel periodo. Dopo tale ricostruzione venne consacrata e la sua intitolazione venne modificata, diventando chiesa dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista. La intitolazione recente è entrata in uso in epoca imprecisata successiva. Tra la fine del secolo e l'inizio del successivo l'abside venne affrescata con l'immagine dell'Ultima Cena.[1]

Nel XVI secolo venne sopraelevato il campanile al quale fu aggiunto un orologio e continuò la decorazione del presbiterio. Attorno alla fine del secolo successivo la pieve fu sede della confraternita del Rosario.[1]

Verso la fine del XVIII secolo la chiesa fu oggetto di molti interventi, come la demolizione di una cappella, la ricostruzione di una sacrestia di maggiori dimensioni e la sistemazione di un portico davanti alla facciata per porvi le tombe dei religiosi e dei nobili sino a quel momento sepolti nella sala. Venne anche preparata una nuova pala per l'altar maggiore.[1]

Col XX secolo iniziò un nuovo ciclo di restauri. Vennero portati alla luce gli affreschi in precedenza coperti da precedenti lavori realizzando un rifacimento degli intonaci e la tinteggiatura della sala. La facciata venne modificata sia nel portico sia nel rosone, che venne sistemato. Venne rifatto il tetto alla torre campanaria, danneggiato da un fulmine.[1]

Nella seconda metà del secolo l'edificio venne adeguato alle norme impiantistiche, fu rifatto il pavimento della sala usando granito rosa, si seguirono le indicazioni per l'adeguamento liturgico, si rivide il campanile, sostituendovi il castello delle campane, e si intervenne sulla stabilità statica con opere di consolidamento sulle fondazioni.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g BeWeB.
  2. ^ Hannes Obermair, Bozen Süd – Bolzano Nord. Schriftlichkeit und urkundliche Überlieferung der Stadt Bozen bis 1500 – Scritturalità e documentazione archivistica della Città di Bolzano fino al 1500, vol. 1, Bolzano, Città di Bolzano, 2005, pp. 82–83, n. 4, ISBN 88-901870-0-X.

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