Luigi Barnabò

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Luigi Barnabò
Informazioni personali
Arbitro di Calcio
Sezione Milano[1]
Attività nazionale
Anni Campionato Ruolo
1914-1921
1921-1925
Prima Categoria
Prima Divisione
Arbitro
Arbitro

Luigi Barnabò (Milano, 22 luglio 1889[2]Milano, 2 febbraio 1960) è stato un arbitro di calcio italiano. Il suo cognome è stato spesso travisato in Bernabè di Milano, ma in tutti i documenti dell'Associazione Italiana Arbitri non compare alcun arbitro a Milano con tale cognome nel periodo in cui lui ha arbitrato.

Arbitro[modifica | modifica wikitesto]

Inizia ad arbitrare le serie inferiori lombarde nel 1915 dopo aver superato il corso di abilitazione che si tenne a Milano il 12 dicembre 1914[3].

Si tesserò quale arbitro dell'Inter tanto che in molte partite è stato citato come "Barnabò dell'Internazionale", tessera che mantenne fino alla cessazione dell'attività arbitrale.
Dopo la fine del conflitto mondiale tornò subito ad arbitrare e fu inserito dall'AIA ancora fra gli arbitri a disposizione del Comitato Regionale Lombardo quale arbitro effettivo abilitato alla direzione delle gare di Prima Categoria[4][5].

Malgrado fosse abilitato nella stagione 1919-1920 alla conduzione delle sole partite regionali, la Commissione Tecnica della FIGC lo designò anche alla direzione di partite al di fuori dell'ambito lombardo mandandolo ad arbitrare il 9 novembre 1919 Juventus-Torino (1-1, qualificazioni piemontesi) e successivamente partite delle semifinali nazionali quali US Milanese-Padova (2-1) del 4 gennaio 1920.

Con la divisione in due federazioni, avvenuta nella stagione 1921-1922, rimase tesserato per l'Inter e a disposizione per le gare gestite dalla Lega Nord della C.C.I.

Continuò ad arbitrare la Prima Divisione fino al termine della stagione sportiva 1924-1925, stagione che concluse arbitrando 3 gare di cui l'ultima Andrea Doria-Alessandria (0-0) del 4 gennaio 1925.[6]

Non risulta fra gli arbitri benemeriti nell'albo d'oro della FIGC.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ All'epoca il "Gruppo Arbitri Umberto Meazza" non era stato ancora costituito quando smise di arbitrare.
  2. ^ Anagrafe del Comune di Milano, anno 1889, Registro n. 3035 Parte I Serie C.
  3. ^ Calcio.
  4. ^ La gazzetta dello sport.
  5. ^ Baccani 1919-20, p. 109, dove è definito con un rombo quale "arbitro regionale".
  6. ^ Fontanelli 1924, p. 44.
  7. ^ Bertazzoni.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • La gazzetta dello sport, articolo "Elenco Generale Arbitri Ufficiali della F.I.G.C.", articolo pubblicato il 26 settembre 1919.
  • Guido Baccani, Annuario italiano del football 1919-20, Novara, De Agostini, 1919, p. 109.
  • Carlo Fontanelli, Annogol 1922-23, Empoli (FI), Geo Edizioni S.r.l., marzo 2006, p. 22.
  • Carlo Fontanelli, Nove volte Genoa - I campionati italiani della stagione 1923-24, Empoli (FI), Geo Edizioni S.r.l., luglio 2000, p. 21.
  • Carlo Fontanelli, La sfida infinita - I campionati italiani della stagione 1924-25, Empoli (FI), Geo Edizioni S.r.l., luglio 2000, p. 44.
  • Luigi Saverio Bertazzoni (a cura di), Annuario italiano del giuoco del calcio, volume I 1926-27 e 1927-28 (1928), Modena, F.I.G.C. - Bologna, p. 272.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]