Léa Salamé
Léa Salamé (nata Hala Salamé; Beirut, 27 ottobre 1979) è una giornalista e opinionista francese di origine libanese, diventata nota al grande pubblico dal 2014 grazie al suo ruolo di commentatrice nel programma On n'est pas couche, in onda su France 2. Su questo stesso canale ha presentato L'Émission politique e poi Vous ont la parole, oltre alla rivista culturale Le Doc Stupéfiant.
Nel settembre 2021, ha affiancato Laurent Ruquier nella presentazione del programma On est en direct. Lascia nel settembre 2022 per dedicarsi al suo nuovo talk show Quelle époque!.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Hala Salamé è la figlia di Ghassan Salamé, ex ministro della Cultura libanese, politologo, professore all'Sciences Po Paris ed ex consigliere speciale del segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan;[1] sua madre, Mary Boghossian, di origini armene,[2] è la sorella dei commercianti di diamanti Jean e Albert Boghossian.[1] Fuggì dalla guerra in Libano in Francia con la sua famiglia, si stabilì a Parigi all'età di 5 anni[3] e ottenne la nazionalità francese all'età di 11 anni.[4] Sua sorella più giovane, Louma, dirige la Fondation Boghossian-Villa Empain a Bruxelles.[5]
Dopo aver studiato al liceo Saint-Louis-de-Gonzague[6] e a l'École alsacienne,[7] Léa Salamé si è laureata in giurisprudenza all'Università Panthéon-Assas[8] e poi in scienze politiche a Sciences Po. Ha trascorso un anno alla New York University, dove è rimasta ferita superficialmente negli attacchi dell'11 settembre.[3][9]
Vita privata[modifica | modifica wikitesto]
Dal 2016 ha una relazione con il saggista e politico Raphaël Glucksmann.[10] Da questa unione nasce Gabriel il 12 marzo 2017.[11] È cattolica praticante.[12][13]
Critiche[modifica | modifica wikitesto]
Intervista a Carlos Ghosn[modifica | modifica wikitesto]
L'8 gennaio 2020, Léa Salamé viene inviata a Beirut da France Inter per parlare con Carlos Ghosn che aveva appena lasciato illegalmente il Giappone dove era stato accusato di appropriazione indebita, occultamento di entrate e abuso di fiducia. Questa intervista è stata rapidamente criticata sui social network e su alcuni media, in quanto vista come una messa in scena di connivenza e compiacimento da parte di un giornalista del servizio pubblico nei confronti di un multimilionario sfuggito alla giustizia. Alcuni critici denunciano la differenza di atteggiamento, tono e domande del giornalista tra questa intervista - ammirata da più persone e incentrata sui sentimenti di Carlos Ghosn e sul mito della sua fuga - e altre interviste percepite come "interrogatori ostili", in particolare l'intervista a Philippe Martinez, il giorno prima nell'ambito dei movimenti sociali contro il progetto di riforma delle pensioni, o quello di Jean-Luc Mélenchon.
Intervista a Jean-Luc Mélenchon[modifica | modifica wikitesto]
Per quanto riguarda l'intervista a Jean-Luc Mélenchon dell'ottobre 2021 in On est en direct, dopo essere stata sequestrata sette volte, il Consiglio di etica e mediazione giornalistica (CDJM) “la richiamò all'ordine”. Tre dei rinvii l'hanno criticata per «il suo tono, considerato irrispettoso e aggressivo» ma il CDJM ha ricordato che «i giornalisti sono liberi di scegliere il tono e lo stile che adottano, scelta che è una questione editoriale, anche se si può deplorare che varia a seconda degli interlocutori”. D'altra parte, la Salamé ha seguito i rinvii che la accusano di aver violato le regole dell'etica sottolineando “senza la minima prova” o accertamento dei fatti che vi siano “distretti dove oggi in Francia gli islamisti hanno preso il potere”.
Premi[modifica | modifica wikitesto]
- "Donna dell'anno 2014" dalla rivista GQ
- “Miglior intervistatore dell'anno 2015” (premio Philippe-Caloni 2015)
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b (FR) Clio Weickert, Impertinente, exigeante et "virevoltante", le style Léa Salamé, su 20minutes.fr, 15 aprile 2016. URL consultato il 16 aprile 2016.
- ^ (FR) Qui es-tu, Léa Salamé?, in Les Inrockuptibles, 17 settembre 2013.
- ^ a b (FR) Alain Constant, Léa Salamé l'intrépide, in Le Monde, 16 maggio 2014, p. 7 - supplément Télévision.
- ^ (FR) Blaise de Chabalier, Léa Salamé dans le grand bain, in Le Figaro, 31 agosto 2014.
- ^ (FR) Français d'ici: Louma Salamé, su jvmagazine.be.
- ^ (FR) Léa Salamé, interviewée par Caroline Rochmann, in Paris Match.
- ^ (FR) Vincent Cocquebert, Les anti-bimbos de l'info, in GQ (magazine), n. 78, agosto 2014, p. 35.
- ^ (FR) « On n'est pas couché »: Léa Salamé succède à Natacha Polony, in Le Parisien, 10 giugno 2014.
- ^ (FR) Léa Salamé, su msn.com.
- ^ (FR) Simon Gonzalez, Interrogée sur son compagnon, Léa Salamé apparait TRÈS gênée sur le plateau de C à vous, su programme-tv.net, 21 novembre 2018. URL consultato il 5 febbraio 2019.
- ^ (FR) Léa Salamé a accouché: découvrez le prénom de son bébé!, su closermag.fr.
- ^ (FR) Léa Salamé: « Le Christ est une force qui m’accompagne », in Le Pèlerin, 14 ottobre 2020. URL consultato il 15 ottobre 2020.
- ^ (FR) Un apéro avec Léa Salamé. «L’ambition, la puissance, l’influence m’intéressent, pas le pouvoir», in Le Monde, 19 settembre 2022.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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| Controllo di autorità | VIAF (EN) 53154196738620111277 · ISNI (EN) 0000 0005 0448 5807 · LCCN (EN) n2021067992 · WorldCat Identities (EN) viaf-53154196738620111277 |
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