Una parametrizzazione è un'applicazione, più nello specifico una funzione vettoriale, infinitamente differenziabile in aperto e connesso.
Per e l'immagine di questa applicazione è una superficie parametrizzata.
La matrice Jacobiana , abbia rango uguale a due, cioè le derivate non si annullino mai in uno stesso punto. Questa proprietà equivale a che la somma dei quadrati dei minori di ordine due sia positiva.
Una superficie è un oggetto bidimensionale che vive nello spazio tridimensionale, per questo motivo i punti della superficie sono identificati da tre variabili: al variare dei punti nel dominio si trovano i punti dello spazio . Le variabili sono dette parametri coordinati.
Se sul dominio si considera un punto , con . In corrispondenza di questo punto sulla superficie vi sarà un punto:
Cioè:
Pensiamo allora di ricavare le tangenti e le normali in questo punto. Fissiamo prima un valore dei parametri coordinati e poi l'altro, otterremo una famiglia di curve, che si chiamano linee coordinate (che possono essere anche ortogonali):
Da queste possiamo ricavare i vettori tangenti derivando:
Una superficie regolare parametrica ammette sempre piano tangente in un punto dato dalla:
Il piano tangente ad una superficie parametrica è un sottospazio vettoriale di dimensione 2. Questo piano, ha la proprietà di contenere i vettori tangenti a tutte le curve situate sulla superficie e passanti per il punto considerato.
L'ipotesi di regolarità della superficie parametrica, implica l'esistenza di un piano tangente in ogni punto della superficie. Si parla di piano tangente in a , altrimenti denotato con .
Il piano tangente è indipendente dalla parametrizzazione usata.
A questo punto possiamo considerare il problema di come si rappresentano le curve tracciate sulla superficie . Per fare questo prendiamo il vettore tangente del piano , nel punto : . A questo vettore corrisponde un vettore tangente sulla superficie :
Come si modifica la lunghezza di questo vettore sulla superficie? Costruiamo il differenziale del vettore:
Ora dobbiamo eseguire i quadrati con la sostituzione: e così via per tutte le derivate, otteniamo la prima forma differenziale di Gauss:
dove:
Allo stesso risultato potevamo arrivare prendendo il prodotto scalare: .
Si chiama prima forma fondamentale, e si indica con , la restrizione del prodotto scalare di su . Allora la lunghezza di un segmento sulla superficie è:
Ora ci chiediamo come si trasforma un elemento di superficie :
Quadrando la 12), otteniamo proprio le 10). Dunque l'elemento di superficie si trasforma:
dove è la prima forma quadratica di Gauss o prima forma differenziale di Gauss.
Da questa è possibile calcolare l'area di una superficie:
La seconda forma quadratica è una proprietà intrinseca della superficie, e rappresenta le proprietà di curvatura della stessa. Essa può essere ricavata direttamente dalla prima forma differenziale di Gauss e dai vettori tangente e normale.
Sia dunque il versore normale ottenibile dal vettore normale:
Dalla prima forma differenziale di Gauss:
Allora i coefficienti della seconda forma differenziale di Gauss:
Da cui otteniamo la seconda forma differenziale (o quadratica) di Gauss:
Sono dette curvature principali i due valori, massimo e minimo, della curvatura normale corrispondenti ai due versi del piano tangente (a seguito dei due versori normali). Indicando con le curvature principali di una superficie in un punto , allora si chiama curvatura Gaussiana o curvatura totale:
e definiamo anche la curvatura media:
Per quanto riguarda la curvatura di Gauss, è in generale difficile trovare le due direzioni secondo le quali le curvature principali sono valori massimi e minimi. Il criterio è fornito dall'utilizzo dell'operatore di Weingarten.