Monica Ali

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Monica Ali

Monica Ali (Dacca, 20 ottobre 1967) è una scrittrice britannica nata in Bangladesh. Nel 2003 è stata selezionata come una dei "Best of Young British Novelists" dalla rivista Granta sulla base del suo manoscritto inedito.[1] Il suo romanzo d'esordio Brick Lane fu pubblicato nello stesso anno ed è stato selezionato per il Booker Prize.[2]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Primi anni e studi[modifica | modifica wikitesto]

Ali è nata a Dacca, nel Pakistan orientale (oggi Bangladesh) nel 1967 da padre bengalese e madre inglese.[3] Quando aveva tre anni, la sua famiglia si trasferì a Bolton, in Inghilterra.[4] Suo padre è originario del distretto di Mymensingh.[5] Ha frequentato la Bolton School e poi ha studiato filosofia, politica ed economia al Wadham College di Oxford.[6]

Brick Lane[modifica | modifica wikitesto]

Brick Lane è una strada nel cuore della comunità bengalese di Londra. Il romanzo di Ali con lo stesso nome segue la vita di Nazneen, una donna del Bangladesh che si trasferisce a Londra all'età di 18 anni, per sposare un uomo più anziano di nome Chanu. Il romanzo esplora la sua vita e gli adattamenti nella comunità, così come il personaggio di Chanu e la loro più ampia comunità etnica. Un ulteriore filone narrativo copre le esperienze della sorella di Nazneen Hasina attraverso l'uso della sua corrispondenza.[4]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

The Observer ha descritto Chanu come "uno dei miracoli più importanti del romanzo: il doppio della sua età, con una faccia da rana, una tendenza a citare Hume e lo sconfinato ottimismo dell'ossessione di auto-miglioramento, è sia esasperante che, per il lettore almeno, enormemente amabile."[7] Geraldine Bedell ha scritto in The Observer che "l'immagine più vivida del matrimonio è di lei [Nazneen] che taglia i calli del marito, un compito che sembra dover svolgere con spaventosa regolarità. [Suo marito] è pomposo e gentile, pieno di progetti, nessuno dei quali mai realizzato, e poi di risentimento per i tipi ignoranti che non lo approvano o non capiscono le sue citazioni di Shakespeare o della sua razza, etnia e modulo di classe della Open University."[8]

Opinioni[modifica | modifica wikitesto]

Ali si è opposta al tentativo del governo britannico di introdurre la legge del 2006 sull'odio razziale e religioso. Ne ha discusso nel suo contributo a Free Expression Is No Offense, una raccolta di saggi pubblicata da Penguin nel 2005.[9]

Si oppone allo sviluppo politico dell'"industria dei sentimenti feriti", un sistema di leggi e pratiche legali nell'Asia meridionale, principalmente in India, che consente ai gruppi e alle organizzazioni religiose di sentirsi "feriti" da alcuni testi o opere d'arte successivamente banditi. Ali ha coniato l'espressione "mercato dell'indignazione" per descrivere la commercializzazione di queste pratiche.[10]

Nel 2013 è stata annunciata come una delle numerose nuove modelle per la campagna Womanism di Marks & Spencer, che l'ha vista apparire al fianco di donne britanniche come la cantante pop Ellie Goulding, la campionessa olimpica di boxe Nicola Adams e l'attrice Helen Mirren.[11]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Ali vive nel sud di Londra[3] con suo marito Simon Torrance, un consulente aziendale. Hanno due figli di nome Felix (nato nel 1999) e Shumi (nato nel 2001).

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Brick Lane (2003), Doubleday
  • Alentejo Blue (2006), Doubleday
  • In the Kitchen (2009), Doubleday
  • Untold Story (2011), Scribner
  • Love Marriage (2022) Amore matrimonio, trad. di Katia Bagnoli, Mondadori editore

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Dinner with Dr Azad, su granta.com.
  2. ^ (EN) Brick Lane, su Booker Prize.
  3. ^ a b Interview: Monica Ali, author, in The Scotsman, 8 April 2011.
  4. ^ a b "Monica Ali — Biography", Literature, British Council.
  5. ^ Suman Gupta e Tope Omoniyi, The Cultures of Economic Migration, Ashgate Publishing, 2007, p. 33, ISBN 978-0-8122-4146-4.
  6. ^ (EN) Novel writing, su wadham.ox.ac.uk. URL consultato l'8 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2020).
  7. ^ Harriet Lane, Ali's in Wonderland, in The Observer, 1º June 2003. URL consultato il 31 May 2005.
  8. ^ Geraldine Bedell, Full of East End promise, in The Observer, 15 June 2003. URL consultato il 31 May 2005.
  9. ^ (EN) The OFFENCE Campaign: Free Expression Is No OFFENCE, su englishpen.org.
  10. ^ Mukund Padmanabhan, The Republic of Hurt Sentiments, in The Hindu, 9 February 2012. URL consultato il 24 July 2016.
  11. ^ Marks & Spencer's new ad: what does it mean?, in The Guardian, 6 October 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Bentley, Nick, Monica Ali, Brick Lane, in Contemporary British fiction, Edinburgh University Press, 2008, pp. 83-93, ISBN 9780748624201.
  • Bethan Benwell, James Procter e Gemma Robinson, Not reading Brick Lane, in New Formations: A Journal of Culture, Theory & Politics, vol. 73, Lawrence & Wishart, Winter 2011, pp. 64–90, DOI:10.3898/NEWF.73.06.2011. Pdf.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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