Luka Botić

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Luka Botić

Luka Botić (Spalato, 1830Đakovo, 1867) è stato uno scrittore croato.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Luka Botić nacque nel 1830 in una povera famiglia di Spalato che viveva a Varoš.[1] Sua madre cercò di salvarlo dalla povertà e di fornirgli un'istruzione, e lo mandò in un seminario, dove iniziò la sua carriera scolastica.[1]

Inizialmente sembrava orientato a seguire gli studi teologici, dopo aver terminato il liceo a Spalato, ma venne espulso dal seminario di Zara e da quel momento iniziò a fare una vita avventurosa, avvicinandosi alla politica e partecipando agli atti politici contemporanei.[2]

Per un certo periodo lavorò come impiegato del vescovo cattolico Josip Juraj Strossmayer alla corte di Đakovo, ma quando si rifiutò di giurare fedeltà all'imperatore fu licenziato.[3][1]

Dopo la caduta dell'assolutismo di Alexander von Bach, nel 1861 divenne membro del Parlamento, dove combatté per una Croazia unita e per la Dalmazia, essendo un deciso sostenitore dell'unità degli Slavi meridionali.[4]

La sua vita privata si rivelò molto infelice, dato che ebbe due matrimoni e restò vedevo in entrambe le volte, perdendo anche i figli, che morirono precocemente.[1]

Morì di tubercolosi nel 1867 a Đakovo.[2]

I suoi frequenti trasferimenti in Bosnia, in Serbia e in Croazia, lo portarono a conoscenza del mondo popolare, dei canti e delle usanza popolari, che ispirarono notevolmente le sue opere, dato che presero spunto dalle tradizioni locali.[2][1]

Tra i suoi lavori più celebri si può menzionare il racconto intitolato Hasan il bello (Dilber Hasan, 1854), incentrato sulle prime insurrezioni serbe avvenute a Sarajevo.[2]

I suoi tre racconti in versi furono dedicati a figure e personaggi bosniaci e dalmati: in Fratellanza (Probratimstvo, 1854),[5] si occupò dei rapporti vigenti tra i numerosi gruppi etnici e religiosi presenti in Bosnia ed Erzegovina;[2] in La povera Mara (Biijedna Mara, 1860),[5] descrisse una tenera storia d'amore fra un musulmano e una donna di Spalato; personaggi bosniaci e dalmati furono i protagonisti del Petar Bačić (1862).[2][5]

Sebbene i motivi del conflitto cristiano-turco si trovino in quasi tutte le opere di Botić, i protagonisti dei suoi racconti si innamorano oppure stringono amicizia tra di loro, e quindi Botić fu uno dei primi autori a dimostrarsi tollerante nei riguardi dei turchi (musulmani).[3]

È considerato il fondatore dell'epopea romantica croata, ispirandosi ad Aleardo Aleardi, a Giovanni Prati e a Tommaso Grossi, ma in forma e in spirito croato.[5][4][1]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Hasan il bello (Dilber Hasan, 1854);
  • Fratellanza (Probratimstvo, 1854) ;
  • La povera Mara (Biijedna Mara, 1860);
  • Petar Bačić (1862).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f (HR) Luka Botić: Splićanin koji je postao Đakovčanin, su moje-djakovo.com. URL consultato il 10 luglio 2020.
  2. ^ a b c d e f Luka Botić, in le muse, II, Novara, De Agostini, 1964, p. 376.
  3. ^ a b (HR) Botić, Luka, su enciklopedija.hr. URL consultato il 10 luglio 2020.
  4. ^ a b Botić, Luka, su sapere.it. URL consultato il 10 luglio 2020.
  5. ^ a b c d Botić, Luka, su treccani.it. URL consultato il 10 luglio 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (HR) A. Barac, Hrvatska književnost od Preporoda do stvaranja Jugoslavije, Zagabria, 1954.
  • (HR) Dubravko Jelčić, Storia della letteratura croata, Editore Guépard Noir, 2005.
  • (HR) Dubravko Jelčić, Povijest hrvatske književnosti: tisućljeće od Baščanske ploče do postmoderne, Zagabria, Naklada Pavičić, 2004.
  • (HR) Ivan Koprek, Thesaurus Archigymnasii, Zbornik radova u prigodi 400, Zagabria, 2007.
  • (HR) F. Šišić, Priručnik izvora hrvatske historije, Zagabria, 1914.
  • (HR) Vlatka Vukelić, Povijest sustavnih arheoloških istraživanja u Sisku od 16. stoljeća do 1941, Zagabria, 2011.
  • (HR) Marinko Vuković, Arhiv Hrvatske akademije znanosti i umjetnosti u Zagrebu, Zagabria, 2017.

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