Pieve di San Giovanni Battista (Torrile)

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Pieve di San Giovanni Battista
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàGainago (Torrile)
Indirizzostrada di Gainago 9
Coordinate44°53′07.55″N 10°22′25.31″E / 44.88543°N 10.373698°E44.88543; 10.373698
Religionecattolica di rito romano
Titolaresan Giovanni Battista
Diocesi Parma
Stile architettonicoromanico, neoclassico e neoromanico
Inizio costruzionefine dell'XI secolo - inizio del XII secolo
Completamento1932

La pieve di San Giovanni Battista, nota anche come pieve di Gainago, è un luogo di culto cattolico dalle forme romaniche, neoclassiche e neoromaniche situato in strada di Gainago 9 a Gainago, frazione di Torrile, in provincia e diocesi di Parma; appartiene al gruppo delle pievi parmensi e fa parte della zona pastorale di Colorno-Mezzani-Sorbolo-Torrile.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'originario luogo di culto fu probabilmente innalzato fra la fine dell'XI e l'inizio del XII secolo, ma il primo documento[1] che ne attesti l'esistenza risale al 1114, quando la chiesa risultava dipendente dall'abbazia di San Giovanni Evangelista di Parma.[2]

Nel 1298 il tempio divenne autonomo e fu innalzato a pieve; vi fu traslato allora il fonte battesimale della pieve di San Martino de' Bocci, soppressa e assorbita dall'abbazia di Valserena. La struttura fu al contempo ricostruita in stile romanico, con impianto a tre navate terminanti in altrettanti absidi.[2]

Nel 1744 l'edificio fu ristrutturato profondamente:[3] il tempio fu sopraelevato e decorato in stile neoclassico, furono aggiunte le cappelle laterali e fu innalzata l'adiacente canonica, in seguito alla demolizione dell'abside destra.[2]

Nel 1932 fu ricostruita in stile neoromanico la facciata,[3] mentre all'interno furono riscoperti alcuni affreschi risalenti al XIII secolo.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Facciata e canonica
Facciata e lato nord

Il luogo di culto si sviluppa su un impianto a tre navate, con ingresso rivolto a ovest e presbiterio absidato a est.[2]

La neoromanica facciata a salienti, applicata sul più alto prospetto a capanna settecentesco, è rivestita in mattoni e simmetricamente scandita da lesene in pietra;[3] al centro è collocato l'ampio portale d'accesso delimitato da cornice ad arco a tutto sesto, che inquadra una lunetta decorata con bassorilievo; superiormente si apre un rosone decorato da colonnine disposte a raggiera, mentre ai lati sono posti gli ingressi secondari, che presentano caratteristiche analoghe all'entrata principale; a coronamento la fronte è ornata da motivi ad archetti in laterizio.

Absidi e torre campanaria

Il fianco destro è rivestito in mattoni fino alla quota del tempio medievale, mentre superiormente è intonacato. Il lato sinistro, in laterizi e pietre, conserva della chiesa medievale tre monofore e un bassorilievo in terracotta forse raffigurante il Buon Pastore. Di pregio risulta in particolare il retro dell'edificio, ove rimangono ancora intatte l'alta abside centrale e quella destra, risalenti al XIII secolo; la prima, scandita da lesene e decorata superiormente con archetti strombati, presenta due monofore laterali; la seconda, molto più bassa, è intervallata da altre lesene e ornata in sommità da archetti, oltre a mostrare un'analoga apertura nel mezzo.[2]

Sulla destra si innalza la canonica, al cui centro si erge la massiccia mole del campanile in laterizio, caratterizzato dalle ampie bifore della cella campanaria.

All'interno, interamente intonacato, poco rimane dell'antica struttura medievale; la navata centrale, coperta da volta a botte in sostituzione dell'originaria struttura a capriate lignee, è divisa da quelle laterali da alti pilastri a sostegno di ampie arcate a tutto sesto; lateralmente si aprono simmetricamente due cappelle aggiunte nel 1744.[2]

Gli unici elementi decorativi sono costituiti dal cornicione superiore dell'aula, mentre il presbiterio absidato ne è completamente privo. Di pregio risultano tuttavia gli affreschi presenti all'inizio della navata destra, riaffiorati durante i restauri del 1932; i dipinti più recenti, realizzati nel XVI secolo, rappresentano due figure maschili, mentre le tracce dei più antichi, risalenti alla ricostruzione duecentesca della chiesa, raffigurano le Tre Marie al Sepolcro, un Santo e il Volto di Cristo; gli affreschi si presentano oggi lacunosi, in quanto danneggiati dalle scalpellature che furono effettuate alla fine del XVIII secolo per consentire l'adesione dell'intonaco.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ bolla di papa Lucio II
  2. ^ a b c d e f g h Gainago, Pieve di San Giovanni Battista, su piazzaduomoparma.com. URL consultato il 1º maggio 2016.
  3. ^ a b c Gainago - Pieve di Gainago, su nonsoloeventiparma.it. URL consultato il 1º maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2016).

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