Laterallus ruber

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Rallo rossiccio
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Aves
Ordine Gruiformes
Famiglia Rallidae
Genere Laterallus
Specie L. ruber
Nomenclatura binomiale
Laterallus ruber
(P. L. Sclater e Salvin, 1860)

Il rallo rossiccio (Laterallus ruber P. L. Sclater e Salvin, 1860) è un uccello della famiglia dei Rallidi diffuso dal Messico orientale alla Costa Rica[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il rallo rossiccio misura 14-16,5 cm di lunghezza. Il piumaggio è quasi completamente castano brillante, più chiaro su mento e addome; la sommità del capo è nerastra e la regione auricolare grigio scura. L'iride è rossa, il becco nero e le zampe e i piedi verde oliva.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Il rallo rossiccio vive nelle regioni tropicali e subtropicali del Centroamerica, dal Messico orientale (stati di Guerrero e Tamaulipas), attraverso le coste pacifiche, del golfo del Messico e del mar dei Caraibi (compresa l'isola di Cozumel), all'Honduras, al Nicaragua settentrionale e alla Costa Rica nord-occidentale (regioni settentrionali della Provincia di Guanacaste).

Popola le paludi e le praterie umide, con particolare preferenza per canneti e zone erbose inondate.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Di abitudini generalmente diurne, è difficile da avvistare, come la maggior parte dei Rallidi, poiché trascorre gran parte del tempo tra la fitta vegetazione. Monogamo e territoriale, si riproduce durante i mesi estivi, da giugno a settembre. La femmina depone 3-6 uova di forma ovale, color crema e ricoperte da macchioline bruno-rossastre attorno al polo maggiore.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Laterallus ruber, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Rallidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 12 maggio 2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Taylor, Barry & Ber van Perlo (1998) Rails: A Guide to the Rails, Crakes, Gallinules and Coots of the World, Pica Press, Sussex.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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