Gastone Simoni (militare)

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Gastone Simoni
NascitaRoma, 29 novembre 1917
MorteEl Alamein, 27 ottobre 1942
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armata Regio Esercito
ArmaCavalleria
SpecialitàParacadutisti
Reparto187º Reggimento paracadutisti "Folgore"
Anni di servizio1937-1942
GradoCapitano in servizio permanente effettivo
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneInvasione della Jugoslavia
Campagna del Nord Africa
BattaglieBattaglia delle Alpi Occidentali
Seconda battaglia di El Alamein
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena
dati tratti da Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959) [1]
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Gastone Simoni (Roma, 29 novembre 1917El Alamein, 27 ottobre 1942) è stato un militare italiano insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Simone Simoni[N 1] e di Mercedes Biscossi,[2] vompletò gli studi militari dapprima al Collegio Militare di Roma e poi alla Regia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena, venendo nominato sottotenente dell'arma di cavalleria nell'ottobre 1937.[2] Dopo aver frequentato la Scuola di applicazione di Pinerolo, fu assegnato al Reggimento "Genova Cavalleria" (4º), con cui dal 10 giugno 1940 partecipò alle operazioni belliche alla frontiera occidentale contro la Francia; dall'aprile 1941 combatté in Jugoslavia e poi nei territori ex jugoslavi in operazioni di controguerriglia.[2] Al rientro al deposito, chiese ed ottenne di essere trasferito nella specialità paracadutisti. Frequentò così il corso presso la Scuola di Tarquinia, venendo poi assegnato nell'agosto 1941 al IV Battaglione paracadutisti mobilitato del 187º Reggimento paracadutisti della 185ª Divisione paracadutisti "Folgore".[2] Assunto il comando della 110ª Compagnia, nel luglio 1942 partì in volo per l'Africa Settentrionale Italiana, raggiungendo il fronte ad El Alamein, dove rimase ucciso nel corso della seconda battaglia di El Alamein.[2] Decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria, era iscritto al IV anno di legge nell'Università di Roma.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario in reparti paracadutisti, celava stoicamente le sofferenze di precedente infermità di guerra per non allontanarsi dai suoi uomini. In durissima battaglia, comandante di compagnia, sosteneva con indomita fermezza per più giorni consecutivi sotto incessanti bombardamenti terrestri ed aerei l'urto di fanteria e mezzi corazzati nemici, costringendoli sempre a ripiegare. Vista la gravità, del pericolo che correva l'intero schieramento, decideva con fulminea prontezza di contrassaltare; fatto impugnare le bottiglie incendiarie dai pochi uomini rimasti, con ardimento sovrumano si avventava alla loro testa contro carri armati infiltratisi, riuscendo ad arrestarne alcuni ed a ricacciare gli altri. Nell'inseguirli oltre la cerchia del caposaldo, cadeva colpito a morte, coscientemente sacrificandosi per la salvezza del settore in un atto di disperata audacia, il solo che in quella tragica situazione poteva ricacciare ancora una volta il nemico. Altissimo esempio di consapevole dedizione al dovere. Deserto Occidentale Egiziano, 23 – 27 ottobre 1942.[3]»
— Decreto Luogotenenziale 15 marzo 1945.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Generale del Regio Esercito, fucilato poi dai nazisti nell'eccidio delle Fosse Ardeatine e per questo decorato anch'egli con la medaglia d'oro al valore militare.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare 1965, p.571.
  2. ^ a b c d e f Combattenti Liberazione.
  3. ^ Quirinale - scheda - visto 23 marzo 2023
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti lì 5 aprile 1945, guerra registro 3, foglio 255.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 106.
Periodici

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]