Il viaggio indimenticabile

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Il viaggio indimenticabile
Titolo originaleNo Highway
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneRegno Unito
Anno1951
Durata98 min
Dati tecniciB/N
Generedrammatico
RegiaHenry Koster
SoggettoNevil Shute
FotografiaGeorges Périnal
MontaggioManuel del Campo
MusicheMalcolm Arnold
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Il viaggio indimenticabile (No Highway - titolo USA No Highway in the Sky) è un film del 1951 diretto da Henry Koster, e tratto dal romanzo di Neville Shute No Highway.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

L'ingegnere Theodore Honey è uno scienziato aeronautico che lavora al Royal Aircraft Establishment di Farnborough,[1] massimo esperto di materiali per la costruzione di aerei. Da quando è rimasto vedovo, si è rinchiuso in se stesso gettandosi sul lavoro o al massimo dedicandosi alla figlia dodicenne, Elspeth, appassionata di scienze anche lei.

Abita a Londra quando viene chiamato ad indagare sull'incidente che ha fatto precipitare nel Labrador, in Canada, un moderno aereo da trasporto passeggeri Rutland Reindeer.[1] Studiando casi passati e i materiali, Honey è convinto che siano le vibrazioni a cui è sottoposta la coda a far cedere la struttura e stabilisce il termine critico in 1440 ore di volo. Recandosi sul luogo dell'ultimo disastro scopre che anche questo velivolo era arrivato alle fatidiche 1440 ore e infatti l'impennaggio di coda aveva ceduto.

Dato che nessuno gli crede, decide di tornare a Londra per ulteriori esami e si imbarca su un volo di linea. Quando, ormai in volo, Honey scopre che l'aereo ha quasi 1440 ore di volo e sono a 18.000 piedi di altezza sull'Atlantico, per cui ritiene opportuno allertare l'equipaggio. Neanche stavolta viene preso sul serio, anche per il fatto che è chiaro che si trova a viaggiare in aereo per la prima volta, fatto che rende ancora più evidente il suo carattere ansioso: dal suo modo di fare, Honey pare uno squilibrato alla maggior parte dei passeggeri.

Monica Teasdale, una diva che si trova nello stesso volo, e Marjorie, la hostess, finiranno dopo il primo scetticismo per credere alle teorie di Honey, convinte dal suo modo sincero e dalla sicurezza con cui espone ed argomenta le sue teorie. Entrambe, ciascuna a modo suo, cercheranno di aiutarlo. Per sicurezza, l'aereo fa uno scalo di emergenza; l'esame alle strutture della coda non fa trasparire nessun danno e per impedire il proseguimento del pericoloso viaggio, Honey si vede costretto a sabotare il velivolo.

Lo scetticismo dell'azienda produttrice aumenta dopo i risultati di un test che contraddicono le teorie di Honey. Questi cade così in discredito e rischia di esser considerato pazzo o di doversi accollare le pesanti conseguenze giuridiche del suo operato. Dopo il rimpatrio di Monica, emerge una dimenticanza commessa da Honey durante i calcoli; l'errore viene corretto, per cui alla fine il test dà complessivamente ragione allo scienziato che viene così pienamente riabilitato. Nel frattempo è peraltro chiaro che si sposerà con Marjorie.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

La sceneggiatura è scritta da R.C. Sherrif, Oscar Millard e Alec Coppel, che si sono succeduti nei rispettivi ruoli. È tratta dal romanzo "No Highway" scritto da Nevil Shute.[1]

Questo film britannico precedette di poco il disastro accaduto a due aerei passeggeri DH.106 Comet[1] prodotti dalla de Havilland Aircraft Company avvenuti qualche tempo dopo l'uscita della pellicola nelle sale; si tratta peraltro di uno dei primi film che tratta la, seppure potenziale, tematica dei disastri aerei.[1] Per la realizzazione del film fu realizzato un simulacro in scala reale del velivolo Reindeer, e in alcune sequenze fu possibile vedere in azione il prototipo del Gloster E.1/44 a Boscombe Down.[1]

Nel 1952 ne fu tratta una versione radiofonica con dialoghi tra Marlene Dietrich e James Stewart.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Sgarlato 2012, p. 33.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Bloch, Robert. Once Around the Bloch: An Unauthorized Autobiography. New York: Tor Books, 1983. ISBN 978-0-312-85373-0.
  • Davies, R.E.G. and Philip J. Birtles. Comet: The World's First Jet Airliner. McLean, Virginia: Paladwr Press, 1999. ISBN 1-888962-14-3.
  • Jones Ken D., Arthur F. McClure and Alfred E. Twomey. The Films of James Stewart. New York: Castle Books, 1970.
  • Solomon, Aubrey. Twentieth Century Fox: A Corporate and Financial History (The Scarecrow Filmmakers Series). Lanham, Maryland: Scarecrow Press, 1989. ISBN 978-0-8108-4244-1.
  • Shute, Nevil. Slide Rule: Autobiography of an Engineer. London: William Heinemann Ltd., 1954. ISBN 1-84232-291-5.

Periodici[modifica | modifica wikitesto]

  • Nico Sgarlato, Un viaggio indimenticabile. La sceneggiatura profetica di un film con James Stewart, in Aerei nella Storia, n. 83, Parma, West Ward Edizioni, aprile-maggio 2012, p. 33.

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