Medal of Honor: Underground

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Medal of Honor: Underground
videogioco
PiattaformaPlayStation, Game Boy Advance
Data di pubblicazionePlaystation:
1 dicembre 2000
Zona PAL 23 ottobre 2000

Game Boy Advance:
2 dicembre 2002
Zona PAL 15 maggio 2003
Playstation Network:
11 giugno 2009
Zona PAL 11 giugno 2009

GenereSparatutto in prima persona
TemaGuerra
OrigineStati Uniti
SviluppoDreamWorks Interactive, Rebellion Developments
PubblicazioneEA Games
Modalità di giocoGiocatore singolo, multigiocatore
SerieMedal of Honor

Medal Of Honor: Underground, conosciuto anche come Medal of Honor 2, è un videogioco presentato nel 2000 come secondo capitolo della saga Medal of Honor per PlayStation. La Rebellion Developments ne ha effettuato una conversione per Game Boy Advance nel 2002.

Sistema di gioco[modifica | modifica wikitesto]

Il sistema di gioco, pur essendo simile a quello del precedente capitolo della saga (Medal of Honor), introduce qualche interessante novità, come personaggi non giocanti alleati col giocatore, e l'utilizzo di veicoli quali carri armati e sidecar da parte dell'IA nemica.

Trama e Missioni[modifica | modifica wikitesto]

In Medal Of Honor: Underground si vestono i panni di Manon Baptiste, una ragazza parigina arruolata nel gruppo di resistenza francese Maquis insieme al fratello Jaques; alla morte del fratello, Manon si ritroverà da sola a sopravvivere a un rastrellamento nazista, e verrà chiamata a vestire i panni di agente segreto per l'Office Of Strategic Services (OSS); dopo una serie di missioni sparse per l'Europa occupata, tornerà alla sua città natale per partecipare all'insurrezione dell'Agosto 1944.

Missione 1 Occupied![modifica | modifica wikitesto]

Dopo un fallito tentativo di rubare un camion di munizioni nascosto dai nazisti all'accademia musicale di Parigi, terminato con l'uccisione del fratello Jaques, Manon fugge attraverso le catacombe fino a giungere al paesino di Sainte-Marie-des-Champs, dove dovrà coprire la fuga di altri partigiani bloccando i panzer in arrivo;

Missione 2 Hunting The Desert Fox[modifica | modifica wikitesto]

Manon viene inviata in Nord Africa dall'OSS per distruggere un deposito di munizioni tedesco nei pressi di Casablanca, per agevolare l'imminente Operazione Torch

Missione 3 Undercover In Crete[modifica | modifica wikitesto]

Manon viene inviata a Creta con lo scopo di distruggere alcuni cannoni tedeschi posizionati all'interno del famoso palazzo di Minosse, contenente il celebre labirinto del Minotauro.

Missione 4 Wewelsburg: Dark Camelot[modifica | modifica wikitesto]

Manon viene inviata in Germania a investigare sull'occultismo e le credenze Naziste al castello di Wewelsburg, santuario di Himmler, il capo delle SS.

Missione 5 Last Rites At Monte Cassino[modifica | modifica wikitesto]

L'obiettivo di Manon è di liberare alcuni piloti alleati abbattuti presso l'abbazia di Montecassino, in Italia, e tenuti li prigionieri, prima che questa venga rasa al suolo.

Missione 6 A Mittlewerk Sabouter[modifica | modifica wikitesto]

Manon ritorna in Francia per distruggere un impianto di fabbricazione di Missili V1, da dove fuggirà a bordo di un sidecar.

Missione 7 Liberation![modifica | modifica wikitesto]

Manon partecipa ad alcuni momenti cruciali dell'insurrezione di Parigi, come l'occupazione della prefettura; come ultimo obiettivo, l'eliminazione di un team di demolitori tedeschi, inviati per radere al suolo la città.

Missione 8 Panzerknacker Unleashed[modifica | modifica wikitesto]

Missione Bonus che satireggia su giochi come Return to Castle Wolfenstein, con avversari improbabili quali cani antropomorfi e schiaccianoci armati e a grandezza d'uomo.

Errori Storici[modifica | modifica wikitesto]

  • I Nazisti sono armati con Sten MK II, che però erano in dotazione agli alleati, in realtà però i tedeschi produssero una copia della suddetta arma
  • Nell'abbazia di Montecassino non c'erano tedeschi prima della sua distruzione, avvenuta il 15 marzo del 1944, data precedente al Maggio dello stesso anno, momento in cui si ambienta la missione del gioco.
  • Lo StG 44 non era ancora in servizio nel 1943, ma usato come prototipo sul fronte africano.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàBNF (FRcb16632101r (data)