Museo Granet
Museo Granet | |
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Facciata principale del Museo[1][2] | |
Ubicazione | |
Stato | Francia |
Località | Aix-en-Provence |
Indirizzo | Place Saint-Jean-de-Malte |
Coordinate | 43°31′32″N 5°27′09″E |
Caratteristiche | |
Tipo | Pittura, scultura, archeologia |
Intitolato a | François Marius Granet |
Istituzione | 1838 |
Apertura | 1838 |
Visitatori | 201,211 (2015) |
Sito web | |
Il Museo Granet è il museo d'arte della Città di Aix-en-Provence, situato in Place Saint-Jean de Malte. Il museo fu aperto al pubblico nel 1838 ed è attualmente uno dei maggiori e più famosi musei di provincia francesi. Possiede infatti un notevole e ricco patrimonio di opere di pittura e di scultura. Inoltre promuove sovente al suo interno delle splendide esposizioni temporanee di collezioni d'arte. A partire dal 2013, la Cappella dei "Pénitents blancs d'Aix-en-Provence", compresa nel museo e anch'essa monumento storico[3], ospita « Granet XX », una mostra particolare, variabile e ricorrente, che espone numerose opere contemporanee, messe in deposito dalla Fondazione Jean Planque nel 2011, in particolare opere di Picasso e Kandinsky.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'edificio
[modifica | modifica wikitesto]Inizialmente (1828) fu creato un primo museo nei locali del priorato della chiesa di Saint-Jean-de-Malte. Esso venne aperto al pubblico dieci anni più tardi. L'"ala Granet" fu costruita come ampliamento del priorato a partire dal 1860, quindi un secondo edificio fu annesso dopo il 1870, poi un terzo nel 1900, e il tutto fu ingrandito verso il 1940.
Tutti i locali furono poi profondamente ristrutturati e rinnovati con dei lavori che durarono dal 1990 al 2005.
Le collezioni
[modifica | modifica wikitesto]Il patrimonio artistico del museo era costituito inizialmente dalle collezioni di opere antiche messe insieme da Fauris de Saint-Vincens alla fine del 1700, ma esso si arricchì considerevolmente nel 1849 con la donazione del pittore François Marius Granet (al quale, per riconoscenza, il museo fu intitolato), che lasciò alla sua città natale i quadri e i disegni di sua proprietà. Di tutti i disegni che facevano parte della donazione, egli peraltro stabilì che duecento dovessero essere scelti per poi venire assegnati al Museo del Louvre.
Le collezioni furono in seguito completate da diversi ulteriori lasciti : Jean-Baptiste de Bourguignon de Fabregoules donò così più di 800 opere d'arte e lo Stato, nel 1984, mise in deposito nel museo nove quadri di Paul Cézanne. Importanti tele d'arte contemporanea giunsero infine nell'anno 2000 da una donazione anonima di uno scienziato (Philippe Meyer (1925-2007), fisico, collezionista privato), che fu chiamata « Da Paul Cézanne a Alberto Giacometti ».
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Paul Klee, Il sole nero rotante e la freccia
Le opere di pittura
[modifica | modifica wikitesto]Il museo presenta opere pittoriche dal XIV al XX secolo; si citano qui i nomi dei principali e più rappresentativi artisti di cui esso conserva una o più opere (sono indicate fra parentesi alcune delle opere più significative). Tuttavia, a causa della carenza di spazio, da qualche anno il museo ha preferito impegnarsi maggiormente nelle esposizioni temporanee, più interessanti sotto il profilo economico, più che sulla presentazione delle sue collezioni permanenti. Ciò ha comportato sia il mettere in riserva numerose opere maggiori di pittura (Jordaens, Guercino, Puget, Piazzetta) e di scultura (fra le quali una attribuita al Bernini), sia il destinare alle mostre temporanee quelle sale che contenevano le collezioni permanenti, già dopo il rinnovamento del 2007.
1400 - 1700
[modifica | modifica wikitesto]Scuola fiamminga e olandese
[modifica | modifica wikitesto]- Maître de Flémalle (Vierge de la gloire, 1430)
- Rembrandt (Autoportrait au béret)
- Rubens (due ritratti)
- Jacob Jordaens o Gabriel Metsu,
Scuola italiana
[modifica | modifica wikitesto]- Guercino
- Onofrio Palumbo
- Bernardo Strozzi
- Daniele Crespi
- Pietro da Cortona
- Mattia Preti
- Giovanni Battista Piazzetta (L'Enlèvement d'Hélène)
- Francesco Guardi
Scuola francese
[modifica | modifica wikitesto]- Louis Le Nain e fratelli, (Les Joueurs de cartes)
- Pierre Puget
- Lubin Baugin (La Nativité de la Vierge)
- Nicolas Mignard
- Louis Cretey
- Joseph Parrocel
- Hyacinthe Rigaud
- Nicolas de Largillierre
- Jean Siméon Chardin
- Hubert Robert (Ruines romaines, Lavandières)
- Jean Daret
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]-
Francesco Salviati, La Vergine col Bambino
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Claude Arnulphy, Adelaide de Gueidan e sua sorella al cembalo
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Mattia Preti, Suonatore di chitarra
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Rembrandt, Autoritratto,
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François Marius Granet, Vert-Vert
1800 e 1900
[modifica | modifica wikitesto]- Jacques Louis David (Portrait de jeune garçon)
- Jean Auguste Dominique Ingres (Jupiter et Thétis)
- François Marius Granet
- Théodore Géricault
- Émile Bernard
- Cézanne (nove quadri, fra cui: Baigneuses, Portrait de Madame Cézanne)
- Maurice Denis
- André Masson
- Pablo Picasso (Femme au balcon)
- Vassily Kandinsky
- Fernand Léger
- Edgar Degas
- Paul Gauguin
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Théodore Géricault, Giovane greco addormentato
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Paul Cézanne, Bagnanti
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Paul Cézanne, Marie-Hortense Cézannne-Fiquet[5]
Le opere di scultura
[modifica | modifica wikitesto]La galleria di scultura comprende opere antiche, come ad esempio un viso di donna in marmo di Francesco Laurana, sino a delle sculture di Alberto Giacometti, fra le quali una "Donna di Venezia III", nonché altre opere moderne e contemporanee di diversi autori francesi.
Infine, un busto in marmo che ritrae François Marius Granet, opera dello scultore di Lione Jean-François Legendre-Héral, fu assegnato al museo nel 1895[6]
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Charles Vital-Cornu, Il risveglio della natura
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Léon Pilet, Un colpo di vento
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Jean-Baptiste Giraud, Achille morente
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Jules Fesquet, Il pastore Aristeo piangente
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Charles-Antoine Bridan, Mausoleo di Jean-Baptiste Boyer
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Aix-en-Provence : Le musée Granet, in: "L'objet d'art", n.31, giugno 2007
- André Bouyala d'Arnaud, Évocation du vieil Aix-en-Provence, éditions de Minuit, 1964, ISBN 978-2-7073-0271-7.
- Inès Castaldo, Le Quartier Mazarin. Habiter noblement à Aix-en-Provence, Le Temps de l'Histoire, Presses universitaires de Provence, 2011, ISBN 978-2-85399-789-8.
- Jean-Marie Roux, Saint-Jean-de-Malte. Une église de l'ordre de Malte à Aix-en-Provence, Édisud, 1987.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Museo Granet
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]Controllo di autorità | VIAF (EN) 134441051 · ISNI (EN) 0000 0001 2288 8707 · LCCN (EN) n82107017 · BNF (FR) cb11877493r (data) · J9U (EN, HE) 987007599407005171 |
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