Luigi Giovè

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Luigi Giovè
NascitaLovere, 1893
MorteCerro Cruz, 20 luglio 1938
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio Esercito
Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale
ArmaFanteria
CorpoCorpo Truppe Volontarie
Reparto2º Reggimento fanteria "Frecce Azzurre"
Anni di servizio1915-1938
GradoCenturione
GuerrePrima guerra mondiale
Guerra di Spagna
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Luigi Giovè (Lovere, 1893Cerro Cruz, 20 luglio 1938) è stato un militare italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra di Spagna.

Nacque a Lovere, provincia di Bergamo, nel 1893, figlio di Giovanni e Angela Pezzotti.[2] Dopo aver conseguito il diploma di perito industriale a Milano fu assunto quale elettricista specializzato dallo stabilimento Dalmine. Chiamato a prestare servizio militare di leva nel Regio Esercito nell'ottobre 1912, in forza al 3º Reggimento genio telegrafisti partì per la Tripolitania nell’agosto 1913 in qualità di allievo telegrafista.[1] Promosso sergente e ritornato in Italia causa malattia nell'aprile 1915, fu assegnato al 145º Reggimento fanteria.[1] Partecipò alla prima guerra mondiale con il 4º Reggimento fanteria rimanendovi anche dopo la promozione a sottotenente avvenuta nel dicembre 1915, ed a tenente nell'agosto 1917.[1] Nel corso dei combattimenti cui prese parte rimase due volte ferito, e fu insignito di due medaglie di bronzo al valor militare.[1] Posto in congedo nel 1919 assunse la direzione delle Officine Elettriche della Società Montecatini nella Solfara di Caltanissetta. Mobilitato a domanda col grado di centurione della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale il 13 aprile 1938 partecipò alle operazioni militari in terra di Spagna.[1] Cadde in combattimento a Cerro Cruz il 20 luglio 1938, e fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria con Regio Decreto del 1 giugno 1939.[1]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di compagnia fucilieri di rincalzo, durante l’attacco a munitissima posizione nemica, con grande valore e brillante spirito di iniziativa, cooperava alla conquista di un caposaldo. Assuntone il comando, combatteva da prode alla testa dei suoi uomini per ricacciare forti contrattacchi del nemico. Caduti tutti i subalterni, con le armi automatiche poste fuori uso dal violento fuoco di artiglieria nemica, di fronte a nuovo potente contrattacco, disponeva con grande calma per il ripiegamento dei suoi reparti su posizione arretrata e ne curava, con stoica serenità, l’esecuzione. Sotto l’incalzare del fuoco e delle baionette nemiche, con eroico contegno, rimaneva ultimo sulla posizione e disdegnando le proposte di resa rivolte gli dal nemico, faceva fronte a colpi di bombe a mano e col fuoco della propria pistola all’orda irrompente, fino a quando cadeva gravemente ferito sulla posizione, scomparendo nel turbine della battaglia. Cerro Cruz, 20 luglio 1938.[3]»
— Regio Decreto del 1 giugno 1939.[4]
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante dei due plotoni di destra della propria compagnia, stesi in terreno insidioso e pieno di trincee, seppe, mercé la fermezza del suo contegno, la saggezza degli appostamenti fatti eseguire e l'iniziativa delle disposizioni date, ricacciare due attacchi del nemico operati di notte ed in forze. Monte Kaberlaba, 8 giugno 1916
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Durante l'assalto di un forte trinceramento nemico operato dalla prima compagnia, con sprezzo del pericolo si slanciava avanti alla testa del suo plotone. Fermato dal fuoco intenso dell'avversario, con esemplare sangue freddo percorreva più volte la linea incorando i suoi uomini, finchè, colpito alla faccia fu costretto a lasciare il campo. Monte Lemerle, 11 giugno 1916


  • Sandro Attanasio, Gli italiani e la guerra di Spagna, Milano, Ugo Mursia Editore, 1974.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 320.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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  • Giovè, Luigi, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 31 gennaio 2022.
  • Giove' Luigi, su MOVM. URL consultato il 31 gennaio 2022.