Mercato elettronico della pubblica amministrazione

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Il Mercato elettronico della pubblica amministrazione (MePA) è uno strumento di commercio elettronico, di tipo Business to Government (B2G), a disposizione delle amministrazioni pubbliche italiane per effettuare acquisti di beni e servizi di importo inferiore alla soglia comunitaria (dal 1 gennaio 2022, 140.000 euro per le PA centrali e 215.000 euro per le altre amministrazioni).

Sul MePA il 'punto ordinante' della pubblica amministrazione riempie un carrello della spesa e poi emette un ordinativo all'impresa offerente, firmato digitalmente

Nel MePA, le pubbliche amministrazioni registrate possono consultare il catalogo elettronico, confrontare e acquistare i beni e servizi offerti dai fornitori abilitati sul sistema. Le tipologie di beni e servizi e le condizioni generali per la loro fornitura sono definite in specifici bandi.

Il Mercato elettronico della PA è uno strumento del Ministero dell'economia e delle finanze[1] avviato e gestito da Consip dal 2003.

La nascita[modifica | modifica wikitesto]

Il Decreto del presidente della Repubblica 4 aprile 2002, n. 101, in materia di "Regolamento recante criteri e modalità per l'espletamento da parte delle amministrazioni pubbliche di procedure telematiche di acquisto per l'approvvigionamento di beni e servizi", ha disciplinato lo svolgimento delle procedure telematiche di acquisto e la nascita del Mercato Elettronico della PA, fino all'entrata in vigore del Decreto del presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207, in materia di "Regolamento di esecuzione ed attuazione del D.lgs. 12 aprile 2006, n. 163". In tale ultimo decreto, all'articolo 328, si definiscono gli elementi base di funzionamento, raccordandoli con il Codice dei contratti.

Le caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Il MePA permette alle amministrazioni pubbliche di consultare i cataloghi delle offerte pubblicate ed emettere direttamente ordini d'acquisto (OdA) o richieste d'offerta (RdO). I fornitori abilitati possono, invece, offrire i propri beni e servizi direttamente online e rispondere alle eventuali richieste di offerta avanzate dalle PA. Per concludere le transazioni, amministrazioni e imprese devono essere dotati di firma digitale. Il MePA permette dunque l'acquisto online di beni e servizi con caratteristiche di standardizzabilità, per acquisti ripetitivi e/o per volumi ridotti. Nel 2015, 38 983 funzionari degli uffici acquisti della pubblica amministrazione (punti ordinanti) hanno effettuato 649 730 ordini elettronici di acquisto per complessivi 2 040 milioni di euro da quasi 55 000 imprese registrate[2], su un totale di 6 057 000 imprese esistenti in Italia[3]. Questo numero di transazioni sul MePA rappresenta circa la metà dei contratti pubblici stipulati in Italia nel 2015, poiché la domanda pubblica italiana genera annualmente 1 500 000 contratti pubblici, dei quali 1 200 000 sotto la soglia di rilievo comunitario.[4]

Si tratta di un mercato:

  • selettivo, in quanto l'accesso e l'utilizzo è limitato a soggetti che hanno superato un processo di qualificazione basato sulla verifica del possesso di specifici requisiti (impresa vigente, abilitazioni idonee in Camera di Commercio, assenza di interdettiva antimafia ed altre misure cautelari, ecc.)
  • specializzato, in quanto rivolto a soddisfare le esigenze procedurali e amministrative specifiche della funzione approvvigionamenti delle pubbliche amministrazioni (caratteristiche degli atti, modalità di archiviazione, uso della firma digitale,[5] ecc.)
  • trasparente, in quanto strumento telematico permette di tracciare l'intero processo d'acquisto e, attraverso il semplice accesso al sistema, consente a tutti i partecipanti ad una gara telematica di confrontare prezzi e condizioni di fornitura
  • basato su un catalogo di prodotti abilitati, in quanto tutte le transazioni commerciali che si svolgono sul mercato hanno come oggetto beni/servizi offerti dai fornitori in forma di catalogo e pubblicati sul sistema in seguito a un processo di abilitazione
  • sostenibile, in quanto il processo di acquisto totalmente dematerializzato elimina l'uso della carta ed avviene a distanza, con notevoli risparmi non solo economici ma anche di natura ambientale
  • utilizzabile esclusivamente per acquisti di beni e servizi di importo inferiore alla soglia di rilievo comunitario
  • ad accesso gratuito, in quanto le pubbliche amministrazioni e le imprese vi si registrano e vi operano senza sostenere alcun costo di iscrizione[6]

Pur rappresentando un elemento di innovazione nei processi di approvvigionamento pubblici, il MePA non ne modifica le regole giuridiche e commerciali: restano centrali la relazione tra acquirente e fornitore, soprattutto nei contesti in cui la “localizzazione” del servizio assume una significativa rilevanza, e la responsabilità dell'amministrazione nella selezione della procedura di acquisto e dei criteri di scelta del contraente. La legge riconosce, infine, semplificazioni procedurali agli acquisti effettuati attraverso il MePA: tali acquisti elettronici sono esonerati dall'obbligo di attendere 35 giorni che la legge prevede che trascorrano tra l'aggiudicazione di un contratto e la sua stipula.[7] Un quaderno Consip[8] del 2015 ripercorre la storia del MePA, illustrando le sfide e le opportunità di fronte alle quali si trovano le piccole e le medie imprese.

Vantaggi per le amministrazioni Vantaggi per i fornitori
  • semplificazione delle procedure di acquisto, con riduzione dei tempi e dei costi
  • aumento della concorrenzialità e della competitività, con possibilità di confrontare un'estesa platea di fornitori
  • monitoraggio degli acquisti e controllo della spesa
  • possibile ulteriore canale di ingresso al mercato PA, anche lontano dalla propria sede
  • scelta dell'ampiezza territoriale di operatività, da singola provincia a intero territorio nazionale
  • aumento della competitività delle PMI per vantaggio di localizzazione e per specializzazione dell'offerta

Gli strumenti[modifica | modifica wikitesto]

Il mercato elettronico offre alle Amministrazioni registrate la possibilità di concludere contratti attraverso due diverse procedure di acquisto:

  • l'ordine d'acquisto: (OdA) l'amministrazione può acquistare beni e servizi direttamente dai cataloghi dei fornitori abilitati al Mercato elettronico. La pubblicazione del catalogo dei prodotti da parte del fornitore costituisce infatti una vera e propria offerta al pubblico riservata alle amministrazioni registrate al Mercato elettronico;
  • la richiesta d'offerta (RdO): consente all'amministrazione di richiedere ai fornitori abilitati diverse e ulteriori offerte aventi ad oggetto tutti i prodotti ed i servizi abilitabili sul Mercato elettronico, permette quindi di soddisfare specifiche esigenze. Più semplicemente, tale procedura può essere utilizzata per richiedere più preventivi sullo stesso prodotto/servizio a diversi fornitori, mettendoli in concorrenza tra loro per ottenere migliori caratteristiche tecniche e prezzi più vantaggiosi rispetto a quelli presenti a catalogo.

Sportelli in rete[modifica | modifica wikitesto]

Le associazioni di categoria delle imprese hanno sviluppato una rete di divulgazione e supporto ai propri associati, finalizzata a sostenere l'iscrizione al MePA. Hanno istituito gli sportelli: CLAAI, CNA, Confapi, Confcommercio, Confartigianato, Confcooperative, Confindustria, FederTerziario e Unioncamere.[9]

Le associazioni di categoria svolgono anche corsi di formazione agli imprenditori nelle diverse sedi territoriali.[10]

Critiche[modifica | modifica wikitesto]

La difficoltà e il costo della procedura di registrazione al MePA (imposta di bollo), nonché la scarsa facilità d'utilizzo dell'interfaccia, sono state ripetutamente fatte notare.[11][12][13][14][15][16] Le critiche sostengono che il sistema così com'è implementato finisce per rendere ancora più difficoltosa l'esistenza delle piccole e medie imprese e di fatto ne preclude l'accesso alle commesse della pubblica amministrazione.[11][12][13][14][15] L'efficacia del MePA come strumento di risparmio per la pubblica amministrazione è stata messa in dubbio.[11][12][17] Il 13 maggio 2015 il ministro dell'economia e delle finanze Pier Carlo Padoan ha risposto ad un'interrogazione parlamentare, con dati e argomenti a sostegno dei vantaggi in termini di tempi e di costi che le imprese, particolarmente piccole e medie, ottengono impiegando il sistema MePA invece delle procedure cartacee. Il ministro, con riferimento all'imposta di bollo comunque dovuta per tutti i contratti stipulati con la pubblica amministrazione, ha prospettato ulteriori analisi finalizzate ad eliminare l'imposta di bollo dai contratti stipulati tramite il MePA.[18] Il MePA è stato oggetto di ulteriori dettagliate critiche anche successivamente all'intervento di Pier Carlo Padoan.[14][15][16]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Riferimenti normativi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ http://www.dag.mef.gov.it/razionalizzazione_acquisti/ MEF - Programma di razionalizzazione degli acquisti
  2. ^ http://www.mef.gov.it/inevidenza/article_0185.html
  3. ^ Dati di InfoCamere sulle imprese italiane, su infocamere.it. URL consultato il 22 Febbraio 2016.
  4. ^ A. Camanzi, Introduzione, in AREL (a cura di), Contratti pubblici, Roma, 2013, pp. 20-21. Nel 2010 il valore complessivo dei contratti pubblici ammontava a 130 miliardi di euro, gestita da 29.000 stazioni appaltanti. Su 1.500.000 contratti 1.200.000 aveva un importo inferiore a 40.000 euro. http://www.italiadecide.it/public/documenti/2015/11/09112015_Marcello_Clarich.pdf Archiviato il 24 aprile 2016 in Internet Archive.
  5. ^ Dal 2012 ogni impresa deve possedere una propria firma digitale per le comunicazioni di legge e con le camere di commercio.
  6. ^ https://www.acquistinretepa.it/opencms/export/sites/acquistinrete/documenti/Modello_Funzionamento/Regole_Sistema_di_eProcurement_novembre_2014.pdf Regole del sistema di e-procurement.
  7. ^ Semplificazione introdotta dall'art. 11 comma 1 del DL 7 maggio 2012, n. 52 che ha modificato l'art. 11 comma 10–bis, lettera B) del Codice dei contratti.
  8. ^ Copia archiviata (PDF), su consip.it. URL consultato il 25 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015). Quaderno Consip. Piccole e medie imprese tra opportunità e sfide: Consip e altri aggregatori, nuovi canali di accesso alla domanda pubblica
  9. ^ Sportelli in Rete - acquistinretepa, su acquistinretepa.it. URL consultato il 31 ottobre 2020.
  10. ^ Sportello M.E.P.A., su CLAAI Campania. URL consultato il 31 ottobre 2020.
  11. ^ a b c Articolo sul Il Fatto Quotidiano, su ilfattoquotidiano.it. URL consultato il 18 luglio 2015.
  12. ^ a b c Articolo critico sul Giornale dell'Università degli Studi di Padova, su unipd.it. URL consultato il 19 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2015).
  13. ^ a b Articolo con le critiche della Presidente del CNA Giovani, su economyup.it. URL consultato il 18 luglio 2015.
  14. ^ a b c Le critiche di un fornitore al MePA, su lentepubblica.it. URL consultato l'8 Agosto 2018.
  15. ^ a b c Esposto all'Autorità Nazionale Anticorruzione sui malfunzionamenti del MePA, su agendadigitale.eu. URL consultato l'8 Agosto 2018.
  16. ^ a b MePA per sempre, ovvero come complicarsi inutilmente la vita, su it.pearson.com. URL consultato il 6 Luglio 2023.
  17. ^ Articolo su linkiesta.it, su linkiesta.it. URL consultato il 18 luglio 2015.
  18. ^ http://www.ipsoa.it/~/media/Quotidiano/2015/05/14/Contratti-MePA--verso-la-revisione-dell-imposta-di-bollo/5-05567%20pdf.pdf

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Più valore alla PA. Appalti pubblici tra efficienza e trasparenza in QCR - Quaderni del Circolo Rosselli. Rivista trimestrale, n. 2/2006, Alinea Editrice, Firenze.
  • S. Baldassarre e A. S. Labroca, Public procurement. Gli acquisti pubblici fra vincoli giuridici e opportunità gestionali, FrancoAngeli, Milano, 2013, ISBN 978-88-204-2426-8.
  • L. Bertini, G. De Stefano e I. Rapisarda, PEPPOL the Pan European Public Procurement On Line a balance and a proposal based on the project experience, Quaderni Consip, n. I, 2014.
  • L. Bertini e A. Vidoni, Il Mercato elettronico della pubblica amministrazione - MEPA: scenario, funzionalità e linee di tendenza, Quaderni Consip, n. VI, 2007.
  • L. Bertini, Mercato elettronico, snodi e vantaggi per le Amministrazioni Locali (eMarketplace: benefits and costs for Local Authorities) in Idee sulla Toscana, n. 29, 2004, Istituto Regionale per la Programmazione Economica in Toscana.
  • L. Bertini e L. Sciandra L., Implicazioni teoriche dell’e-procurement ed analisi del modello adottato dalla PA italiana in D. Piacentino e G. Sobrio (a cura di), Intervento pubblico e architettura dei mercati, FrancoAngeli, Milano, 2002, ISBN 978-88-464-4099-0.
  • D. Colaccino, Gli appalti pubblici elettronici in L. Fiorentino e C. Lacava (a cura di), Il Codice dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, Quaderni Ipsoa n. 15, 2007.
  • F. Dini e G. Spagnolo, Meccanismi reputazionali per mercati elettronici: problematiche economiche e possibili soluzioni per il public procurement, Quaderni Consip, n. II, 2014.
  • L. Fiorentino, Stato compratore. L’acquisto di beni e servizi nelle pubbliche amministrazioni, Quaderni Astrid, Mulino editore, Bologna, 2007, ISBN 881-51-1504-8.
  • A. Massari e G. Sorrentino, Gli acquisti sul MEPA, Santarcangelo di Romagna, Maggioli Editore, 2014, ISBN 978-88-916-0337-1.
  • A. Massari e S. Usai, Il mercato elettronico e gli acquisti di beni e servizi dopo la Spending Review, Santarcangelo di Romagna, Maggioli Editore, 2013, ISBN 978-88-387-7848-3.
  • (EN) N. Vulkan, The economics of eCommerce, a strategic guide to understanding and designing the online marketplace, Princeton, Princeton University Press, 2003.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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