Pi Mensae

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Pi Mensae
Pi Mensae
ClassificazioneNana gialla
Classe spettraleG0V
Distanza dal Sole54,7 anni luce
CostellazioneMensa
Coordinate
(all'epoca J2000.0)
Ascensione retta05h 37m 09,888s
Declinazione-80° 28′ 08,84″
Dati fisici
Raggio medio1,1[1] R
Massa
1,09[2] M
Temperatura
superficiale
6000 K[3][4] (media)
Luminosità
1,44[1] L
Metallicità123% rispetto al Sole[3]
Età stimata(2,98±1,4)×109 anni[1]
Dati osservativi
Magnitudine app.+5,67
Parallasse54,60 mas
Moto proprioAR: 310,71 mas/anno
Dec: 1049,67 mas/anno
Velocità radiale+10,9 km/s
Nomenclature alternative
CD-80°195, HD 39091, HIP 26394, HR 2022, Gl 9189, SAO 258421

Coordinate: Carta celeste 05h 37m 09.888s, -80° 28′ 08.84″

Pi Mensae è una stella nana gialla situata nella costellazione della Mensa, distante circa 60 anni luce dal sistema solare. Ha una massa e un raggio leggermente maggiori a quelli del Sole, rispettivamente dell'11% e del 13%. Di magnitudine 5,67, la stella può essere scorta a occhio nudo in zone prive di inquinamento luminoso.

Nel 2001 venne scoperto un pianeta extrasolare orbitare attorno ad essa, Pi Mensae b, un gigante gassoso con una massa 10 volte superiore a quella di Giove. Nel 2018 invece, con il metodo del transito e tramite il telescopio spaziale TESS, è stato scoperto un pianeta del tipo super Terra, Pi Mensae c.[1]

Nel 2020, studi effettuati in follow-up seguenti ai dati di TESS utilizzando[5] lo spettrografo ESPRESSO presso il Very Large Telescope, è stato possibile caratterizzare tridimensionalmente il sistema planetario; ottenendo cioè le inclinazioni orbitali dei corpi coinvolti unitamente a stime reali delle masse planetarie.[4]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

π Mensae è una stella di classe G0 un po' più grande e calda del Sole, la sua temperatura superficiale è attorno ai 6000 K mentre la massa e il raggio sono superiori a quelli del Sole di circa il 10%. Pare sia più giovane del Sole, con un'età che a seconda dei diversi studi è stata stimata da 2 a 4 miliardi di anni.[3][4]

Sistema planetario[modifica | modifica wikitesto]

Pi Mensae b è stato scoperto il 15 ottobre 2001 con il metodo della velocità radiale. Si tratta di un pianeta super-Gioviano estremamente massiccio che ruota attorno alla propria stella su un'orbita molto eccentrica, che compie in 2151 giorni a una distanza media di 3,38 UA.[6] Gli astronomi pensano che a causa della sua massa e alta eccentricità, possa aver perturbato le orbite di eventuali pianeti terrestri che si formarono nella zona abitabile della stella, scagliandoli nel mezzo interstellare o verso la stella stessa. In studi del 2020 e 2021 la sua massa è stata stimata in oltre 12 volte quella di Giove, 14,1 MJ da Damasso et al. e 12,9 da Venner et al.,[2] e quindi potrebbe trattarsi di una nana bruna piuttosto che un pianeta gigante, in grado di innescare la fusione del deuterio al suo interno.

A settembre 2018 la NASA ha pubblicato un documento[1] in preprint in cui ha dichiarato la scoperta del primo esopianeta osservato dal telescopio spaziale TESS, a seguito del compimento del suo primo settore di osservazione[7]. Il pianeta, Pi Mensae c, consisterebbe in una super-terra o un nano gassoso avente diametro di circa 2,14 volte la terra, massa di 4,82 volte e orbitante a circa 0,07 ua.[8][4] Il pianeta è stato confermato a novembre 2018.[9][10]

Nel marzo 2022 è stata annunciata la scoperta di un terzo pianeta, Pi Mensae d, posto a una distanza intermedia rispetto agli altri due pianeti, avente un periodo orbitale di circa 125 giorni e una massa minima di 13,38±1,35 M. La scoperta di quest'ultimo pianeta è avvenuta con il metodo della velocità radiale tramite osservazioni compiute con lo spettrografo HARPS dell'ESO.[11]

Prospetto del sistema[modifica | modifica wikitesto]

PianetaMassaRaggioPeriodo orb.Sem. maggioreEccentricitàIncl. orbitaScoperta
c4,82 ± 0,85 M2,14 R6,2682 giorni0,06839 UA087,27°2018
d13,38±1,35 M124,64 giorni0,22±0,082022
b12,9+2,1
−1,7
 MJ
2091 giorni3,308 UA0,642001

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e (EN) Chelsea X. Huang MIT et al, TESS Discovery of a Transiting Super-Earth in the Π Mensae System, in arXiv, 16 settembre 2018.
  2. ^ a b Alexander Venner et al., True masses of the long-period companions to HD 92987 and HD 221420 from Hipparcos–Gaia astrometry (PDF), aprile 2021.
  3. ^ a b c E. Delgado Mena et al., Li abundances in F stars: planets, rotation, and Galactic evolution (PDF), in Astronomy & Astrophysics, vol. 576, A69, 1º aprile 2015, p. 24, DOI:10.1051/0004-6361/201425433.
  4. ^ a b c d (EN) M. Damasso, A. Sozzetti et al., A precise architecture characterization of the π Men planetary system (PDF), in Astronomy & Astrophysics, 13 luglio 2020.
  5. ^ Valentina Guglielmo, Pi Mensae, un sistema planetario formato Espresso, su media.inaf.it, 22 luglio 2020.
  6. ^ Butler, J. T. Wright, G. W. Marcy, D. A. Fischer, S. S. Vogt, C. G. Tinney, H. R. A. Jones, B. D. Carter e J. A. Johnson, Catalog of Nearby Exoplanets, in The Astrophysical Journal, vol. 646, n. 1, 2006, pp. 505-522, Bibcode:2006ApJ...646..505B, DOI:10.1086/504701, arXiv:astro-ph/0607493. URL consultato l'8 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 7 dicembre 2019).
  7. ^ (EN) MIT (a cura di), TESS: Schedule of Observations, su mit.edu. URL consultato il 24 settembre 2018.
  8. ^ (EN) Charles Q. Choi, NASA's New Planet Hunter Just Found Its 1st Alien World — an Evaporating 'Super-Earth', su space.com, 19 settembre 2018.
  9. ^ (EN) DAVID MCFADDEN, The First Two Worlds of TESS, su deepastronomy.com, 22 settembre 2018. URL consultato il 24 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2018).
  10. ^ (EN) pi Men c, su exoplanetarchive.ipac.caltech.edu. URL consultato il 9 novembre 2018.
  11. ^ Artie Hatzes et al., A Radial Velocity Study of the Planetary System of π Mensae: Improved Planet Parameters for π Mensae c and a Third Planet on a 125-d Orbit (PDF), su arxiv.org, 2 marzo 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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