Maria Elisabetta Vasa
| Maria Elisabeth | |
|---|---|
| Duchessa d`Östergötland | |
| Nascita | Tre Kronor, 10 marzo 1596 |
| Morte | Bråborg, 7 agosto 1618 |
| Luogo di sepoltura | Duomo di Linköping |
| Dinastia | Vasa |
| Padre | Karl IX |
| Madre | Christine von Schleswig-Holstein-Gottorf |
| Consorte | Johan Vasa |
| Religione | Chiesa di Svezia |
Maria Elisabeth (Tre Kronor, 10 marzo 1596 – Bråborg, 7 agosto 1618) è stata una duchessa svedese.
Origine
[modifica | modifica wikitesto]Figlia del re Karl IX della seconda moglie, Christine von Holstein-Gottorf . Crebbe insieme al fratello Gustaf II Adolf e al cugino Johan, duca di Finlandia, nel contesto culturale e politico della corte svedese della prima metà del Seicento.
Istruzione
[modifica | modifica wikitesto]Ricevette un’ottima educazione: a dieci anni intratteneva corrispondenza in latino con i suoi insegnanti. Tuttavia, soffriva di disturbi mentali e convulsioni, patologie tenute nascoste dal padre e dalla corte, che iniziarono a manifestarsi in modo evidente a partire dal 1614.
Matrimonio
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1610 venne promessa in sposa a suo cugino Johan, duca d`Östergötland, figlio di Johan III. La cerimonia avvenne il 29 novembre 1612 presso il castello Tre Konor di Stoccolma, ed entrambi si trasferirono a governare il ducato in maniera autonoma .
Disturbi psichici
[modifica | modifica wikitesto]Durante l’estate del 1614, la sua condizione peggiorò: soffriva di periodi di follia che le facevano perdere l’uso della parola, e necessitava di frequenti cure dei medici reali .
Le streghe d`Östergötland
[modifica | modifica wikitesto]Tra il 1614 e il 1617, sotto l’influenza della duchessa e del confessore Claudius Prytz, il duca promulgò leggi che facilitarono i processi per stregoneria. Ne scaturì una feroce caccia alle streghe, culminata con il processo di Finspång del 1617, durante il quale sette donne furono giustiziate (alcune fonti parlano di otto). Secondo la tradizione, furono arse vive a Finspång, con una modalità giudiziaria unica per la Svezia dell’epoca .
Morte
[modifica | modifica wikitesto]Dopo essere rimasta vittima del deterioramento psicofisico, Maria Elisabeth rimase vedova nel marzo 1618, morendo pochi mesi dopo, a soli 22 anni, nel castello di Bråborg. Con la sua morte cessò anche la persecuzione delle streghe nel ducato .
Albero genealogico
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Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Era figlia del re Carlo IX di Svezia e della seconda moglie Cristina di Holstein-Gottorp.
Venne allevata insieme a suo fratello, Gustavo Adolfo, e a suo cugino, Giovanni, duca di Finlandia.
Soffriva di disturbi mentali e di convulsioni, patologie che vennero tenute nascoste dai genitori. Ricevette una buona educazione letteraria e a dieci anni corrispondeva in latino con i suoi insegnanti.
Nel 1610, Maria Elisabetta venne promessa a suo cugino il principe Giovanni di Svezia, duca di Ostrogothia. Questi era il figlio dell'ex re Giovanni III di Svezia e aveva il diritto di sedere sul trono maggiore di quello di Carlo IX. Anche se Giovanni aveva rinunciato a tale diritto, la famiglia reale era preoccupata dalla eventualità che la famiglia della sua sposa avrebbe rivendicato i diritti ereditari.
Il 29 novembre 1612, all'età di sedici anni, la principessa sposò il duca di Ostrogothia nel palazzo Tre Kronor a Stoccolma. In seguito la coppia risiedette nel Ducato.
Nell'estate del 1614 il suo stato mentale si deteriorò: i periodi di pazzia le facevano perdere l'uso della parola. Periodicamente venivano a farle visita i medici del re.
Giovanni e maria Elisabetta governarono sul Ducato in modo indipendente: avevano infatti diritto di emanare leggi autonome. Influenzato dalla moglie, Giovanni emanò nuove leggi: durante i sei anni in cui vissero insieme in Ostrogothia venne avviata una feroce caccia alle streghe di cui si ritenne però la sola responsabile la duchessa, a sua volta profondamente influenzata dal suo confessore Claudio Prytz.
Le leggi promulgate da Giovanni rendeva più facile e rapido l'iter processuale diretto a giudicare l'imputata. Fu così che vennero processate condannate a morte a Finspång otto donne nel 1617.
Nel 1618 rimase vedova e quello stesso anno morì anch'ella. Con la sua morte nel ducato terminò la caccia alle streghe.
Ascendenza
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