Nel fuoco non c'è guado
Nel fuoco non c'è guado | |
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Titolo originale | V ogne broada net |
Paese di produzione | Unione Sovietica |
Anno | 1968 |
Durata | 95 min |
Dati tecnici | B/N |
Genere | drammatico |
Regia | Gleb Panfilov |
Sceneggiatura | Gleb Panfilov e Yevgeni Gabrilovich |
Fotografia | Dmitri Dolinin |
Montaggio | Lyudmila Obrazumova |
Musiche | Vadim Bibergan |
Scenografia | Marksen Gaukhman-Sverdlov e Yuri Smirnov |
Interpreti e personaggi | |
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Nel fuoco non c'è guado[1][2][3] (V ogne broada net) è un film del 1968 diretto da Gleb Panfilov.
È noto in italiano anche coi titoli Non c'è guado nel fuoco[4][5], Non c'è passaggio nel fuoco[6] e Nessun orizzonte oltre il fuoco[7][8].
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Durante la Guerra civile russa, su un treno ospedale che trasporta i feriti dal fronte vi lavora come infermiera Tanya, una ragazza semplice e goffa, che scopre improvvisamente in sé stessa il talento di un'artista. In questo viaggio trova il suo primo timido amore e trasferisce su carta i suoi sentimenti clandestini.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Il film fu girato negli stabilimenti Lenfil'm a San Pietroburgo. Alcune scene esterne furono girate nella stazione Bezlesnaya nei pressi di Murom.[9]
La giovane Inna Čurikova fu segnalata a Panfilov dal regista Rolan Bykov; durante le riprese Panfilov e Čurikova si fidanzarono, sposandosi poi nel 1970.
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]Fu distribuito in Unione Sovietica a partire dal 1º giugno 1968, venendo visto da 7.700.000 spettatori.[10]
In Italia il film avrebbe dovuto essere proiettato alla Mostra internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro del 1968, ma i burocrati sovietici preferirono non inviare la pellicola a causa della presenza di un marxista intransigente descritto con poco rispetto.[2] Il film fu tuttavia presentato alla mostra dell'anno successivo, in data 18 settembre.[11] Nel 1987 fu ripresentato al Festival Cinema giovani.[12][13]
Accoglienza
[modifica | modifica wikitesto]Critica
[modifica | modifica wikitesto]«[...] si salva unicamente per la splendida interpretazione di Inna Ciurikova, una Masina russa.»
«Delusione totale [...] perché il bozzetto militaresco era scontato e l'ortodossia sovietica rispettata in pieno (unica sorpresa, la recitazione alla Tushingham di Anna Ciurikova).
[Il regista] si sofferma con levità fantasiosa su temi quali il rapporto tra arte e rivoluzione o tra la libertà e il potere che darebbero il capogiro a qualsiasi mestierante. Quando poi vuole mostrare di saperci fare in ogni direzione, riprende le fanfare e le pitture dell'Armata Rossa con una tale tenerezza da strappare l'applauso a un conservatore.»
«[il film] si rende con non minore freschezza addirittura ai temi della rivoluzione, e li rievoca con una specie di festosa acerbità che ci colpisce favorevolmente: un ricupero dell'avventura felice, delle « scelte facili » (il che è storicamente improprio, ma costituisce artisticamente una prospettiva senza complessi). La figurina della ragazza protagonista è incantevole, così inaspettatamente al riparo dagli impacci che dicevamo prima, statua o fantasma; così piena della sua vita e del suo momento di viverla, in inconscia missione umana. Considerandola vien fatto di dubitare che i registi sovietici non badino a certo cinema straniero. In Tanya sono intuibili alcuni modelli piccoli e precisi, forse una Giulietta Masina del periodo d'oro, una « Gelsomina » della rivoluzione. In ogni caso Vogne broda net introduce una seconda propedeutica al cinema rivoluzionario sovietico che può cogliere ancora di sorpresa.»
«La guerra civile diventa un'odissea fangosa e violenta, e anche la grande guerra patriottica, la lotta contro i nazisti vengono spogliate da ogni retorica.»
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ AA.VV., Cinema e film. Numeri 10-12, Garzanti, 1969, p. 103.
- ^ a b c p. per. [Piero Perona], Quando il cinema è manifesto politico. Film dell'Est a Pesaro, in La Stampa, 20 settembre 1969, p. 3.
- ^ a b Tino Ranieri, Le incertezze di Pesaro (PDF), in Bianco e Nero, vol. 1/4, gennaio-aprile 1970, pp. 231-232.
- ^ Gianni Rondolino, Storia del cinema: Dizionario dei film, UTET, 1996, p. 669.
- ^ Laura Morandini, Luisa Morandini, Morando Morandini, Il Morandini. Dizionario dei film, 2000, Zanichelli, 2000, p. 736.
- ^ Melania Mazzucco, PANFILOV, Gleb Anatolevič, Enciclopedia del Cinema (2004), su treccani.it.
- ^ Nessun orizzonte oltre il fuoco, su cinematografo.it.
- ^ Nessun orizzonte oltre il fuoco, su comingsoon.it.
- ^ (RU) В огне брода нет, su kinopoisk.ru.
- ^ (RU) Премьеры / В огне брода нет, su kinopoisk.ru.
- ^ a b Gianni Gregoricchio, Cinema e politica alla Mostra di Pesaro, in Il Piccolo, 19 settembre 1969, p. 7.
- ^ a b Piero Perona, Che bravi i registi rossi degli Anni 60!, in Stampa Sera, 19 ottobre 1987, p. 7.
- ^ a b Alberto Crespi, Urss 1960, la prevalenza del poeta (PDF), in l'Unità, 27 ottobre 1987, p. 21.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- В огне брода нет (1967 год) военная драма, su YouTube, 30 gennaio 2024.
- (EN) Nel fuoco non c'è guado, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Nel fuoco non c'è guado, su AllMovie, All Media Network.
- (EN, ES) Nel fuoco non c'è guado, su FilmAffinity.
- (EN) Nel fuoco non c'è guado, su Box Office Mojo, IMDb.com.