Luigi Laviano

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Luigi Laviano
NascitaCaserta, 1911
MorteRussia, 16 dicembre 1942
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaArtiglieria
Unità9ª Divisione fanteria "Pasubio"
Reparto8º Reggimento artiglieria campale
Anni di servizio1929-1942
GradoCapitano
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Russia
BattaglieSeconda battaglia difensiva del Don
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Militare di Artiglieria e Genio di Torino
dati tratti da Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959) [1]
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Luigi Laviano (Caserta, 1911Fronte del Don, 16 dicembre 1942) è stato un militare italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria sul fronte russo durante la seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Caserta nel 1911, figlio di Francesco[N 1] e di Mercedes Trivella.[2] Dopo aver frequentato il Collegio Militare a Roma, entrò nella Regia Accademia Militare di Artiglieria e Genio di Torino, da cui uscì nell'ottobre 1929 con il grado di sottotenente dell'arma di artiglieria.[2] Al termine del corso di applicazione, promosso tenente, fu assegnato all'8º Reggimento artiglieria campale e in seguito, dal 1936, alla Scuola di applicazione d'arma come insegnante.[2] Divenuto capitano dal l° gennaio 1940 e trasferito al lº Reggimento artiglieria d'armata, dal 10 giugno successivo prese parte alle operazioni di guerra sulla frontiera occidentale contro la Francia.[2] Ritornò poi alla Scuola di applicazione nel novembre dello stesso anno, lasciandola nel giugno 1941 per ritornare all'8º Reggimento artiglieria campale, con il quale partì un mese dopo per l'Unione Sovietica al seguito della 9ª Divisione fanteria "Pasubio", inquadrata nel CSIR.[2] Cadde in combattimento durante la seconda battaglia difensiva del Don il 16 dicembre 1942 e per il coraggio dimostrato fu decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di batteria di artiglieria, già impegnata in aspra battaglia difensiva, declinava l’offerta di un ufficio presso un comando superiore per rimanere fra i suoi artiglieri, con i quali combatteva strenuamente per sei giorni consecutivi a protezione del ripiegamento della fanteria. Assolveva a prezzo di gravi sacrifici il difficile compito finché attaccato di fronte e di fianco, cadeva ferito. Ciononostante accorreva nei punti più tormentati, rincuorando e trascinando tutti con l’esempio ed a due irruzioni del nemico sulla posizione della batteria rispondeva con rapidi contrattacchi alla baionetta, ricacciandoli. Colpito il puntatore di un pezzo lo sostituiva personalmente e riprendeva il fuoco celere. Esaurite le munizioni e stretto da forze preponderanti anziché arrendersi continuava a lottare per assolvere alla solenne consegna di salvare le fanterie e cadeva eroicamente con i suoi artiglieri, come eroicamente aveva combattuto con essi per circa due anni. Bello esempio di attaccamento al dovere e di fermezza adamantina, confermava col suo sacrificio la tradizione eroica della Artiglieria italiana. Fronte del Don (Russia), 9-16 dicembre 1942.[3]»
— Decreto Luogotenenziale 15 marzo 1945.[4]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di batteria, in una importante operazione svolta in appoggio a truppe tedesche, nonostante la violenta controbatteria nemica, assolveva il suo compito con valore e perizia svolgendo per più giorni una azione di fuoco tempestiva, precisa efficace. Successivamente, nel corso di uno scontro improvviso di forti nuclei nemici, schierava personalmente una sezione del reparto sulla linea dei fanti concorrendo con il tiro dei suoi pezzi ad una rapida e vittoriosa risoluzione del combattimento. Zaritschanka Petrikonka (fronte russo), 22-29 settembre 1941.[5]»

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ che divenne generale di corpo d'armata e fu insignito della Croce di Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia, reduce della prima e della seconda guerra mondiale.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare 1965, p.131.
  2. ^ a b c d e f Combattenti Liberazione.
  3. ^ Le onorificenze della Repubblica Italiana, su www.quirinale.it. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti lì 5 aprile 1945, guerra registro 3, foglio 255.
  5. ^ http://decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org/view_doc.php?img=e-1945%20vol_1/e-1945%20vol_1_00000232.JPG

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alberto Cavaciocchi e Andrea Ungari, Gli italiani in guerra, Milano, Ugo Mursia Editore s.r.l., 2014.
  • Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 131.
  • Giovanni Messe, La guerra al fronte russo, Milano, Ugo Mursia Editore, 2005, ISBN 88-425-3348-3.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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