Marino Ballini

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Marino Ballini

Dati generali
Partito politicoSinistra
Titolo di studioLaurea in Giurisprudenza
UniversitàUniversità di Pavia
Professioneinsegnante

Marino Ballini (Brescia, 1827Brescia, 2 settembre 1902) è stato un patriota e politico italiano. È stato presidente del consiglio provinciale di Brescia dal 1873 al 1874 e dal 1881 al 1882.

Indirizzo postale del Regio Istituto Tecnico Commerciale della città di Brescia

Nato a Brescia, al tempo nel regno Lombardo-Veneto, nel 1827. Fu studente del locale liceo ginnasio,[1] poi si laureò in legge presso l'Università di Pavia.[2]

Fu attivo partecipante del Risorgimento italiano: nel 1848, durante la prima guerra d'indipendenza italiana, si arruolò nei Corpi Volontari Lombardi e combatté nel Veneto e a Trento. L'anno seguente partecipò a alcune azioni nelle Dieci giornate di Brescia.[2]

Dopo la guerra, il governo Lombardo-Veneto sospese gli insegnamenti universitari per cui Ballini, assieme a Giuseppe Zanardelli, si attivò per insegnare privatamente diritto agli studenti in attesa che si riaprissero le università di Pavia e di Padova. Negli anni cinquanta insegnò al Collegio Peroni e aprì con Zanardelli un circolo di lettura che divenne presto un centro di riunioni di patrioti.[1]

Fu attivo anche nella seconda guerra d'indipendenza italiana: all'indomani dell'abbandono del Castello di Brescia da parte delle forze austriache collaborò a fondare il periodico «Gazzetta provinciale di Brescia», espressione della sinistra locale. Dopo la battaglia di Solferino e San Martino fu uno degli organizzatori dell'assistenza sanitaria ai feriti.[2]

Dopo la guerra, Ballini aderì al Circolo Nazionale, associazione fondata da Francesco Cuzzetti e dall'amico Zanardelli, che coordinò le attività dei liberal progressisti bresciani negli anni sessanta e settanta dell'Ottocento. In seguito fu eletto consigliere comunale e provinciale di Brescia, in quest'ultimo caso in rappresentanza del mandamento di Preseglie, dal 1867 al 1882, e di quello di Leno, dal 1884 al 1889. Fu due volte eletto alla Presidenza del consiglio provinciale: nel 1873 e nel 1881.[3]

Negli stessi anni proseguì l'attività di insegnante: fu docente e presidente dell'Istituto Niccolò Tartaglia[4] e, nel 1872, contribuì a rifondare, come scuola commerciale, l'istituto Peroni[2][5] che in seguito verrà municipalizzato per volontà dell'amico Teodoro Pertusati, quando questi fu assessore all'istruzione durante la Giunta Barbieri. Con lo stesso Pertusati e con Giovanni Luscia, nel 1869, Ballini aveva partecipato ai lavori della "Giunta di vigilanza sull'insegnamento industriale e professionale".

Morì il 2 settembre 1902, dopo una lunga malattia.[1] È sepolto al Vantiniano.

Lapide dedicata al Preside Marino Ballini

Presso la sede dell'Istituto Tecnico Tartaglia, allora a Palazzo Bargnani, è stata posta una lapide a ricordo di Marino Ballini:

«MENTE ALTA NEL VERO NEL BELLO PIO CUORE COSCIENZA SICURA
MILITE NEL GRAN QUARANTOTTO
MARINO BALLINI
DOTTORE E MAESTRO DI LEGGI
NATO A SOMMI UFFICI DI STATO
PREFERÌ DAR L'OPERA SAPIENTE
ALLA SUA PROVINCIA AL COMUNE
MA PRESIDE DELL'ISTITUTO TARTAGLIA
L'EBBERO EDUCATORE AD ESEMPIO
DUE MEMORI GENERAZIONI
N. IN BRESCIA NEL 1827 M. NEL 1902»

  1. ^ a b c "Prof. Comm. Marino Ballini", «La Provincia di Brescia», 3 settembre 1902.
  2. ^ a b c d Amighetti & Jannacci (2005), p. 62 che a sua volta si riferisce alla voce "Ballini, Marino" su Antonio Fappani (a cura di), Enciclopedia Bresciana. Volume I [A-B], Brescia, La voce del popolo.
  3. ^ Amighetti & Jannacci (2005), pp. 52-53 e p. 62.
  4. ^ Amighetti & Jannacci (2005), p. 62 che a sua volta si riferisce a Giovanni Treccani Degli Alfieri (a cura di), Storia di Brescia. Volume IV. Dalla repubblica bresciana ai giorni nostri: 1797-1963, Brescia, Morcelliana, 1964, p. 848.
  5. ^ Gnaga (1905), p. 38 il quale riporta il 1874 come data di fondazione dell'istituto commerciale
  • Arnaldo Gnaga, La provincia di Brescia e sua esposizione 1904, Brescia, Fratelli Geroldi, 1905. Riproduzione anastatica effettuata dal Giornale di Brescia nel 1999. ISBN non esistente
  • Damiana Amighetti e Filippo Jannacci (a cura di), Note biografiche dei Presidenti della Provincia di Brescia, in Atti del Consiglio Provinciale di Brescia - La storia della Provincia di Brescia attraverso gli Atti del Consiglio Provinciale dal 1860 al 1960, Brescia, Provincia di Brescia, 2005, pp. 62-77.
  • Indice degli atti del Consiglio provinciale di Brescia dal 1860 al 1904.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Presidente del Consiglio provinciale di Brescia Successore
Diogene Valotti 11 agosto 1873 – 14 settembre 1874 Diogene Valotti I
Giovanni Luscia 8 agosto 1881 – 14 agosto 1882 Giuseppe Zanardelli II