Père Tanguy
Julien François Tanguy, detto père Tanguy (padre Tanguy) (Plédran, 28 giugno 1825 – Parigi, 6 febbraio 1894), è stato un commerciante di colori a Parigi.
Il suo negozio, al 14 di rue Clauzel a Parigi, fu un luogo fondamentale dello sviluppo dell'impressionismo. Fu uno dei primi a collezionare e vendere i quadri dei pittori impressionisti.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Julien Tanguy lavora come stuccatore per poi diventare macinatore di colori, e nel 1868 diventa commerciante ambulante tra Barbizon e Argenteuil. Deportato dopo la Comune, si trasferisce a Parigi al 14 di rue Clauzel dove vende agli artisti tele e colori o li baratta in cambio di quadri[1]. Spesso riceveva in deposito le tele per venderle, e fu uno dei primi a offrire le tele di van Gogh in vendita[2].
Figura paterna e benevola -tanto che gli artisti lo soprannominarono père (padre)-, Tanguy era entusiasta di arte e artisti -al punto tale da condividere con essi persino il cibo nei momenti duri- e fece del suo negozio di colori uno dei principali e più importanti negozi di belle arti di Parigi, tanto che Émile Bernard, quando entrò nel suo negozio a Montmartre pieno di tele di impressionisti, ebbe l'impressione di entrare in un museo[3].
Tanguy ebbe tra i suoi clienti il dottor Paul Gachet, i pittori Pissarro, Monet, Renoir, Gauguin, Guillamin, de Toulouse-Lautrec e van Gogh di cui esponeva e vendeva le tele. I pittori e i critici interessati all'impressionismo ed alle opere di Cézanne visitavano sovente le sue collezioni nel retrobottega[4]. Émile Bernard descrisse la bottega di Tanguy come il luogo di nascita del movimento simbolista e per estensione della scuola di Pont-Aven[5].
Alla sua morte nel febbraio 1894 il negozio chiuse e le sue collezioni furono vendute dai suoi amici per conto della vedova (che, a differenza del marito, era meno collaborativa ed entusiasta per l'arte moderna) all'Hôtel Drouot, il 2 giugno 1894. Octave Mirbeau gli rese omaggio nel quotidiano L'Écho de Paris il 13 febbraio 1894[6].
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Maurer, N (1999) [1998]. The pursuit of spiritual wisdom: the thought and art of Vincent Van Gogh and Paul Gauguin. Cranbury: Associated University Presses. pp. 55
- ^ Leeuw, R, The letters of Vincent Van Gogh, London and other locations, Penguin Group, 1997 [1996], p. 329.
- ^ Finlay, V (2002). Color: A Natural History of the Palette. New York and Toronto: Random House Trade Paperbacks. p. 20
- ^ Émile Bernard, « Julien Tanguy, dit le "père Tanguy" », Mercure de France, 16 décembre 1908, p. 607
- ^ Émile Bernard, « Julien Tanguy, dit le "père Tanguy" », Mercure de France, 16 décembre 1908, p. 614
- ^ Octave Mirbeau, « Le père Tanguy », L'Écho de Paris, 13 février 1894 — Ripubblicato nel 1993 nei Combats esthétiques, Paris, Nouvelles Éditions Séguier
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Émile Bernard, « Julien Tanguy, dit le "père Tanguy" », Mercure de France, 16 décembre 1908, p. 600-616, su gallica.bnf.fr. URL consultato il 18 ottobre 1013.
- Octave Mirbeau, « Le père Tanguy », L'Écho de Paris, 13 février 1894, su gallica.bnf.fr. URL consultato il 18 ottobre 2013.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
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Controllo di autorità | VIAF (EN) 211009659 · ISNI (EN) 0000 0001 3944 853X · ULAN (EN) 500326764 · BNF (FR) cb12200325z (data) · WorldCat Identities (EN) viaf-211009659 |
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