Michele Antonio di Saluzzo
Michele Antonio: Cornuto | |
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Armi; sopra elmo coronato sormontato da busto di dragone | San Costanzio con stendardo a cavallo |
AR 5,61 |
«Sor Capitani 'd Salusse, a l'ha tant mal ch'a morirà.
Manda a ciamé, sor Capitani, manda a ciamé ij sò soldà.»
«Il signor capitano di Saluzzo è tanto malato, e morirà.
Manda a chiamare, il signor Capitano, i suoi soldati.»
Michele Antonio Ludovico del Vasto, anche noto come Michelantonio di Saluzzo (Saluzzo, 26 marzo 1495 – Aversa, 18 ottobre 1528), fu marchese di Saluzzo.
Biografia
Figlio primogenito del marchese Ludovico II di Saluzzo e della consorte Margherita di Foix-Candale, Michele Antonio venne cresciuto alla corte francese, che lo nominò, a soli dodici anni, governatore del contado astigiano. Al seguito del padre Ludovico II, partecipò alle guerre italiane di Luigi XII e Francesco I (combatté con valore anche a Pavia nel 1525), tanto che Francesco I lo volle nominare luogotenente in Italia.
Intanto, dopo essere stato conte di Carmagnola fino al 1504, ottenne il governo del marchesato.
Nel 1526, capitanando le armate francesi, alla testa di seimila uomini, liberò Piacenza occupata dai tedeschi e, nel 1527, occupò Bologna e Firenze. Invano si oppose al sacco di Roma operato dai lanzichenecchi.
Puntando contro il Regno di Napoli, il suo esercito era ormai decimato e non poté sostenere a lungo gli sforzi bellici.
Sconfitto dagli spagnoli nella battaglia di Aversa, Michele Antonio venne ferito dallo scoppio presso di lui di una palla di cannone. Secondo le sue ultime volontà, il suo corpo venne sepolto nella Basilica di Santa Maria in Ara Coeli, a Roma, ma il suo cuore rimase nel suo amato Piemonte. Tale episodio è ricordato in una ballata che ricorda gli ultimi istanti di vita del marchese che, moribondo, detta le sue ultime volontà ai soldati presso il suo capezzale. Questa canzone (Il testamento del capitano) fu ripresa quattro secoli dopo dagli Alpini durante la Prima guerra mondiale.
Successioni