Paolo Farinetti

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Paolo Farinetti (Barbaresco, 2 agosto 1922Alba, 2 marzo 2009) è stato un partigiano, imprenditore e dirigente d'azienda italiano fondatore della catena Unieuro.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Barbaresco nel 1922, rimase orfano di padre a un anno e si trasferì con la madre Teresa Fenocchio e la sorella Virginia ad Alba, dove a dodici anni cominciò a lavorare per un produttore di pasta[1].

Al momento della chiamata di leva scappò in Val Corsaglia e poi diventò comandante della 21ª Brigata Matteotti "Fratelli Ambrogio", composta da oltre 250 persone[1]. Con la sua brigata partecipò, il 10 ottobre 1944, alla nascita della Repubblica Partigiana di Alba che sarebbe stata rioccupata dai repubblichini il 2 novembre dello stesso anno. Nel marzo 1945 liberò ventidue prigionieri a rischio di fucilazione dalle carceri fasciste di Alba[2].

Non poté assistere alla liberazione definitiva di Alba il 26 aprile 1945 perché 9 giorni prima venne gravemente ferito in combattimento da una raffica di mitra alla gamba. Nel dopoguerra aderì al Partito Socialista Italiano, nella corrente vicina a Nenni, e divenne consigliere comunale, assessore e vicesindaco di Alba. Neppure dopo la morte di Nenni si avvicinò a Craxi.

Nel dopoguerra iniziò la carriera imprenditoriale: rilevò il pastificio Canuto di Alba e in seguito diresse e sviluppò il Centotorri[3]. Nel 1967 insieme ad altri fondò ad Alba il supermercato UniEuro in onore di Altiero Spinelli pensando che l'Europa si sarebbe presto unita diventando un unico grande mercato[4]. A partire dal 1978 lascia sempre più spazio nella sua azienda UniEuro a suo figlio Oscar che poi diventerà Presidente e nel 2003 venderà la società per fondare nel 2004 la catena Eataly[5].

Nell'ANPI ricopre le cariche di Presidente della sezione albese e consigliere nazionale, scompare a 86 anni d'età ad Alba il 2 marzo 2009, lasciando la moglie Bianca e i figli Oscar e Paola.

L'ANPI e il comune di Alba hanno istituito in suo onore un premio per le opere sul tema della Resistenza in Piemonte[6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b "Farinetti, figlio della malora", la Repubblica, 4 marzo 2009
  2. ^ "Addio al partigiano Paolo Bertinetti (sic) l'ex comandante della Matteotti", la Repubblica, 3 marzo 2009
  3. ^ "Il comandante Paolo partigiano in aeternum", la Repubblica, 11 novembre 2007.
  4. ^ Oscar Farinetti racconta Oscar Farinetti, su ilpost.it. URL consultato il 16 giugno 2012.
  5. ^ Economix: Oscar Farinetti, su economix.rai.it. URL consultato il 16 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2009).
  6. ^ “Premio Comandante Paolo Farinetti”, su anpi.it. URL consultato il 17 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2012).

Fonte[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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