Piero Angelini

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Piero Mario Angelini

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato1983 –
1994
LegislaturaIX, X, XI
Gruppo
parlamentare
Democratico Cristiano, Partito Popolare Italiano (1994) (XI)
CoalizionePentapartito
CircoscrizionePisa
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoDC, PPI
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
Professionedocente universitario

Piero Angelini, all'anagrafe Piero Mario Angelini[1] (Lucca, 22 gennaio 1936), è un politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Laureato in giurisprudenza, è stato docente all'università di Sassari e ha esercitato la professione di avvocato.[2]

È stato un esponente di primo piano della Democrazia Cristiana lucchese. Candidato nelle liste DC, è stato prima eletto nel Consiglio Comunale di Lucca (1970–1975) e successivamente nel Consiglio regionale della Toscana per due mandati (1975–1983), dal quale si è dimesso per candidarsi alle elezioni politiche.

Eletto deputato DC nel 1983, è stato riconfermato nel 1987 e nel 1992. Dal 1989 al 1992 ha ricoperto anche la carica di Sottosegretario al Ministero dell'Ambiente negli ultimi due governi di Giulio Andreotti. Durante il mandato è stato oggetto di numerose polemiche e indagini giudiziarie, per aver nominato il suo capo della segreteria come direttore generale del Ministero e per aver facilitato l'assegnazione di cospicui finanziamenti pubblici a una società privata nella quale, secondo gli atti parlamentari, risultava come socio di fatto.[3]

Raggiunto nel 1993 da un primo avviso di garanzia per abuso di ufficio e falsità materiale ed ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici[4] si è ritirato dalla vita politica. È stato rinviato a giudizio cinque volte con varie imputazioni per presunti illeciti denunciati anche da interrogazioni parlamentari di vari partiti, e l'ultimo processo a suo carico si è concluso nel 2007 per intervenuta prescrizione.[5][6]

È tornato a occuparsi di politica a livello locale creando il gruppo "Governare Lucca" che, insieme col centrodestra, ha sostenuto l'elezione a Sindaco di Lucca di Mauro Favilla nel 2007, per poi allontanarsene e candidarsi a sindaco a sua volta alle elezioni del 2012, sostenuto da due liste civiche, diventando consigliere comunale di opposizione.

Nel 2016 è stato nuovamente rinviato a giudizio con l'accusa di diffamazione nei confronti del sindaco di Lucca. Il giudice del Tribunale ha disposto l'imputazione coatta.[7]

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