Loire 250

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Loire 250
Descrizione
Tipoaereo da caccia
Equipaggio1
CostruttoreBandiera della Francia Loire Aviation
Data primo volo27 settembre 1935
Utilizzatore principaleBandiera della Francia Armée de l'air
Esemplari1
Dimensioni e pesi
Lunghezza7,81 m
Apertura alare10,80 m
Altezza3,72 m
Superficie alare13,30
Peso a vuoto1 500 kg
Peso max al decollo2 200 kg
Capacità combustibile330 litri
Propulsione
Motoreun radiale Hispano-Suiza 14Ha-7a
Potenza1 000 CV (680 kW)
Prestazioni
Velocità max480 km/h a 4 500 m
VNE100 km/h
Velocità di crociera369 km/h
Velocità di salita819 m/min
Autonomia875 km
Armamento
Mitragliatrici2 MAC 1934 calibro 7,5 mm
Cannoni2 Hispano-Suiza HS.9 calibro 20 mm
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Il Loire 250 fu un aereo da caccia monomotore ad ala bassa sviluppato dall'azienda francese Société anonyme Loire-Nieuport, verso la metà degli anni trenta del XX secolo e rimasto allo stadio di prototipo.[1]

Storia del progetto[modifica | modifica wikitesto]

Il 13 luglio 1934 il Ministère de l'Air emise una specifica relativa ad un programma relativo ad un aereo da caccia monoposto (C1).[2] Modificato a più riprese, il 16 novembre 1935 questo programma fu suddiviso in due distinte categorie: un caccia leggero propulso da un motore da 400 a 500 CV, e uno pesante dotato di motore da 800 a 1000 CV. Quest'ultima categoria portò allo sviluppo di quattro aerei monoposto ad ala bassa, di costruzione interamente metallica e dotati di carrello d'atterraggio retrattile. Si trattava del Bloch MB 150,[3] del Dewoitine D.513, del Loire-Nieuport LN 161[3] e del Loire 250. Ad essi si aggiunse poi un quinto concorrente il Morane-Saulnier MS.405, dotato di una struttura tubolare parzialmente ricoperta di tela.[3]

Descrizione tecnica[modifica | modifica wikitesto]

Progettato dall’ingegnere Asselot, il Loire 250 era un monoplano ad ala bassa di costruzione interamente metallica.[4] L’ala bilongherone,[4] con rivestimento lavorante, includeva un piano centrale senza diedro al fine di aumentare la visibilità verso il basso, e dotata di alette sull’intradosso[4] al fine di ottenere una velocità di atterraggio pari a 100 km/h.[5] Le semiali esterne, di forma trapezoidale, avevano diedro positivo. La fusoliera, relativamente compatta, era posizionata dietro al grande motore Hispano-Suiza 14Ha-79[4] racchiuso da una capottatura NACA.[4] Di sezione circolare nella parte anteriore, dove si trovava un serbatoio carburante della capacità di 330 litri, la fusoliera diveniva di sezione ovoidale a partire dal retro del sedile del pilota e si concludeva con un classico impennaggio di coda.[4] L’abitacolo era chiuso da una capotta trasparente,[4] che si apriva per scorrimento all’indietro, ed era riscaldato. Il carrello d'atterraggio era triciclo posteriore retrattile, con le gambe principali che rientravano verso l’interno con azionamento idraulico. Il ruotino di coda era fisso.[4]

Il propulsore radiale Hispano-Suiza 14Ha-7a[2] a 14 cilindri a doppia stella, erogava una potenza di 1 000 cavalli vapore (740 kW) ed azionava un'elica tripala metallica a passo variabile in volo.[4] L'armamento previsto si basava su due cannoni Hispano-Suiza HS.9 da 20 mm, sincronizzati, con 60 colpi per arma e due mitragliatrici MAC 1934 da 7,5 mm con 300 colpi per arma.[2]

Impiego operativo[modifica | modifica wikitesto]

Motorizzato da un propulsore Hispano-Suiza 14Ha-7[3] da 1000 CV, il prototipo volò per la prima volta il 28 settembre 1935 nelle mani del collaudatore Joseph Sadi-Lecointe. Dotato di un’elica lignea bipala a passo fisso, l'aereo mise in luce prestazioni inizialmente deludenti.[2] Il Loire 250 si dimostrò instabile e ricevette numerose modifiche aerodinamiche; venne ridisegnata la deriva verticale per migliorare la stabilità[2] e fu installata un’elica tripala a passo variabile Hamilton-Standard.[N 1][2] Nondimeno il caccia si dimostrò incapace di raggiungere la velocità massima richiesta dalla specifica, pari ad "almeno 485 km/h",[2] toccando i 480 km/h e salendo a 4500 m in 5 minuti e 30 secondi. Il modello venne presentato al pubblico in occasione del 15º Salon d'Aviation di Le Bourget[5] ed esposto al Grand Palais tra il 13 e il 29 novembre 1936.[5] Al termine dell’esposizione il prototipo raggiunse il Centre d'Essais de Matériels Aériens (CEMA)[3] di Villacoublay per effettuare le prove ufficiali ma non fu presentato dalla Société Loire-Nieuport a causa della nazionalizzazione subita. Eliminato dalla competizione,[2] il prototipo del Loire 250 fu semplicemente abbandonato nella parte posteriore di un hangar dell'aeroporto di Villacoublay.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Costruita su licenza dalla Hispano-Suiza.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Green, Swamborough 1997, p. 354.
  2. ^ a b c d e f g h Virtual Aircraft Museum.
  3. ^ a b c d e Bonte 1974, p. 165.
  4. ^ a b c d e f g h i Orbis 1985, p. 2379
  5. ^ a b c Flight n. 1456 del 19 novembre 1936, p. 542-543.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Louis Bonte, L'Histoire des essais en vol, Paris, Éditions Lariviere, 1974.
  • (FR) William Green e Gordon Swanborough, Le grand livre des chasseurs: l'encyclopédie illustrée de tous les avions de chasse et tous les détails de leur fabrication, Paris, CELIV, 1997, ISBN 978-2-865-35302-6.
  • (EN) William Green e Gordon Swanborough, The Complete Book of Fighters, Godalming, Salamander Books, 1994, ISBN 1-85833-777-1.
  • (EN) C.G. Grey, Jane's All the World's Aircraft 1938, London, David & Charles, 1972, ISBN 0715-35734-4.
  • The Illustrated Encyclopedia of Aircraft (Part Work 1982-1985), London, Orbis Publishing, 1985, p. 2379.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]