La Sfida 1000, presentata nel 1989, nelle linee di cupolino, serbatoio e codino richiamava volutamente le moto italiane che correvano nel motomondiale durante gli anni sessanta. Il serbatoio, in particolare, era in alluminio martellato a mano[1]
Il telaio, un tubolare in acciaio, ospitava il motore della Moto Guzzi Le Mans, un bicilindrico a V longitudinale da 949 cm³, già impiegato da altre moto della casa. Rispetto all'originale, la potenza era aumentata di circa 3 CV[2].
Ne furono prodotti 58 esemplari[3].
Nel 1992 viene presentata la Sfida 400, versione ridotta a 378 cm³[4] e destinata al solo mercato giapponese. Il motivo di tale scelta era che in Giappone per guidare moto di cilindrata superiore a 400 cm³ è necessaria una patente speciale, inoltre tali veicoli sono soggetti ad una tassazione maggiorata. Complessivamente ne furono prodotti 90 esemplari[3].
La 1100 fu lanciata nel 1995. Rispetto ai modelli precedenti, abbandonava l'estetica vintage in favore di linee più moderne. Fu rinnovato sia il telaio sia il motore, che da 949 passò a 1.064 cm³.
Nel 1997 fu presentata la 1100 i.e. biposto, che differiva dalla precedente per l'abbandono dei carburatori in favore dell'alimentazione a iniezione elettronica. Per questa versione, ancora in produzione, sono dichiarati 90 CV[5].
Sempre nel 1997 fu presentata la Sfida 1000 4V. Dotata di testate a 4 valvole e dell'iniezione elettronica, nonostante la cilindrata di 992 cm³, inferiore al modello 1100, era la versione più potente, accreditata di 102 CV[6].