Meir Marim

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Meir Marim, anche Meir Marim Shafit (Baranavičy, ... – Kobryn, 8 novembre 1873), rabbino e gaon, talmudista commentatore del Talmud di Gerusalemme (Yerushalmi)[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Rabbi Meir Marim nacque nella città di Baranavičy nel quartiere di Novaya Mysh, figlio del rabbino Moshe Shafit e nipote di Rabbi Moshe giudice 9dayan) della comunità ebraica locale, quando il capo della corte rabbinica (Beth Din) era il gaon Rabbi Yechiel di impostazione chassidica, che influenzò quindi la personalità e religiosità di Meir.

Rabbi Meir Marim servì come presidente della corte rabbinica di Maytchet durante la sua giovinezza ed in seguito si spostò per offociare come rabbino e presidente della corte rabbinica di Wiszniew, Jakobstadt (Jekabpils) e Swięciany (Svenčionys - distretto della regione di Vilna. Da qui si stabilì a Kobryn, dove visse fino alla morte.[1]

Meir fu inoltre un rinomato gaon della sua generazione e si distinse come esperto e commentatore del Talmud babilonese, del Talmud gerosolimitano, della Tosefta, Mekhilta e dell'intero corpo di letteratura rabbinica. Dimostrò la sua proficienza esegetica componendo la sua opera principale, Nir, sullo Yerushalmi, che gli procurò chiara fama in tutta la Diaspora e servì da guida interpretativa per tutti coloro che studiano il Talmud.[2][3]

Rabbi Meir Marim morì il 18 Cheshvan 5634 (8 novembre 1873) a Kobryn, e lì fu seppellito, vicino alla tomba del suo amico, Rabbi Moshe l'Admor (maestro) di Kobryn.

Durante il Tisha b'Av, l'Elul ed i Dieci Giorni di Penitenza, quando gli ebrei di Kobryn visitano il cimitero locale (al di là dal fiume Zamukhavetz), supplicano la memoria di rabbini e maestri (admorim) famosi, specialmente sulla tomba di Rabbi Meir Marim, considerato un taumaturgo salvifico, lasciando note di supplica sul sepolcro.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c "The Gaon and Tzadik Rabbi Meir Marim" di Moshe Zinovitz su Jewish Genealogies.
  2. ^ Nell'introduzione al suo libro "Commentaries and Novellae on the Jerusalem Talmud" (New York, 1941), lo studioso talmudico Louis Ginzberg, parla degli esegeti che lavorarono sul Talmud di Gerusalemme e dice: "Riportarono la dimenticata Torah di Israeleal suo posto originale, e senza di loro non avremmo potuto immergerci nel Talmud di Eretz Israel." Tra i libri che cita, Ginzberg menziona "Nir" di Meir Marim, il cui "valore è grandemente considerato anche dalla prospettiva accademica". Ginzberg continua scrivendo che "il libro 'Nir' di Rabbi Meir Marim sui primi tre ordini (Zeraim, Moed, Nashim), è un bell'esempio di ricerca accurata e lo scetticismo dell'autore testimonia non solo la sua modestia, ma anche il suo chiaro intelletto che non minimizza la grande difficoltà che un vero ricercatore incontra quando si ritrova a modificare il testo mediante la logica."
  3. ^ Nella sua introduzione al proprio libro "The Jerusalem Talmud in its Straightforward Meaning", il rabbino e accademico Saul Lieberman scrive che "i Commentari del Gaon Rabbi Meir Marim di benedetta memoria, attualmente pubblicati sui primi tre Ordini [talmudici], sono profondi e precisi. Tuttavia, mentre lo stile di questo Gaon nella sua composizione è quello di sottolineare le varie possibilità di spiegazioni diversificate, egli non decide quale sia la corretta, o vicina o lontana. Dal suo stile conciso si deve ponderare il significato delle parole come anche il testo stesso del Talmud gerosolimitano."

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]