Nanše
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Nanše (in sumero 𒀭𒀏, DNINA, Nanše) è, nella mitologia sumera, la dea della giustizia nonché protettrice della città di Nina (l'attuale Surghul in Iraq) e di Lagash[1], figlia del dio Enki che organizzò l'universo affidando alla figlia i pesci e la pesca.
La traduzione del nome significa "interprete dei sogni" ed era anche considerata la divinità in grado di conferire ai sacerdoti la capacità di predire il futuro dall'interpretazione dei sogni (oniromanzia).
È colei che ha giudicato l'uomo nel primo giorno dell'anno insieme a Nidaba e Haia, facendola arrabbiare per gli uomini imperfetti.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Samuel Noah Kramer, I Sumeri, collana Grandi Tascabili Economici, Newton, 1997, p. 103.
- ^ Samuel Noah Kramer, I Sumeri, collana Grandi Tascabili Economici, Newton, 1997, p. 103-104.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gwendolin Leick, A Dictionary of Ancient Near Eastern Mythology, New York, Routledge, 1998
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Nanše
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Encyclopedia mythica, su pantheon.org. URL consultato il 2 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2007).