Coordinate: 33°22′28″N 52°21′56″E

Moschea del Venerdì (Ardestan)

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Moschea del Venerdì
StatoBandiera dell'Iran Iran
ProvinciaEsfahan
LocalitàArdestan
Coordinate33°22′28″N 52°21′56″E
Religioneislamica
Stile architettonicoarchitettura abbaside, Architettura selgiuchide e architettura safavide

La moschea del Venerdì della città iraniana di Ardestan è la prima moschea a due piani nella storia dell'Islam, nonché la seconda a quattro portici.[1]

Si ritiene che questa moschea sia stata costruita durante i primi anni di regno di Malik Shah I laddove un tempo sorgeva un tempio del Fuoco.[2] Inizialmente l'edificio era un ipostilo ed è possibile che nel 1160 avesse assunto le sembianze odierne.[3] Di fatti un'scrizione sul mattone principale indica come 1158 la data di ulteriori modifiche, mentre un'altra iscrizione sita nell'iwan per la preghiera sembrerebbe indicare come 1160 la data della struttura a quattro portici.[2]

«Altra fermata ad Ardistan, dove lo stucco è usato in modo nuovo, a formare una specie di filigrana sulla muratura. È una moschea selgiuchide costruita intorno al 1158 e ha la stessa purezza di forma, per quanto non nella stessa misura, della piccola stanza cupolata della moschea del Venerdì a Isfahan.»

Costruita in epoca selgiuchide, la moschea comprende anche un bazar e una madrasa. L'intero complesso occupa una superficie di 340,85 m2.[1] Dal cortile principale partono due scalinate che conducono alla sala di preghiera sottostante.[2] La posizione decentrata del minareto suggerisce che questo fosse stato eretto nel vecchio cortile centrale.[3]

La distanza tra la pianta del portico principale, di forma quadrata, e la cupola che lo sormonta è di 19 m. La cupola di questa moschea è tra le più significative dell'architettura selgiuchide e la sua eccezionalità è data dalle particolari decorazioni in mattoni. Essa è posta nella parte più meridionale dell'asse nord-sud ed è collegata alla navata principale della moschea da ovest. La base della cupola è divisa in due parti, una superiore e una inferiore, nelle quali sono presenti due finestre per lato con funzione di illuminazione.[4]

Gli intonaci di questa moschea sono tra i meglio conservati di tutto l'Iran. Essi decorano gli iwan, gli archi, i soffitti e il miḥrāb riccamente scolpito.[2] Le decorazioni di quest'ultimo furono restaurate dai mongoli nel XIII secolo.[3]

  1. ^ a b Ghouchani e Mokaberian, p. 1234.
  2. ^ a b c d (EN) Patricia L. Baker, Iran: The Bradt Travel Guide, Bradt Travel Guides, 2005, p. 111, ISBN 978-1-84162-123-4.
  3. ^ a b c (EN) Yves Korbendau e Kirk McElhearn, The Many Faces of Iran, www.acr-edition.com, 2009-03, p. 53, ISBN 978-2-86770-153-5.
  4. ^ Ghouchani e Mokaberian, p. 1235.

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